10: la battaglia

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Shan era appena tornato da scuola. Quel luogo era diventato troppo noioso da quando Gaia se n'era andata. In quel posto, vedendo il suo banco vuoto, faceva ricordare a Shan la sua perdita. Lui amava Gaia e faceva male vedere che il suo banco era occupato dal vuoto. Rientrato a casa il ragazzo si chiude in camera, tirò fuori un album da disegno e cercò il dipinto di Gaia, che aveva fatto il giorno dopo la sua scomparsa. Il ragazzo si rese conto che si ricordava molto poco della ragazza. Si ricordava che aveva i capelli lunghi e morbidi, sorrideva arrossendo sempre e la sua voce era sempre coperta da un velo di timidezza. Piano piano i ricordi stavano sparendo e il ragazzo faceva sforzi sempre più immani per ricordarsi il suo amore. Era passato troppo tempo e lui la conosceva da troppo poco. -Shan- sentì nella sua mente. Lui si girò e la vide, lì in piedi davanti a lui, in un lungo abito bianco costellato da fiori rosa, i capelli argentei lasciati sciolti. Il ragazzo si alzò per correre ad abbracciarla, ma la visione scomparve. -Shan, dimentica, dimenticami...dimentica...- la voce si faceva lontana, troppo lontana. Shan corse alla finestra e si affacciò. Vide un paio di ali bianche e un vortice di fiori e scintille, scomparve anche quello, rimase solo la voce, che gli ripeteva di dimenticare. -Dimentica- disse ancora la voce, per poi scomparire. Shan strinse il davanzale tra le mani con lo sguardo fisso nel vuoto. Scesero delle gocce dal cielo, una piccola pioggerella che portava con sé il dolore di Shan, ma anche di Gaia.

L'angelo si affacciò alla finestra di casa sua, guardando gli altri correre avanti e indietro. -Kolyn che succede?- chiese girandosi verso l'amico. -Si preparano all'arrivo di un nuovo angelo. Viene dall'Italia, andrete d'accordo.- disse lui. -Cos'è quel fascio rosso?- chiese poi l'angelo indicando un punto nel centro della città. Kolyn corse alla finestra e urlò agitato:-Siamo sotto attacco!- Tutti si voltarono verso il centro. C'era chi scappava nelle case, chi prendeva armi d'oro e si recava al centro della città degli angeli, chi spaventato non sapeva dove andare. -Kolyn dove vai?- urlò Gaia inseguendolo. Lui si girò di scatto e la bloccò per le spalle. -Stai qui!- le disse e se ne andò. Gaia corse a guardarlo dalla finestra, guardandolo correre con la lancia dorata in mano e lo scudo nell'altra. Dalla luce rossa comparvero dei diavoli armati di spade che si precipitarono verso la casa di Gaia. L'angelo chiude la finestra e la coprì con le tende candide, scrostandone una parte per vedere la battaglia. -Va da Shan veloce!- le disse una voce alla sue spalle. -Lilyon!- esclamò Gaia sorpresa di vedere l'angelo. Non la vedeva mai, nonostante abitassero nella stessa casa. -Vai da Shan veloce! Lì sarai al sicuro. Ricordati che dovrai proteggerlo.- le disse Lilyon. Gaia esitò, poi scomparve.

Shan aprì gli occhi ansimando. Si era addormentato durante il pomeriggio e aveva sognato una battaglia tra angeli e diavoli. Tra gli angeli c'era anche una ragazza che somigliava molto a Gaia. -Shan!- urlò una voce. Lui si voltò e vide un angelo che somigliava a Gaia. -Gaia...- sussurrò il ragazzo alzandosi di scatto incredulo. -Dimenticami...- disse la ragazza -No, non potrei mai!- disse Shan prendendole le spalle. La ragazza lo allontanò e scomparve. -Non potrei mai dimenticarti!- disse lui in un sussurro. Un dolore lancinante gli colpì la testa. Il ragazzo urlò dal dolore e si accovacciò a terra. Vide davanti ai suoi occhi angeli e diavoli lottare tra di loro, Gaia al centro di un cerchio, accasciata a terra e un diavolo che le somigliava stava in piedi dinanzi all'angelo con un sorriso compiaciuto. -No, no!- urlò Shan terrorizzato. -Puoi salvarla, basta che ti rechi al centro della città- disse una voce familiare, quella di Malakay. Shan corse fuori casa, diretto alla piazza centrale, dove nessuno andava da anni. Il cielo sopra di lui era rosso con delle chiazze bianche dorate.

Kolyn abbatteva quanti più diavoli possibile, rispedendoli nel portale dell'Inferno. Ma per un diavolo abbattuto ne arrivavano due. Ad un certo punto dal portale comparve un viso familiare: Mikyo. Kolyn strinse la lancia e trattenne il fiato. La diavoletta si avvicinò minacciosa, un sorriso beffardo in volto è una spada rossa nella mano destra. -Mikyo, cosa...- Kolyn a stento riusciva a parlare dall'ansia. -Ciao Kolyn, ci si rivede!- disse lei alzandosi in volo facendo scintillare la lama. Le catene che ornavano il suo vestiario nero tintinnarono minacciose. -Mikyo, mi dispiace...torna da me...- disse Kolyn con voce sommessa. -Sta zitto!- urlò lei alzando la spada. Un orda di diavoli si rigettò sugli angeli, nettamente in inferiorità numerica. -Mikyo!- Kolyn corse verso di lei, ma era troppo tardi, lei era già tornata all'Inferno.

Gaia si ritrovò al centro della città, in una landa di cemento abbandonato. -Ma dove sono?- si chiede lei camminando intorno a una piattaforma stranamente famigliare. Ricordò che ce n'era una fatta d'oro in Paradiso. -Sei nel luogo propizio sorellina!- le disse Mikyo legandole i polsi con delle catene. La ragazza si girò e guardò sorpresa la sorella. -Lasciami!- urlò -No! Non fare i capricci! Ti sto facendo un favore sai, tra esattamente dieci minuti ci sarà l'eclissi e tu potrai tornare a vivere grazie al tuo amato Shan. Non dovresti essere così riluttante, credevo che volessi tornare da lui!- disse Mikyo sorridendole, mentre atterrava dolcemente. Nei suoi movimenti, nella sua voce e nel suo atteggiamento c'era qualcosa che non era per nulla malvagio. -Lascia stare Shan!- urlò Gaia e strattonò con tale forza le catene da spezzarle. -Quando si dice la forza dell'amore!- disse Mikyo -Sta giù!- disse la diavoletta colpendo la sorella con una sfera di fuoco. In quel momento arrivò Shan, che corse subito da Gaia, nonostante la ragazza gli avesse detto di stare lontano. -Perfetto!- disse Mikyo e in quel momento un raggio di luna li colpì in piano. L'Eclissi era cominciata...

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