Capitolo 2

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Una settimana prima

"Buongiorno signorina bella..." disse Edoardo mentre aprivo gli occhi.
"Giorno..." dissi sbadigliando e stiracchaindomi.
"Ti ho fatto la colazione, e te l'ho portata a letto." Disse lui dandomi qualche bacio in tutto il viso.
"Così me vizi però." Dissi io sorridendo.
"Sei na principessa ed è giusto così." Disse lui sorridendo sincero.

A quelle parole mi alzai leggermente verso il suo viso e lo baciai.

C'erano pochi momenti come quelli da quando erano morti i miei genitori, lui sembrava molto più strano e molto più nervoso ed io ero costantemente in lutto, perdere due genitori in un colpo solo... è veramente un trauma.

"Mi hai perdonato per ieri sera?" Chiese con il labbruccio.
"Ok, ma voglio che tu mi avverta prima di andare chissà dove con i tuoi amici e ritornare ubriaco, con un odore di erba tra i vestiti. Ti fa male tutta quella roba... e lo sai..." dissi io acarezzandogli la guancia e guardandolo autoritaria.

"Ti ho detto che non lo faccio costantemente, solo quando Matteo mi chiede se voglio provare, e sai che a Matteo non si può dire di no se no te lascia er nodo pe tutta a vita, e poi lo vediamo na volta ogni morte d'er papa amore, sta tranquilla."
Disse lui beandosi delle carezze.

"Va bene, ma digli di no la  prossima volta." Dissi io.
"Va bene, ora vogliamo fare colazione o vuoi fare qualcos'altro?" Chiese lui maliziosamente.
"Sei un pervertito!" Esclamai io dandogli un leggero schiaffo sul petto.

[...]

"Filippo te l'ho spiegato, invece del fa normale fai il diesis!" Dissi sedendomi accanto a lui e prendendo le sue piccole mani e aiutandolo a muoverle sopra i tasti del pianoforte per formare una dolce melodia.

"Capito?" Chiesi dopo io. "Si" rispose il bambino.

Finita la lezione con Filippo presi le mie cose e uscì dalla scuola per ritornare a casa.

Quando entrai nel condominio presi le chiavi dalla mia borsa e aprì la porta trovandomi poi Michael, un amico di Edoardo esultare per tutta casa con una bottiglia di birra in mano.

"Ciao, che succede qui dentro?" Chiesi curiosa di tutto quel entusiasmo.
"La Roma ha segnato!" Urlò lui.
Giusto, la partita.

"Va bene, ora ci calmiamo e andiamo in salotto, ti va?" Gli amici del mio fidanzato erano come dei bambini, le uniche persone responsabili del gruppo eravamo io, Ginevra, Sebastiano e Lorenzo, tutti e tre miei amici d'altronde.

"Quanto avete bevuto?" Chiesi io entrando in salotto.
"Non molto. Ma è Michael che non sa reggere l'alcool." Disse Luca.
"Ok, posso avere conferma da qualcun'altro di più credibile?" Chiesi seriamente.

"Ao, io sono credibile!" Si difese Luca.
"Vorrei proprio vedere guarda!" Lo prese in giro Francesco.
"Ha ragione Luca, non abbiamo bevuto più di tanto..." disse Sebastiano intento a guardare la TV e a mangiare schifezze.

"Ok, dopo pulite voi è!" Dissi guardando il salotto completamente sotto sopra.
"Ve bene capo!" Disse Francesco scompigliandosi i capelli castani e facendomi l'occhiolino.

Io risi leggermente e mi avvicinai a Edoardo per stamparli poi un bacio sulle labbra, ma si spostò.

"Amore...che hai?" Chiesi al suo orecchio sedendomi poi sul divano accanto a lui mentre tutti erano intenti a guardare la partita.
"Niente" rispose secco.

"Non è vero che non hai niente... " dissi io.
"Lasciami in pace Rachel!" Mi sussurro.
"Ne parliamo dopo..." dissi scuotendo la testa frustrata e sospirando.

"Non fare così, l'unico infastidito qui sono io!" Disse lui.
E di cosa, ero la ragazza perfetta d'altronde. Uscivo una volta ogni tanto con le mie amiche, lavoravo e non gli facevo mancare niente, cosa mai avevo fatto.

Quel che resta intatto lo dedico a te/ UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora