LE INCONGRUENZE

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L'autopsia rivela che Meredith è morta per un concorso di cause: c'è stata asfizia e strangolamento in quanto l'osso ioide è spezzato, ma anche l'arteria tiroidea è stata recisa. Nonostante questo la ferita non ha causato una morte ma piuttosto il sangue si è versato sui polmoni soffocandola. La morte è presumibilmente avvenuta alle 22:30 di quel 1 Novembre. Mignini decide di non dire nulla di preciso alla stampa ma colloca l'orario della morte tra le 21:15 e le 4:00 della mattina. Nel frattempo gli uomini della scientifica stanno lavorando per sopperire ai ritardi che la sera prima sono avvenuti, infatti un gruppo di agenti incaricati del rilevamento delle impronte alle 2:00 del mattino aveva dato il collo, era rientrata e aveva lasciato la squadra degli ematologia a cavarsela da sola. Il mattino seguente arriva una nuova squadra che si concentra sulla ricerca dell'arma del delitto che non è stata ancora ritrovata. Basandosi sull'autopsia viene ipotizzato che l'arma debba essere per forza una lama di oltre 8 cm, un coltello e i cassetti della cucina sono  pieni di coltelli ma ne verranno prelevati solo due per farvi una perizia. Viene ritrovato anche un coltello a serramanico che però non appartiene né ad Amanda né alle sue coinquiline, ma appartiene al suo fidanzato Raffaele Sollecito. La ragazza viene di nuovo interrogata e questa volta conosce Edgardo Giobi, il dirigente della sezione crimini violenti venuto da Roma. Questa tesi però non risulta convincente poiché intanto Amanda non aveva un movente, in più si era recata quel giorno spontaneamente sul luogo del delitto e inoltre si era dimostrata collaborativa. Filomena riferisce che tra Amanda e Meredith ultimamente vi erano delle grosse tensioni, in particolare da due settimane non si sopportavano più. Domenica 4 Novembre la squadra delle scientifica analizza tutto ciò che è riuscita a recuperare, capelli, carta igienica e campioni di tessuto. Il pm Mignini pensa a come può provocare una reazione in Amanda, è convinto che quello sarebbe stato il giorno decisivo come si è convinto che Amanda stia recitando e che nasconda qualcosa. Raffaele ed Amanda si sostengono e quindi l'uno conferma l'alibi dell'altro, il pm dunque opta per riportare Amanda sulla scena del crimine, vui vuole concentrarsi sui suoi movimenti il giorno del delitto. Per farla apparire un'operazione di routine e non insospettire Amanda, convoca anche Filomena allo scopo di verificare se non le fosse stato rubato qualcosa, ovviamente è una scusa. Filomena però provata dalle cinque ore passate in questura sotto interrogatorio, se ne va via presto. Il pm prega Amanda di indossare dei copri scarpe e dei guanti in lattice per poi farla passare davanti alla sua camera, dove in quel modo momento stanno cercando delle impronte. Arrivano in cucina e Mignini apre un cassetto e chiede ad Amanda se manca forse qualche coltello. Amanda  inizia a tremare, si copre le orecchie con le mani e non riesce più a parlare. Mignini è soddisfatto poiché quella reazione la dice lunga per lui. Quella stessa sera incontra la biologa della polizia scientifica, la dottoressa Patrizia Stefanoni, che ha delle novità. Dopo aver presentato i campioni, la Stefanoni rivela che le impronte più significative seguono un percorso tracciato che dalla stanza di Meredith passano per il corridoio, arrivano in sala, fuori dalla porta d'ingresso, il tragitto più veloce per allontanarsi dalla scena del crimine. L'impronta delle suole pare essere compatibile con un paio di, Naike air force1 di misura 40-41. La riunione si interrompe poiché sono giunte novità da Londra, il sunday mirror ha pubblicato un'intervista rilasciata da Raffaele Sollecito che però riporta molte incongruenze rispetto a quanto aveva dichiarato. In questa intervista racconta di essere stato la sera del delitto ad una festa con Amanda, mentre invece i ragazzi avevano dichiarato di essere stati sempre in casa di Raffaele. Poi afferma che il giorno seguente Amanda era ritornata in Via della Pergola alle 12:00 e non alle 10:00 come la ragazza aveva dichiarato. Dichiara poi di aver tentato per primo di abbattere la porta per poi chiamare la polizia quando si è reso conto di non riuscirci.
Alla sede della polizia postale vengono segnalate a Bartolozzi delle incongruenze riguardanti i tabulati telefonici di Raffaele, infattila notte del 1 Novembre non risultano chiamate in arrivo dal telefono del ragazzo dopo le 21:00; il telefono risulta spento, ha ricevuto un messaggio alle 6:02 del mattino da parte del padre che però glielo aveva inviato alle 21:00 della sera prima. Tra un interrogatorio e l'altro Amanda e Raffaele iniziano a cambiare la loro versione e dichiarano entrambi che il giorno del delitto Meredith si era svegliata tardi, non aveva fatto colazione ed era uscita a mangiare qualcosa. I due poi dicono di essere usciti sulle 18:00, ma qui riportano due versioni diverse.
Amanda riferisce di essere andata subito a casa di Raffaele, mentre lui afferma di essere andato a fare una passeggiata di due ore per il centro storico. Amanda racconta poi di essere torna a casa di Raffaele, di aver letto per una buona parte della sera Harry Potter in tedesco. Raffaele invece racconta di essere uscito con Amanda per andare ad una festa ed entrambi raccontano che i telefoni erano spenti.
Alle 21:20 di lunedì 5 Novembre Mignini ordina a Chiacchiera e a Monica Napoleoni (capo della squadra omicidi) di convocare nuovamente Raffaele Sollecito per un interrogatorio, questa volta più formale. L'uomo si raccomanda ai due di metterlo sotto pressione. Raffaele è Amanda sono insieme quando ricevono la telefonata di Chiacchiera che convoca il ragazzo. Amanda decide di accompagnarlo per prestargli supporto morale. Sono le 23:00 quando Raffaele entra nella sala degli interrogatori e si trova di fronte il commissario Profazio.

TRUE CRIME: MEREDITH E AMANDA KNOXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora