《special》

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"No Jimin, bisogna mettere prima i cereali e poi il latte, altrimenti si spappolano subito!"

"No Seokjin-hyung, prima il latte così ho la dose che voglio bere e dopo i cereali finché c'è posto!"

Come al solito quei due stavano battibeccando riguardo un argomento stupido inginocchiati l'uno accanto all'altro coi guanti pieni di terriccio mentre sistemavano l'aiuola.

Erano trascorsi ormai sei anni da quando Jimin e Jungkook si erano fidanzati e finalmente avevano fatto il grande passo: stavano per andare a convivere.

Mancavano ancora la maggior parte degli elettrodomestici e i mobili del soggiorno, ma non avevano alcuna intenzione di perdere tempo a causa di questo ritardo e quindi avevano iniziato a sistemare tutto il resto -fra cui il giardino-.

Namjoon e Seokjin erano stati subito disponibili per dare una mano, ma forse Jungkook avrebbe preferito non si unisse anche il maggiore...

Apprezzava il suo aiuto certo, ma se ricevere il suo supporto significava doversi sorbire ore ed ore di litigi infantili con Jimin sarebbe stato meglio lavorare loro due da soli.

"Ragazzi vi prego, riuscite a stare zitti anche solo cinque minuti?!"

L'esasperazione di Jungkook fece calare il silenzio e si ritrovò con tre paia di occhi puntati contro, ma soltanto per un attimo; tempo dieci secondi e i due avevano già ricominciato a discutere -stavolta riguardo quale fosse la tartaruga ninja migliore-.

E avevano rispettivamente Jimin ventinove e Seokjin trentadue anni!

Si mise le mani nei capelli tinti di rosso con un sospiro e Namjoon ridacchiò accanto a lui circondandogli le spalle col braccio.

"Possibile non ti sia ormai arreso?"

In effetti se da un lato Jungkook alzava continuamente gli occhi al cielo il suo migliore amico amava ascoltare quei loro discorsi assurdi -li trovava interessanti, chissà perché-.

In realtà il minore era abbastanza certo che metà del tempo non li ascoltasse nemmeno, si fermava ad ammirare il suo fidanzato e basta.

Contrariamente a lui e Jimin il rapporto fra Namjoon e Seokjin si era evoluto lentamente e soltanto dopo quasi due anni e mezzo si erano ufficialmente fidanzati nonostante fosse stato un colpo di fulmine già la prima volta che si erano visti.

Namjoon si era innamorato di quel ragazzo castano e colto che leggeva in spiaggia, Seokjin di quel surfista alto e dal sorriso gentile.

E da quando si erano fidanzati non si erano più allontanati -anche perché da Seoul a Gwacheon la distanza era poca, mica come fra la capitale e quel paesino sperduto sulla costa opposta-.

"Abbiamo finito!"

Jimin esultò con le braccia al cielo: davanti a sé in mezzo alla terra svettavano dei piccoli arbusti dai rami ben legati alla recinzione dietro di essi.

Ora come ora non erano chissà che belli da vedere, ma in primavera si sarebbero riempiti di foglie verdi e fiori profumatissimi.

L'idea di vivere finalmente insieme a Jungkook per tutto l'anno lo entusiasmava e non vedeva l'ora di poter condividere con lui gli sbuffi delle pulizie, i brividi per il freddo invernale, il disagio del cambio d'armadio stagionale, lo stress delle bollette -forse per quest'ultima cosa era un po' meno entusiasta-.

Un po' gli dispiaceva dover abbandonare il suo amato mare blu che era stato lo sfondo della sua intera infanzia ed adolescenza, ma a volte bisognava lasciarsi indietro un po' di felicità per riuscire a provarne una ancora più grande.

Era ormai un dato di fatto che Jungkook fosse la personificazione della gioia stessa per lui e anche i suoi genitori se ne erano resi conto e altro non avevano potuto fare se non tirare un sospiro di sollievo.

Non c'è cosa più bella per un genitore che vedere il proprio figlio crescere e trovare la felicità.

"Giusto in tempo: adesso noi dobbiamo andar via."

Sentenziò Seokjin dopo aver dato un'occhiata all'orologio -dopotutto sia lui che Namjoon avevano i rispettivi impegni- e Jimin annuì nel mentre che si alzava in piedi cercando di togliersi dalle gambe un po' del terriccio.

Finalmente poté tirare prendere fiato dopo tutto quel lavorare e voltandosi sorrise a Jungkook che nel mentre aveva iniziato a riporre gli attrezzi da giardino nella piccola casetta in legno che avevano comprato al negozio del fai-da-te.

Pian piano, pezzo dopo pezzo, si stavano costruendo una vita insieme in modo più concreto e fu naturale sorridere a trentadue denti mentre con passo veloce raggiungeva il proprio amato.

Lo abbracciò da dietro e come aveva previsto il corpo di Jungkook si rilassò a quella dimostrazione d'affetto.

"Certo che almeno i guanti potevi toglierli... mi hai riempito la maglietta di terra."

Fece spallucce e diminuì la stretta permettendogli di voltarsi così da guardarsi faccia a faccia.

"Tanto la lavatrice la abbiamo. Ed anche la vasca."

L'ultima frase la disse in un sussurro e Jungkook comprese al volo che dietro quelle parole si nascondeva un invito a lavarsi insieme -e non solo, probabilmente-.

"Allora noi andiamo, ci vediamo domani sera al Pelicana!"

Namjoon e Seokjin li salutarono mano nella mano ricordando loro la promessa di offrire la cena alla catrna di pollo fritto per ringraziarli dell'aiuto e senza scomporsi troppo gli altri due ricambiarono con un cenno del capo guardandoli uscire dal vialetto e svoltare l'angolo.

Rimasti soli, dopo aver ammirato per un'altro paio di minuti il lavoro appena terminato, entrarono in casa e dopo essersi tolto le scarpe Jungkook fu subito di nuovo addosso a Jimin.

Lo prese di peso fra le braccia ormai entrambe tatuate e con un sorriso gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra.

"E anche il giardino è pronto... non vedo l'ora di poter chiamare questo appartamento "casa nostra"."

Sorrise a trentadue denti e Jimin fece lo stesso aumentando la stretta delle gambe attorno al suo bacino -col cazzo che sarebbe caduto per terra, aveva ancora il sedere dolorante dalla serata precedente-.

"Pensa quando sarà piena delle nostre cose: le nostre foto, le nostre piante, i nostri vestiti, i nostri profumi..."

In effetti col passare degli anni aveva iniziato ad amare sempre di più le fragranze delle colonie e delle candele apposite -di queate ultime ne aveva comprate talmente tante che alla fine aveva contagiato perfino Jungkook-.

Da ormai due anni non riuscivano a rilassarsi senza accenderne almeno una e allora il rosso parlò spontaneamente.

"Allora se vuoi possiamo fare un bagno assieme e inaugurare il set di candele alla vaniglia."

Era una proposta allettante, molto più dell'idea di fare una semplice doccia veloce, e dopo aver annuito Jimin ricominciò a baciare l'amore della sua vita nel mentre che lui iniziava a camminare verso il bagno ancora senza lavatrice, ma già perfetto per essere il loro nido d'amore.

Dio, era incredibile come dopo tutti quegli anni ancora non si fosse stufato di quelle labbra e di quel corpo morbido sempre pronto ad accoglierlo e sapeva per certo non si sarebbe annoiato mai e poi mai nemmeno a novant'anni.

Se lo trovava stupendo coi capelli scoloriti tutti scopigliati, tutto sudato e pure sporco di terriccio, ai suoi occhi sarebbe stato magnifico anche con le ciocche bianche e il viso segnato dalle rughe.

Avrebbe amato Jimin per sempre e avrebbe custodito gelosamente ogni ricordo dei momenti trascorsi con quel barista tanto carino quanto pervertito che aveva conosciuto così per caso.

Perché ammettiamolo, gli amori più belli sono quelli che nascono spontanei.

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SPAZIO POLIPETTA🐙

Ed ecco qui il capitolo speciale con una breve occhiata al futuro dei nostri amati... spero vi sia piaciuto cuties!

So che non è nulla di super elaborato, ma la semplicità è padrona di questa storia e non me la sentivo proprio di fare un cambio di rotta con questo spin off.

E così il nostro viaggio nelle vite di Jungkook e Jimin si conclude definitivamente! O forse... 👀

Ghiaccioli All'Arancia [KOOKMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora