Arrivano le vacanze di carnevale. È da un po' ormai che si sente parlare di questo "COVID-19", non ho ancora capito bene cosa sia. So che è un virus cinese, ma nient'altro.
* * *
Ultimo giorno di vacanze, sono praticamente volate. Non è giusto.
Cosa darei per avere qualche giorno in più a casa.La porta si apre all'improvviso, è mio padre. Chissà cosa vuole.
"Le scuole rimarranno chiuse un'altra settimana, per il COVID."
"DAVVERO?"
"Già, ma non ti gasare troppo, sicuramente riapriranno alla svelta."Si gira, socchiude la porta e se ne va. Mentre mi alzo per chiudere bene la porta ci penso sorridendo.
Un'altra settimana, che bello.E non solo una.
Mi sdraio di nuovo sul letto e mi appoggio il tablet sulla pancia.
I video su YouTube sono letteralmente tutto ciò che faccio nelle mie giornate ultimamente.
La mattina li guardo, poi pranzo, il pomeriggio li guardo, poi ceno, la sera li guardo e persino la notte non dormo, a volte, per guardarli.
È l'unica cosa che mi strappa un sorriso, l'unica cosa che mi aiuta ad allontarmi almeno un po' dalla realtà.
L'unica cosa che mi salva.* * *
È finita anche questa settimana, sfortunatamente. Ora mi tocca davvero tornare dentro quell'inferno di gente a cui non voglio parlare e che non voglio vedere, comunemente chiamato: scuola.Ormai sono a casa da due settimane e mezzo, fosse per me resterei rinchiusa nella mia camera a vita.
"Alessia" mi chiama mia madre a gran voce dalla cucina.
Scendo dal letto della mia camera e mi dirigo dritta in cucina a passo spedito.
"Dimmi" dico sulla soglia della cucina.
"La scuola ha mandato un avviso, dice che chiuderanno fino a dopo le vacanze di pasqua, in teoria. Tutto questo sempre se non ci saranno problemi che verranno successivamente in questo mese. Speriamo di no, vero?"
"Già, che peccato..." dico con un lieve sorriso, in modo che lei non lo potesse scorgere. "ora dovrò fare delle videolezioni? Oppure qualcosa di simile?" chiesi nella maniera più innocente che riuscii a usare.
"La preside, indietro come sempre, non vi farà fare le videolezioni perché siete minorenni. Anche se non vedo quale problema ci sia perché tutte le altre scuole le fanno, persino le elementari." dice con aria infastidita, più del solito.
"Devi fare l'iscrizione ad un sito" continua, "si chiama collabora, lì avrai dei compiti da svolgere e consegnare e delle lezioni registrate che potrai guardare."
"Va bene, ho capito." Dico camminando per raggiungere il portatile appoggiato sul mobile dietro di lei.
Lo accendo e cerco il sito su google, faccio l'accesso inserendo le credenziali e comincio a dare un occhiata."Di sicuro meglio che dover guardare per sei ore quelle facce del cazzo dei miei compagni e dei miei professori" penso sorridendo.
Concordo pienamente con la tua opinione.
Mi ricordo ancora quanto ho odiato i miei compagni di classe e i miei professori delle medie. Non se ne salvava uno che non mi stesse sul ca-Sistema: signora, possiamo smetterla con queste espressioni inappropriate, cortesemente.
Allora, innanzitutto mi chiami signorina. Non sono una donna di mezza età superata con le rughe in vista, il rossetto sbordato e i capelli con la ricrescita evidente. Ho solo 28 anni, la prego.
Sistema: mi scusi, signorina.
Ecco, vede? Già meglio.
Bene, bene, dove eravamo arrivati? Ah sì, giusto, all'inizio della mia salvezza.
Possiamo riprendere, grazie infinite.
Non c'è molto da dire da questo punto in poi. Passo le mie giornate stravaccata sul letto guardando video su YouTube.
E la cosa migliore? Sono finalmente sola.
Nessuno mi scrive, nessuno disturba la mia beata pace, quella che ho sempre desiderato. Non credo che potrei stare meglio di così, davvero. Non mi sono mai sentita così bene.A marzo Kety mi scrisse.
Ci scambiai un paio di messaggi, erano dei semplici "come stai?" o poco di più. Ma dopo più di neanche due o tre minuti io inventai una scusa per troncare la conversazione.
Non avevo voglia di parlare con nessuno, nemmeno con lei.Mi riscrisse il giorno dopo e, come il giorno prima, usai la stessa scusa. Era un modo che io giudicavo gentile per dirle che non volevo sentirla.
Non ce l'avevo con lei, non ce l'avevo con nessuno in particolare. Volevo solo stare sola, è tanto brutta o crudele come cosa? Non credevo.
Dopo quel momento non mi scrisse più e io ebbi la mia più grande gioia, per quei mesi intendo. Rimasi completamente sola da fine febbraio fino all'inizio del nuovo anno scolastico, quindi a settembre.
Tranne quelle due volte in cui scambiai dei messaggi con Kety, non mi scrissi con nessun altro. Fu fantastico, davvero fantastico.
Tranne per qualche piccolo, subdolo e insignificante particolare.
Particolari che segnarono la mia mente, ma, purtroppo, anche il mio corpo.
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give me a breath
Teen Fiction⚠️POTREBBE ESSERE TRATTO DA UNA STORIA VERA, A VOI LA SCELTA⚠️ • Non c'è sempre un lieto fine. • Fidarsi per un disperato bisogno di qualcuno, di affidare la propria felicità a qualcuno. • No, non è mai semplice chiedere aiuto. • Le scelte scontate...