Capitolo 12

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breve cambio di pov con allegato un piccolo grande cliché :)

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"Non ora, Reggie."

Quando all'età di undici anni Sirius invitò per la prima volta James a Grimmauld Place, Regulus si sentì tradito da suo fratello maggiore, escluso dall'amicizia che stava sbocciando tra i due ragazzi, che si incontravano a casa dei Black solo quando Walburga era via, per ovvie ragioni.

James Potter, imparò Regulus col tempo, non era una cattiva persona; non era come la loro mamma, quello era certo. Osservandolo da lontano riuscì vagamente a tirare le somme su quello che era: solare, educato - persino con lui - divertente (e questo lo sapeva perché il suo fratellone rideva sempre in sua compagnia).

Quindi perché lo odiava così tanto?

"Hey! Vieni a giocare con noi!" Gli propose una volta, ma lui rispose semplicemente con una faccia arrabbiata e si allontanò il più possibile dai due, ma assicurandosi di stare comunque ad una distanza tale da riuscire ad osservarli, cosa che diventò abituale, dato che James iniziò a far visita sempre più spesso.

Passarono pochi mesi che anche Regulus iniziò a sviluppare un forte interesse per il football: cominciò a fare pratica ogni giorno nel giardino di casa sua, passava intere ore a cercare di migliorarsi e perfezionarsi, a cercare di ricordare le movenze di James ed imitarle fino allo stremo, finché non si faceva buio e non aveva più fiato.

"Smettila di perdere tempo con tali sciocchezze." Lo rimproverò sua madre un giorno e sebbene Regulus raramente si trovasse d'accordo con Walburga, questa volta condivideva totalmente il suo pensiero: perché mai stava sprecando il suo tempo così? La ragione era ignota persino a lui. Tuttavia, accolse semplicemente l'istinto e iniziò a dedicarsi allo sport.

Magari voleva semplicemente farlo per impressionare Sirius: se fosse diventato più bravo di James sarebbe tornato a dargli le attenzioni di una volta, ne era sicuro.

Ma voleva davvero impressionare suo fratello? Allora perché il suo migliore amico occupava il 90% dei suoi pensieri? Voleva assomigliare a James? O voleva impressionare James stesso?

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Quando suo fratello sedicenne venne rinnegato dai loro genitori, Regulus capì per la prima volta dove si sarebbe spinta la loro malvagità e iniziò ad esserne terrorizzato.

"Vieni con me." Gli propose Sirius, che si affrettava a fare le valigie da portare con sé.

"No! Rimani qui!"

"Regulus, non capisci che non mi vogliono? Non posso rimanere qui!" Esclama, prendendolo per le spalle e scuotendolo leggermente.

L'aveva chiamato Regulus, non Reggie, ma Regulus: ciò significava che la questione era seria, più seria di quel che riusciva a comprendere.

"Capisci che non posso continuare a proteggerti, che se resti qui continueranno a torturati!" Sirius ora stava urlando.

"Ma dove-"

"I Potter. Ho già parlato con James, i suoi genitori ci ospiteranno. Entrambi."

Regulus scuote immediatamente la testa, scrollandosi dalla stretta di Sirius. Come avrebbe potuto vivere con la persona che odiava di più al mondo, nella sua stessa casa? Guardare suo fratello sfuggirgli di mano sempre di più per cederlo a lui? No, Regulus preferiva mille volte i modi barbari di sua madre.

Nemici Per La Pelle || JegulusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora