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Arrivammo nella sua dimora e, come la prima volta, mi persi a guardare la grandezza e bellezza di quella casa. A distrarmi furono due mani che si aggrapparono ai miei fianchi e mi fecero girare su me stessa, ero di nuovo a pochi centimetri dalle labbra del mio moroso e non ci pensai due volte a farle mie. Questa volta fu un bacio molto più passionale e pieno di voglia, ci baciammo fino al piano di sopra dove, poi, ci sdraiammo sul letto.

Il bacio si faceva sempre più intenso e Joaquín stava passando le mani sotto la mia maglietta per poi togliermela, rimasi in reggiseno e vedendo lui ancora del tutto vestito gli tolsi anche io la maglietta.

Stavamo per fare per la prima volta l'amore ma a fermarci furono dei graffi sulla porta, io non capivo cosa fosse infatti ero un po' preoccupata ma lui mi disse di stare calma.
Tucu:" oh già non te li ho presentati sono i miei cagnoloni"
desi:" ca-cagnolini?" domandai un po' impaurita
tucu:" non dirmi che tienes miedo"
desi:" ovvio che no" dissi ridendo
Lui scese dal letto e andò ad aprire la porta ai suoi amici a quattro zampe.
Erano grandi quanto belli, subito mi tirai a sedere per ammirarli meglio e fargli qualche carezza. Nel mentre Joaquín era andato a prendere il telefono giù per vedere l'ora.
Tucu:" mi amor"

A quella sua affermazione diventai paonazza e mille farfalle presero vita nella mia pancia, sorrisi.
Tucu:" mira, tienes que acostumbrarte"
Camminai verso la sua direzione, gli lascia un bacio a stampo e poi aggiungi
desi:" sarà bello abituarsi a questo soprannome, mi amor"
Sulla parte finale della frase aggiunsi un sorrisino malizioso
desi:" allora che ora é, dobbiamo prepararci?" dissi cambiando discorso sennò saremmo arrivati in ritardo.
Tucu:" oh si, dobbiamo iniziare"

Ci dividemmo i compiti, lui andò a farsi la doccia e io intanto sceglievo i vestisti sia miei che suoi.
Lo so che avrei potuto benissimo andare a fare la doccia con lui, ma non volevo correre, volevo godermi tutto di quella relazione ma sempre un po' di calma. Uscii dalla doccia con solo l'asciugamano in vita e o mio dio, era un dio greco e mi persi a guardarlo.
Tucu:" avrai tempo per consumarmi con lo sguardo, ora vai a farti la doccia e chiuditi a chiave non so quanto io possa resistere"
Lo guardai e poi feci un sorrisetto.

Entrai in doccia e dopo neanche poi 4 minuiti che ero dentro sentì aprire la porta, era il tucu.

Era vestito con ciò che gli avevo scelto e gli stava dannatamente bene. Si giró verso di me, mi squadrò e aggiunse
tucu:" mamma mia desi cosa sei" con aria maliziosa
desi:" beh anche tu non scherzi mio caro"
Si avvicinò alla doccia aprii le
porte e mi avvicinò a lui facendo unire le nostre labbra. Le nostre lingue si unirono e iniziarono a ballare insieme, si faceva sempre più intenso. L'unica cosa che ci fece fermare fu il mio telefono che suonò più di una volta.
Lui si staccò dalle mie labbra e andò nell'altra stanza a rispondere
tucu:" ei agus dicci" disse mettendo in viva voce
desi:" ei bebe" la salutai
agus:" hola chicos, spero che siate quasi pronti visto che abbiamo anticipado la cena di 15 minuti"
Io e Joaquín sbiancammo.
desi:" si si ci siamo quasi" dissi mentendole
agus:" maravilloso hasta luego"
Attaccò la chiamata e io uscì subito dalla doccia, fortunatamente i capelli erano puliti e non dovevo perdere tempo a fare o acconciature o a lavarli.

Andai nella stanza da letto dove avevo già scelto i vestiti mentre Jo era rimasto in bagno a finirsi di pettinare.
In 10 minuti ero sia vestita che lavata, un nuovo record.
Tucu:" sei bellissima, vieni che ti faccio una foto"

@tucucorrea's story

"Ooo mi amor no sabes quanto yo soy afortunada" dissi dopo aver visto la storia

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"Ooo mi amor no sabes quanto yo soy afortunada" dissi dopo aver visto la storia.

Lui mi lasciò un bacio sulle labbra, mi prese per mano e scendemmo al piano di sotto per andare in macchina e raggiungere il ristorante.

Arrivammo persino con due minuti di anticipo ed entrammo subito. Mille applausi, fischi e urli alla nostra entrata, io mi imbarazzai e mi nascosi dietro a Joaquín, che, mi prese la mano e mi accompagnò alla mia sedia. Era davvero unico.

Mille domande da parte di Federica e Camilla iniziarono a soffocarmi, il bello che stavamo insieme da neanche 7 ore, anche se fosse non sarebbe successo niente di così entusiasmante.

Arrivò il cameriere e vedevo Joaquín un po' nervoso.
cam:" e per lei bella signorina" io sorrisi a quella sua frase e poi dissi che avevo voglia di un'insalatona.
Lui mi sorrise a sua volta e, quando andò dalla parte del tavolo riservata agli uomini, mi passò una mano sulla spalla. Subito mi girai verso Joaquín che serrò la mascella e chiuse i pugni. Mi guardò innervosito e poi si girò verso il cameriere che nel frattempo gli aveva chiesto cosa volesse mangiare.
Tucu:" un'insalatona come la mia ragazza cortesemente" disse con tanto di sorriso falso, il cameriere si irrigidì e diventò rosso dalla vergogna.

Io incrociai i suoi occhi e alzai le spalle facendogli cenno di stare tranquillo, lui mi sorrise e andò via.

Poi mi girai verso Joa e lo guardai facendo di no con la testa e sorridendo, era geloso e mi piaceva ancora di più, vuol dire che ci teneva no.

Il cameriere tornò con i nostri piatti ma stavolta non mi guardò neanche per sbaglio, Joaquín infatti lo chiamò verso di lui e gli disse qualcosa.
Desi:" amor che gli hai detto"
Nicolò:" uuuuu già vi siete dati i soprannomi" disse ridendo
desi:" o si maritozzo" lo chiamai così perché fede un giorno al telefono lo salutò usando questo nomignolo. Lui divenne rosso dall'imbarazzo e mi mandò a quel paese, lo guardai divertita e poi gli mandai un bacio.
desi:" allora AMOR" dissi marcando sul soprannome
tucu:" ma niente di che , gli ho detto che poteva guardarti perché sei bellissima, ma senza toccarti"

La cena proseguii alla grande, risate, vino e chiacchiere hanno caratterizzato questa serata.

mille motivi per andarsene, uno per rimanereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora