Capitolo 27

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"Stiamo per arrivare.” disse Niccolò.
“Davvero? Ma siamo dispersi nel nulla più totale.” dissi.
“Non me ne ero accorto, sai?" disse ironicamente.

“Ma stiamo salendo? Ma dove siamo?” chiesi confusa.
“In montagna.” disse lui sorridendo.
“Ma, che ci facciamo qui?” chiesi di nuovo.
“Se tu avessi un’altro po’ di pazienza da usare con il tuo fantastico ragazzo lo scoprirai tra un minuto.” disse.
“E va bene.” mi arresi.

Qualche minuto dopo ci fermammo, nel bel mezzo del nulla.
Nè una luce, né una casa, solo noi e il cielo stellato nel bel mezzo di una pineta.

“Dobbiamo continuare a piedi.” disse spegnendo la macchina.

Scendemmo e mi rimisi il cappotto perché faceva abbastanza freddo.
Mi guardai intorno. Non avevo mai visto così tante stelle nel cielo in vita mia.
“Nic, guarda!” indicai il cielo.
“È proprio per questo che ti ho portato qui sopra.” disse lui.
“È veramente bello.” dissi continuando a guardare il cielo.
“Si…” disse.

“Però, avremmo tutta la notte per osservarle, ora è meglio che ci incamminiamo.” disse.
“Tutta la notte?” chiesi confusa.
“Aspetta e vedrai.” disse.
“Credo che ormai sia diventato il motto di questa serata.” dissi sospirando.

Lo aiutai a prendere i borsoni che aveva messo nel bagagliaio, c’era anche una chitarra, giusto perché non guasta mai.

Iniziammo a camminare su un sentiero sterrato tra gli alberi.
E poi una luce, e poi un altra e un altra ancora ad illuminare il cammino fino ad arrivare a una casetta molto elegante e moderna in legno ma pur sempre in uno stile da baita.

“Nic, è bellissima!” esclamai entusiasta.
Lui mi sorrise con la faccia soddisfatta.

“Entriamo dai.”
Ci avvicinammo alla porta e Niccolò estrasse un mazzo di chiavi dalle tasche e aprì la porta.
Dentro era veramente bellissimo.
La casetta aveva un piano terra dove c’era una piccola cucina, un grande divano che puntava verso la piccola vetrata che faceva vedere perfettamente il paesaggio fuori.
Vicino alla cucina c’era una porta che presumo portasse al bagno.
Poi c’era un soppalco dove invece si trovava un letto a due piazze con sopra una finestra per vedere il cielo.
Accanto c’erano degli armadi sempre in legno e un piccolo terrazzino.

“Wow…” dissi.
“Si, wow.” stavolta anche Nic rimase a bocca aperta.

Lasciai cadere i borsoni a terra e abbracciai Niccolò, che mi prese in braccio.
“Grazie, grazie grazie grazieeeeeee” dissi dandogli dei baci in tutto il viso.

Lui sorrise e ricambiò i baci con un bacio sulle labbra molto passionale.
"Allora, adesso tu andrai a cambiarti e io ti preparerò una buonissima cena." Disse lasciandomi a terra.
"Cambiarmi?" Chiesi confusa.
"Sul borsone troverai tutto." Disse.

Salii sull soppalco e aprii il borsone.

C'era un vestito che non avevo mai visto nel mio armadio.
Era rosso e con lo spacco a V e che nella parte della schiena veniva tenuto da dei lacci.

Mi feci una veloce doccia e poi dalla mia borsa cercai la mia beauty case per sistemarmi leggermente il viso.
Mi misi un leggero strato di blush, per dare un po' di colore e del mascara.

Mi misi il vestito e sciolsi i capelli.
Quando ebbi finito scesi dal soppalco e ritornai in cucina, dove Niccolò aveva apparecchiato la tavola per due con una candela accesa nel mezzo.

Lui era girato intento a cucinare.
Si era cambiato e indossava un jeans e una camicia.
Era veramente bellissimo.
Si girò dopo qualche secondo e mi guardò attentamente per qualche istante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20 ⏰

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