14.

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Karl.

Karl: dimmi tutto, tesoro.

Sei soltanto un luridissimo figlio di puttana.

Karl: oh, vuoi davvero toccare questo punto?

Cosa intendi? Non ti ho mai fatto niente di male e non ti sento dai tempi delle medie, che ragione hai per avercela con me? Eravamo amici, cazzo.

Karl: E' PROPRIO QUESTO IL PUNTO, BRUTTA DEFICENTE. Sono sempre stato solo e soltanto la tua cazzo di ombra, nient'altro. Un inutile personaggio secondario di cui tutti potevano fare a meno, il tuo stupido sfondo, altro che amici. Siamo sempre stati nella stessa classe: all'asilo, alle elementari, alle medie. Cazzo, non te ne rendi conto? La gente parlava con me solo per poter arrivare a te, una volta che non siamo più stati nella stessa classe e nemmeno nella stessa scuola, tutti hanno smesso di parlarmi, tutti. Non si è salvato nessuno, sono rimasto solo come un cane dopo aver passato gli ultimi 11 anni della mia merdosa vita a fare la tua fottutissima controfigura. Hai la minima idea di quanto cazzo sia stato brutto? No, non lo puoi sapere. Non sei mai stata sola, sei sempre stata la ragazza al centro di tutte le attenzioni per un motivo o per l'altro. E io? Senza di te, di me rimaneva zero, niente, vuoto assoluto. Ho cominciato a commettere crimini, come furti, stalking e molestie, solo per farmi notare, solo per attirare un minimo di attenzione su di me. Per una volta, una singola volta volevo guardassero me. E ora mi ritrovo qui, a dover guardare la tua storia dove non sei mai stata sola, dove non hai e non potrai mai capire cosa ho provato. Sai, sono qui come volontario; hai mai sentito parlare di "lavori socialmente utili"? Ecco, mi rifiuto tutt'ora di fare quella merda per ottenere uno sconto di pena, quindi sono qui come volontario a gratis in questo laboratorio merdoso, pieno di gente merdosa. Non vedo l'ora finisca, ormai mi manca solo la tua storia del cazzo e me ne potrò andare, finalmente.

Oh.

Non avevo la minima idea di una cosa del genere, non era mia intenzione metterti in ombra o altro, ma comunque tutto ciò non ti giustifica, rimani e rimarrai sempre un grandissimo pezzo di merda dopo tutto questo.

Karl: stai seriamente parlando come se me ne fregasse qualcosa?

Senti, ho capito, vaffanculo.

Karl: sai che dopo questa dovrei attivare di nuovo il protocollo per la protezione delle linee guida?

Hai detto più parolacce te in quel tuo monologo di merda che io in tutte queste ore, quindi stai zitto che fai più bella figura dai.

Karl: ci passerò sopra solo per questa volta, dovresti ringraziarmi in ginocchio, o, ancora meglio: pregarmi pietà.

Preferirei rivivere quel fottuto trauma che tu continui a chiamare "protocollo per la protezione delle linee guida", piuttosto che pregarti pietà.

Karl: certo, come no, eppure sono sicuro che in un altro contesto lo faresti.

Smettila.

Karl: so benissimo che non sei così innocente come i tuoi occhi da bambi ti fanno sembrare.

Questo non significa che puoi fare questo tipo di commenti sulla mia persona.

Karl: so benissimo anche che sei una madre single, dico bene? Usciremo da qui nello stesso momento, ne sei consapevole spero.

Vaffanculo, Karl.

Karl: sono sempre stato innamorato di te, lo sai? Sì che lo sai, ma te ne sei sempre fregata di me. Non ti è mai importato niente né di me né dei miei sentimenti. Sei solo una lurida stronza senza cuore.

Non sai niente di me, non ti permetto di definirmi senza cuore perché è letteralmente tutto ciò che non sono mai stata. Sono sempre stata buona con tutti, anche con chi non se lo meritava, per questo sono finita col ridurmi così, anni fa.

Karl: non hai idea di quanto poco me ne freghi, con me sei stata una stronza, hai preferito chi ti trattava male a me che ti avrei dato il mondo. Ti odio, cazzo.

Tu!? Davvero? Sai, se mi avessi trattata bene, forse, ora sarei con te. Invece no, ti devo davvero ricordare il perché? O te lo ricordi da solo? Rispondimi ora, brutto codardo. Fai il duro solo dietro ad una parete ma io non ho paura di te.

Ti avevo cercato, ricordi? Dopo le medie, dopo che abbiamo smesso di essere nella stessa classe. Ti ho cercato a settembre della prima superiore, ma non hai mai risposto ai miei messaggi, ti ho cercato a dicembre, ma neanche lì hai mai risposto. Hai deciso di rispondermi a marzo, mi hai riempita di audio dove mi insultavi, dandomi della puttana, della facile, della stronza, della strana ecc... Non mi aspettavo quello da te, decisamente non me lo aspettavo. Pensavo fossimo amici, quindi non dire che mi avresti trattata bene o che mi avresti "dato il mondo", perché io il mio l'ho fatto, ti ho cercato più di una volta senza mai ricevere una cazzo di risposta da parte tua.

Non sei la vittima, Karl, non sei santo. Non c'è un cattivo in questa storia, ci sono io che non ho ricambiato i tuoi sentimenti e ci sei tu che allora hai deciso di fare lo stronzo, pensando che bullizzarmi in quel modo fosse divertente.

Sai, me la ricordo ancora la videochiamata che mi hai fatto dopo quegli audio disgustosi. Ti sei divertito? Non ti credevo capace di una cosa del genere, eppure tu, Karl, colui che è stato mio amico dai tempi dell'asilo, mi hai tartassata di videochiamate finché non ho risposto, e dopo te lo ricordi cos'hai fatto? Perché io me lo ricordo come se fosse ieri. Sai, tutto mi aspettavo da te, meno che un coro di tuoi "amici", che sembravano più bambini delle elementari che altro, che mi urlavano insulti a destra e a manca.

Fossi in te, mi starei vergognando ancora adesso.

Sai qual è il problema? Del gesto in se non me n'è fregato un cazzo, mi interessava il fatto che pensavo che noi due fossimo amici.

Il bello è che poi non hai nemmeno avuto le palle di assumerti le responsabilità di ciò che hai fatto, no, mi sei venuto a chiedere scusa una volta arrivato a casa, dove non avevi più l'approvazione dei tuoi amichetti del cazzo.

Come se io davvero fossi mai riuscita a perdonarti.

Sei stato e, da quello che mi stai dimostrando, sei ancora solo un lurido codardo. Non cambierai mai.

...

Non rispondi più? So di aver ragione, però almeno potresti degnarti di una risposta.

Karl: non ho niente da dirti.

Immaginavo.

Anche tu non cambi proprio mai, eh?

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