[piccola sorpresa]

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i due non andarono a casa subito, pensarono di andarci verso le dieci, non gli serviva mangiare. Si misero su ina panchina del parco, a guardarsi. i due erano rossi, senza un motivo. Ormai stavano insieme da tanto, un'intera settimana era passata, ai due sembrava ieri quando sono andati a cena da argyle. «ti...ti piace?» chiese mike con ancora la collana di margherite addosso, voleva rompere il ghiaccio, c'era troppo silenzio...quel posto era così silenzioso. «assolutamente si, mi piace tutto quello che fai, ma questo posto é il paradiso!» rispose will, aveva ancora quelle due piccole stelline negli occhi, a vedere, amava i fiori, i colori, mike, tutto quello che lo circondava in quel momento, era stupendo. I due si baciarono svariate volte, si abbracciarono, e intanto il tempo passava. «cazzo mike sono le dieci e mezza!» eslamò will, mike rimase a bocca aperta, will aveva detto una parolaccia? «hai detto una parolaccia, finalmente» disse mike facendo un respiro di sollievo «uffa, mi é scappata» rispose will sbuffando, mike fece una piccola risata, e poi prese la mano del fidanzato «quindi? non andiamo? tranquillo ci vediamo domani ok?» esordì mike, domani si sarebbero visti tutto il giorno, era sabato. Will annuì e i due si rimisero sulla bici.

mike parcheggiò la bici a casa byers, non voleva lasciare will, ma si sarebbero visti domani, e non voleva sembrare troppo invadente. Mike prese will per i fianchi, e lo baciò prima di lasciarlo entrare in casa. Anche will non voleva andare, ma dopo avrebbe passato guai, i due si salutarono con un'abbraccio, come facevano prima, quando erano migliori amici. Mike risalì sulla bici e tornò a casa, appena a casa, salutò i genitori, le due sorelle e corse in camera. «devo fare qualcosa per Will, magari prendergli un...regalo!» disse mike bisbigliando, era in pensiero, non voleva deludere will. Ma lasciò perdere, pensò che tutto il tempo che perdeva con lui era oro. Prese il pigiama e dormí.

Il giorno dopo, mike si svegliò anche in ritardo, erano le undici, e doveva quasi pranzare, ecco una mattinata persa a dormire, senza stare con will. appena sveglio mike andò nel panico, prese i vestiti del giorno prima, se lì mise, si infilò le scarpe alla velocità della luce, scese prendendo un waffle, salì in bici ancora con il waffle in bocca e prese la strada per andare al vecchio negozio di Joyce, ora ci lavorava un'altra donna, non più la madre di will. Spalancò la porta ancora correndo, doveva fare presto, doveva essere a casa entro mezzogiorno se non voleva perdersi will nel pomeriggio. «buongiorno, ha bisogno?» chiese gentilmente la signora alla cassa, mike annuì, e lei andò verso il corvino. «cosa ti serve ragazzo?» mike si guardò intorno, e poi addocchiò qualcosa perfetto per will. «quello quanto costa?» chiese mike alla cassiera indicando l'oggetto «quello? é argento, sono dieci dollari» mike annuì, era poco per dell'argento, si avvicinò e guardò le varie scelte tra i bracciali. ne trovò uno perfetto, con la w e la m, di william e di michel. Lo comprò e consegnò i soldi,  poi tornò a casa per pranzare.

Salutò la famiglia, e si sedette a tavola, mangiò più veloce della luce, volve will a tutti i costi, voleva abbracciarlo, baciarlo, coccolarlo. Finito di mangiare buttò la forchetta sul tavolo e corse di sopra, e si chiuse in camera «allora mike, tu glielo dai e basta, non é difficile dai!» disse mike guardandosi allo specchio, era così agitato, quando si parla di sentimenti, regali o altro mike é l'unica persona che non ti verrebbe in mente in tutta hawkins. Mike annuì a se stesso e si mise sul letto a giocare con una pallina di carta.

Erano le tre, ancora nessuna notizia di will, mike si stava annoiando a forza di giocare con quella pallina «michel!» urlò karen, mike scattò e corse di sotto. «will» disse bisbigliando la madre, mike prese il telefono «mike, che ne dici se passi tempo da me?» mike chiuse la chiamata e senza dire "ma" corse a prendere la bici e andò a casa di will.

suonò il campanello di casa byers e andò in camera di will «mike, pensavo non venissi, hai sbattuto giú il telefono» disse will preoccupato, corse subito contro mike, per baciarlo, e abbracciarlo, mike prese un bel respiro e poi prese dalla tasca quel piccolo sacchettino, piccolo ma importante «ecco tieni, aprilo» disse mike, invitando will ad aprirlo, will prese la bustina, e la aprì, ancora quelle piccole stelline negli occhi, gli piaceva tantissimo quel piccolo regalo, era una piccola sorpresa. ringraziò tantissimo mike, baciandolo; prese il braccialetto e se lo mise, non se lo sarebbe mai più tolto. «grazie per tutto mike, ti amo» disse will, mike diventò paonazzo, e annuì «si...si anche io ti amo tanto».

GINGER SPACE

bene se sei arrivato fino a questo capitolo vuol dire che ti sta piacendo la storia, seguimi, sbrigati.

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