capitolo 10

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22 luglio 2022

Vengo svegliata da un rumore di valigie che si spostano, oggetti che cadono e "mannaggia" sussurrati.

"Che stai facendo?" chiedo a Sofia aprendo gli occhi

"Preparo le valigie! Siamo già in ritardo!"

"Ma come! Sofi, partiamo domani. Che senso c'è farle alle 7.30 di stamattina?" chiedo sbadigliando

"Entro stasera deve essere tutto sistemato, che tanto domani non saremo capaci di fare niente perché saremo stanche e in un super post sbronza. Forza, aiutami!"

"No, mi rifiuto" le dico buttandomi nel letto e ricoprendomi con le coperte. Mi metto a cazzeggiare su Instagram e poi mi arriva una notifica da un profilo che non seguo.

da alexconti_

"Colazione al bar?"

"Chi sei?"

"L'amore della tua vita"

"Non mi sembri Shawn Mendes"

"Piazzola?"

"18B. Ti aspetto fuori."

Mi preparo mettendomi un top blu e dei jeans larghi. Esco di soppiatto per non svegliare le altre e per non farmi scoprire da Sofia.

Lo vedo arrivare in bici con i capelli arruffati e non posso non sorridere.

"Ciao, frangetta"

"Ciao, barbetta"

Mi dà un leggero bacio sulle labbra e così ci avviamo verso il bar del campeggio. Ordiniamo e ci sediamo sulle poltroncine.

"Dormito bene?"

"Si, tu?"

"No, sentivo che mi mancava una presenza accanto."

"Potevi abbracciarti Andrea" dico ridendo seguita da lui.

"Come mai non hai preso il cappuccino?" mi chiede osservando il mio bicchiere di spuma bionda.

"Odio il latte, mi disgusta."

"Dai, davvero? Anche io detesto il sapore. Ma mangio i suoi derivati."

"Stessa cosa io! Eh dai, allora se ci si sposa si risparmia anche!" Linda che cazzo hai detto.

"Come scusa? Puoi ripetere?" mi chiede ridendo.

"Ho detto che se non si osa, si risparmia soldi!" cerco di correggermi.

"Guarda che ho capito bene quello che hai detto prima" mi dice mettendomi una mano sulla coscia "e apprezzo il fatto che tu abbia nominato il matrimonio accostato a me" Mi sento in totale imbarazzo.
"Allora, programmi di oggi?" chiede poi per togliermi da questa situazione di pura vergogna.

"Piscina fino a pranzo, mare nel pomeriggio, ultima partita di beach volley contro degli incapaci e poi ci viene offerto l'alcool dal gruppo di Lavinia."

"Incapaci a chi?" chiede con aria di superiorità. Gli faccio la linguaccia e poi continuiamo a mangiare.

"Cosa odi di te?" mi domanda all'improvviso fissando il tavolino.

"Il mio cervello. Elabora troppe cose e le storpia per rendermi la realtà peggiore di quella che è. E poi, sicuramente il fatto che appena vedo una situazione dove potrei provare anche solo un briciolo di dolore, scappo. E ovviamente anche le mie guance, guarda come sono tonde. Va beh, per non parlare del mio seno che è così piccolo."

Destinati a non essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora