[fratelli]

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erano entrambi a ridere, come due scemi, così senza un motivo logico, ma in quel momento non interessava a nessuno il motivo. Will guardò il suo orologio da polso ed erano ormai le sette e mezza «oh cazzo, devo tornare o mia mamma magari si preoccuperà» secondo i due ragazzi joyce aveva solo bisogno di calmarsi, ormai will era un ragazzo grande, che sapeva badare benissimo a se stesso, quindici anni non sono pochi infondo...will era così fottutamente dispiaciuto di dover tornare, voleva stare con mike, stare vicino a lui, come ieri sera e magari aiutarlo nei suoi problemi «oh, ok...ti accompagno giù» esordì mike, e così fece. Accompagnò il suo migliore amico giù e lo abbracciò, poi conseguentemente will salì in sella alla sua bicicletta e andò via. Mike si ricordava quando avevano litigato, proprio un'anno prima il 1985. Will corse via nello stesso modo con la bici, in lacrime. Mike più ci pensava più si pentiva di aver detto quella cose "é che a te non piacciono le ragazze"

se solo il mike di prima riuscisse a sapere il mike di adesso cos'è, ovvero uno che non gli piacciono le ragazze, o almeno non del tutto.

Mike aveva solo bisogno di stare da solo, o almeno era quello che pensava.  magari poteva sfogarsi con Nancy, anche se avevano perso rapporti, sapeva che will si sfogava sempre con Jonathan, anche quando fumava erba. 
mentre pensava a cosa fare, pensò a un probabile futuro con will, non gli veniva in mente niente, magari doveva fare come avevano fatto i suoi genitori, sposare qualche donna che non amava, mettere su famiglia, e basta: tutto finito lì. Tale padre tale figlio, tale madre tale figlio, no? no. Mike non era così, Mike non voleva essere così, voleva essere qualcosa di più di quelle disoneste persone ovvero i suoi genitori. Doveva calmarsi, non riusciva più a resistere, sarebbe scoppiato come un pallone a momenti. Forse sfogarsi con nancy era la risposta giusta, così fece.

mike bussò alla porta della. camera di nancy, fra poco era ora di cena, quindi doveva sbrigarsi «mike, so che sei tu entra» disse la sorella al ragazzo. «ti devo parlare, stile psicologia» nancy era pronta ad ascoltare il fratello, più di ogni altra cosa «vai mike, sfogati» esordì la ragazza e così mike iniziò un lungo discorso «mi dispiace che tra noi due non ci sia più il rapporto di prima, non siamo mai stati tanto... amici come fratelli, ma lo sappiamo entrambi che ci volgiamo bene più di qualsiasi altra cosa, così volevo parlarti, i nostri cazzo di genitori che non sono mai stati genitori, il che amo will, e tantissime altre cose»

la diciannovenne abbracciò il corvino «si, hai ragione ti voglio bene, e hai ragione anche sui nostri genitori ma ora voglio più gossip su will» rise la ragazza mentre parlava, finalmente mike si sentiva libero, aveva due demoni in meno, e piano piano sapeva che si sarebbe liberato del tutto. «cazzo, si! ma lo hai visto byers! cioè é così carino! sei cieca?» ridacchio il corvino, ci teneva alla sorella, voleva riappacificarsi molto, visto che la sua almeno non si drogava, ma a volte dava troppo dentro con l'alcol per sfogarsi e come non capirla?

«oh, quindi ho una femminuccia cime fratello? stanno così le cose?» disse ironicamente la ragazza e i due risero. «tranquillo, ti voglio bene...e ora vai fuori e conquista Will!» mike non fece in tempo a rispondere che la loro madre urlò «é pronta la cena!» e i due dovettero scendere.

Finita la cena i due fratelli, andarono nella camera della prima figlia wheeler ovvero Nancy per parlare un po' dei loro problemi e altro «tu stai crescendo e io neanche me ne accorgo» disse la ragazza guardando negli occhi il fratello «grazie nance, statavo esplodendo!» disse il ragazzo senza distogliere lo sguardo dalla sorella. Dopo i due si misero a ridere e scherzare tra di loro.

Si era fatta lora di dormire, così i due si diedero la buona notte e mike tornò in camera sua, più leggero, di poco ma più leggero.

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