[cambiamo discorso]

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era una giornata molto tranquilla a hawkins, mike, dustin e i loro amici perfino Erica erano tutti all'hellfire club a giocare a D&D con eddie e gli altri partecipanti del gruppo, questa volta erano venute anche undi e max a vedere la partita. «cazzo dai will fai qualcosa di utile qui stiamo morendo tutti, siamo solo in tre!» esclamò il corvino riferendosi al piccolo byers, anzi, meglio dire will il saggio. «mike, ci sto provando calmati!» rispose will «siete proprio dei secchioni non é vero? will il saggio passami quel dado e ti faccio vedere io» will obbedì alla ragazza, detta lady applejack, lanciò il dado e fece vincere la partita ai due amici. «wow sinclair non mi aspettavo questo lancio da una nana come te» disse ridendo eddie. Finita quella stancante partita mike stava tornando a casa con undi e will, ma il ragazzo era nervoso.


mike cercava in tutti i modi di non apparire nervoso d'avanti ai suoi amici, ma will sospettava di lui, continuava a fissarlo in modo sospettoso. «ragazzi, corro a casa oppure hopper si arrabbierà!» esclamò undici, così corse verso il bosco dove abitava. «che succede.» chiese il piccolo byers al suo migliore amico appena undici tornò a casa. «cosa? che ho fatto?» mike entrò nel caos

cazzo, cazzo, cazzo. come lo ha capito che non sto bene? come cazzo lo ha capito

nella testa di mike gironzolava quel pensiero, rimbombava in loop:

non voglio tornare a casa
non voglio tornare a casa.

«avanti, so che non stai bene» il corvino cercò di discolparsi fingendo che tutto vada normalmente «will sto bene». giunsero davanti a casa byers e mike non voleva tornare in quella casa, detta casa Wheeler, quella che non riusciva a chiamare casa dove dentro cerano delle persone che non riusciva a chiamare genitori, solo nancy era un posto di conforto per mike, ma solo per alcune cose in vari momenti, perché la ragazza era ormai una giornalista quindi era molto impegnata nel lavoro, con holly non parlava quasi mai a causa dell'età inferiore, sicuro non lo avrebbe capito. «mike smettila di fare il finto tonto, dimmi cosa ti sta succedendo» insistette will «ho troppi problemi e non voglio scocciarti ne provocarne a te.» rispose seccato il ragazzo ma a will non interessava, voleva solo il meglio per mike, l'unica persona che lo faceva sorridere e stare bene. «mike, non ti faccio andare a casa finché non mi dici che succede e in più resti qui fuori per tutto il tempo» will voleva sapere che cosa affliggeva al suo mike. al suo stupendo Mike. «va bene, so che di te mi posso fidare: non voglio tornare a casa wheeler, ti prego» will sapeva il motivo, ma la cosa che fece prima di aprire bocca si schiantò su mike abbracciandolo, «mike, so cosa succede, cercherò di farti dormire qui» sussurò byers all'orecchio di wheeler senza staccarsi dall'abbraccio, quel bellissimo e caldo abbraccio. «grazie will, sei la mia salvezza» neanche mike voleva staccarsi da quel bellissimo abbraccio ma pultroppo dovette farlo per entrare in casa byers. Will aprì la porta con le chiavi che nascondeva in tasca e ad aspettarlo c'era joyce mentre cucinava «ciao mamma» salutò will «buonasera signora byers» disse conseguentemente mike. «oh, ragazzi! ciao!» ricambiò il saluto Joyce, mentre continuava nel suo lavoro «mike si può fermare a dormire da noi? ovviamente avvisando a casa sua» will sperava com tutto il cuore che sua mamma avrebbe accettato, non voleva vedere di certo wheeler, non che il suo migliore amico, restarci male. «oh, ma certo se karen lo sa vi do ovviamente il permesso, tanto non é un problema» disse Joyce, i due ragazzi erano felicissimi, e corsero di sopra in camera di will, il posto preferito da mike in casa byers «mike, non voglio fare di certo casino, ma perché non vuoi tornare a casa questa sera? capisco la tua situazione famigliare, che non é dei migliori ma non hai mai fatto così» will sembrava molto preoccupato nei confronti di mike, ma mike fece solo un breve silenzio, sapeva benissimo che di will si poteva fidare ma non voleva approfondire troppo l'argomento sulla sua situazione famigliare, già ci stava male, parlarne gli avrebbe solo fatto ricordare di più. «ieri i miei genitori stavano litigando e io ho dovuto badare a holly visto che erano impegnati ad urlare, come al solito del resto ma non lo facevano da un po', nancy era preoccupata e cercava di farli smettere ma niente da fare, holly sembrava una fontana di lacrime, io invece avrei voluto piangere ma cercavo di restare calmo. cambiamo discorso» will abbracciò il corvino e gli disse: «tranquillo, cambiamo discorso».

ginger space:

L'HO RIFATTA PERCHÉ QUELLA PRIMA MI FACEVA SCHIFO

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