Capitolo finale

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 Passammo tutta la mattinata sballottate da una parte all'altra dell'ospedale. Spesso mi ritrovavo ad aspettare fuori da qualche ufficio con la nonna, che aveva spesso bisogno di sedersi. Assistemmo al momento in cui Cristian morì. Il rumore della macchina che segnava i battiti rallentò velocemente per poi emettere un suono prolungato, lungo qualche secondo. In quel momento scoppiarono tutte a piangere, comprese le infermiere. Tutte tranne me. io avevo pianto talmente tanto la notte prima che non avevo più lacrime da versare. La cerimonia del funerale fu simile a quella di mio padre. Mi sembrò di rivivere lo stesso momento 11 anni dopo.

Dopo il funerale presi un taxi che mi portò fino in aeroporto.

Ora mi trovo sul sedile C14 e guardo fuori dal finestrino. L'aereo è in fase di atterraggio. Finalmente eccomi arrivata nel luogo di rinascita. Nella terra in cui rinizierò una nuova vita. La vita fino ai miei 16 anni è stata e sarà sempre una parte fondamentale di me, ma ora è tempo di ricominciare. Cristian sarà sempre con me, una persona che è stata con me da quando sono nata, con il suo carattere gentile e un sorriso che avrebbe fatto innamorare milioni di ragazze se avesse potuto. Improvvisamente dal microfono si sente il pilota che ci invita tutti a mantenere il controllo e respirare dalle mascherine. L'atterraggio non sta andando come previsto. Ho giusto il tempo di rivolgere un ultimo sguardo fuori dal finestrino per vedere l'aereo che si schianta contro l'asfalto e sentire un tonfo assordante.

Il domani non fa più pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora