capitolo 5

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17 luglio 2022

"Mia" urla Lavinia scontrandosi con Sofia "Ahia!" si lamenta poi.

"Raga, cosa abbiamo oggi?" chiede Rebecca turbata da come si sta giocando.

"Si, in effetti fate un po' schifo eh" ci urla Marco dall'altro campo.

"Rimettiamo la testa a posto e giochiamo come sempre" ci dice Lisa. Infatti, oggi non sta andando affatto bene: loro hanno già vinto i primi due set e sono in netto vantaggio in quest'ultimo.

"Non possiamo perdere" mi lamento

"E invece oggi vi tocca!" mi risponde Lucrezia mora con un sorrisetto. Glielo spacco, lo giuro.

Lavinia mi passa una palla da alzare e, per la seconda volta in dodici anni che gioco a pallavolo, la palla mi scivola in mezzo alle mani e la prendo precisa sul naso.
Sofia corre in soccorso vedendomi con il naso rosso "Tutto apposto?" chiede preoccupata.

"Si si, sono di ferro" le rispondo mentre sento le lacrime scendere dagli occhi.

"Tempo" urla Sofia mentre mi porta fuori campo per medicarmi.

"Sofi non mi sono fatta niente" la rassicuro

"Ferma! Potrebbe essere rotto" mi dice lei aggeggiandomi in faccia.

per entrare nella scena, avvia "I think I'm in love again"

"Se non è gonfio, riesce a respirare e non sanguina, sta bene" dice Alessandro avvicinandosi al mio naso. E per la prima volta vedo i suoi lineamenti marcati. Osservo la sua mascella ben definita e quella piccola barbetta che vi cresce sopra. Odio la barba sugli uomini, ma a lui sta veramente bene. Sposto la mia attenzione su quel naso perfetto, né troppo grande né troppo piccolo. E quelle simpatiche rughette che gli escono sotto gli occhi e in mezzo alla fronte quando è concentrato...

"Sta bene" dice poi, dopo avermi osservato il naso a lungo.

"Chi sei tu per dirmelo?" gli domando io a tono ritornando in me

"Qualcuno che si sta laureando in medicina" mi risponde a tono.

"Tu medicina?!" esclamo sorpresa.

"Si, ginecologia"

"Ah ecco, tutto torna ora" dico con un sorrisetto amaro

"Che vorresti dire?" mi chiede alquanto irritato.

"Beh, vista la persona che sei"

Lui non risponde più, ma anzi si dirige verso il suo campo. E così faccio io.

"Pensavo partisse un limone" mi sussurra Rebecca appena torno nella mia posizione.

"Sie, nemmeno morta" rispondo con il broncio.

Dopo ben due vittorie, oggi occupiamo il posto dei perdenti. Partita peggiore non potevamo farla. È umiliante tornare alla tenda ora.

"Complimenti" ci fanno Giovanni e Marco in coro battendo le mani. Li evitiamo e ci dirigiamo verso le nostre bici. Se continuano, sono sicura che Lisa, aiutata da me e Rebecca, li prende per il collo.

"Non mi siamo piaciute oggi in campo" dice Lisa appena ci sediamo a cena "Eravamo troppo occupate a pensare cosa faremo stasera?"

"Io l'ho detto: quando ci si crede troppo, si fa solo un casino" risponde Rebecca

"Perdere una partita ci sta, dai" dice invece Sofia

"Ci rifacciamo domani" aggiunge Lavinia

"Sapete che questi ora ce la rinfacceranno a vita?" dico io, dopo aver appoggiato il bicchiere sul tavolo con troppa forza. "Cerchiamo di evitarli stasera, che si rischia che ce la rovinino"

Destinati a non essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora