goodfellas

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Venerdì 18 marzo 2022


La primavera si avvicina. O forse no.

Gli ultimi giorni sono stati un incubo. Una forte febbre mi ha inchiodato a letto con mal di testa e mal di gola. Ma questa storia non mi è nuova. Dai tempi delle scuole medie, ogni mese di marzo, mi ammalo con la puntualità di un orologio svizzero.

Come ben sai, però, in questo momento storico i malanni stagionali hanno un peso diverso. Che sia una febbre da cavallo o un lieve raffreddore, vieni trattata come una lebbrosa. È dunque necessario che ti faccia tamponare per via orale, nasale, e, non mi stupirebbe, anche anale.

Alla luce dei molteplici tamponi negativi, ho annullato i biglietti di sola andata per il lazzaretto. Si trattava della solita febbre di marzo, come pensavo.

Sono contento di essere tornato in ottima salute e di trascorrere questo piacevole pomeriggio.

Con un capello impomatato finesse – la ricrescita si fa sentire -, mi gusto una brooklin e il nuovo album di Fabri Fibra mentre gioco a Gta Vice City Stories. Dall'ultima volta che ho viaggiato in questo mondo virtuale, la vita mi ha deliziato con esperienze – piacevoli e non – di cui sono sempre grato. Dovevano ancora succedere tante cose, a cominciare dalla nostra storia.

Il motivo per il quale siedo qui, in camera mia, ad emulare le gesta del passato, è da ricercare nella mia ossessione verso il tempo. Già, proprio il tempo. Lo stesso tempo che ha ispirato i grandi della letteratura e dell'arte. Ma, a differenza loro, non sono qui per fare la storia. Sono solo uno sbadato che fatica a leggere l'orologio.

Che sia un accidente – persone, luoghi, odori – o una scelta – film, musica, videogiochi -, mi approprio di qualsiasi mezzo per scandire i periodi della mia vita. Di questo modo, tutto quello che mi circonda non è più passeggero, ma diventa un segno indelebile.

Sarà che, forse, tutto è dovuto alla mia paura di dimenticare. O, peggio, di essere dimenticato. Però non fraintendermi. Lo so, non si può ovviare alla caducità della vita. È giusto che tutto abbia una fine, e non voglio oppormi.

Quest'attaccamento al passato è da vivere in funzione del presente. Ci tengo a imprimere le mie memorie perché mi piace riscoprirle da nuove prospettive.

Il motivo per cui diventi nostalgica e rimpiangi un momento è, in primo luogo, dovuto al fatto che quel momento abbia un inizio e una fine. È ormai un qualcosa di lontano, e non puoi farci nulla a riguardo. Il desiderio di rivivere un momento è dunque incongruo, in quanto, se avverato, annullerebbe l'unicità che rende speciale quel momento.

Non è il ricordo in sé, ma l'idea di rievocarlo.

Ecco perché sto rigiocando a Gta Vice City Stories. Mi godo l'intervallo di tempo in cui non l'ho fatto, quello che non avevo, quello che ho. Torno a seminare il terrore tra le strade di Vice City, e penso a quanto la mia vita stia andando bene. Ci sei tu, e c'è tutto quello di cui ho bisogno.

Sono una persona che apprezza le piccole cose. Che poi, chi ha deciso che vanno chiamate così? In realtà, sono le più importanti. Che sia un tetto sulla propria testa, il piatto in tavola o la floridezza della famiglia, ci tengo a ricordarmelo, perché non è abitudine di tutti noi.

In quanti vivono la realizzazione dell'essere felici?

Una notifica di Whatsapp. Dalla vibrazione estesa, capisco che è un tuo messaggio. Ecco. Proprio quello di cui stavo parlando. Sorrido.

Metto in pausa il gioco per dirti quale vestito preferisco, tra i due che mi hai mandato. Non l'avrei fatto per nessuno. L'ultimo scende perfetto sotto a quel lungo cardigan bianco. Il bianco ti sta bene. Si accosta con naturalezza alla pelle angelica. E poi, gli stivali bianchi sono bellissimi. Il tuo stile combacia ai miei gusti.

Apro il mio cassetto, quello in cui conservo gli scritti, ed afferro l'elastico per capelli. Un tempo, raccoglieva le tue ciocche bionde e soffici. Adesso è il mio feticcio, e lo tratto con cura beata. Lo porto sulla bocca, chiudo gli occhi e lo sniffo. Il naso mi dà più piacere della vista. Un odore che mi fulmina e porta alla mente tutti i bei ricordi che ci legano.

A proposito di bei ricordi, non nascondo che ho un brutto presentimento. Nell'ultimo periodo litighiamo di più, e non so come interpretare questa situazione. Fino a che punto si può considerare normale? O, meglio, fino a che punto si può considerare sana? Ricordo che la normalità, in questi casi, non esiste.

Credo che le difficoltà siano parte del percorso. Non esiste quell'amore fatato e perfetto da film di Hollywood, o, per lo meno, non è quello che mi interessa. Il punto della questione dovrebbe essere l'accettare la propria condizione e ripartire ogni volta insieme.

Impegnarsi in una relazione vuol dire viaggiare tra guerra e pace. Si litiga spesso, quasi sempre. La maggior parte delle difficoltà nasce per problemi di ego. Sai, problemi di spazio. O, anche, divergenze di routine. Non tutti e due vogliono sempre fare la stessa cosa. Qualsiasi idea tu abbia in mente, devi proporla con l'inconfessata speranza di ottenere l'approvazione dell'altra persona. Altrimenti niente. A volte capitano dei momenti difficili. Quelli in cui, quasi quasi, sei decisa a gettare la spugna. Ti andrebbe di mollare tutto, chiuderla definitivamente per dedicarti ad altro. Poi, a mente lucida, rifletti e valuti meglio le tue scelte. Come in ogni relazione che si rispetti, i momenti più difficili servono a mettere alla prova e, talvolta, precedono qualcosa di positivo.

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