Prologo

306 25 2
                                    

-che palle non erano questi i patti- sbuffò Philip incrociando le braccia al petto mentre si sedeva sulla sua valigia aspettando che anche gli altri recuperassero le loro.

-ti stai lamentando da giorni ormai, smettila- gli disse Thibault alzando gli occhi al cielo e recuperando prima la valigia del marito e poi la sua.

-invece io continuo perché avevano invitato solo noi e non voi!- ringhiò il castano mentre Charlotte lo raggiungeva e lo abbracciava da dietro per farlo calmare, ma il gemello sbuffò guardandola anche male. Perché non stava protestando insieme a lui?

-andiamo Phil, staremo in due case diverse quindi avrete lo stesso la vostra autonomia- gli fece notare Kian cercando di addolcire la pillola al figlio che non sembra ancora per niente contento di quella situazione.

-dai Phil, pensa che siamo in Italia! Finalmente!- Margaret si buttò addosso al cugino per cercare di non farlo pensare al fatto che anche i loro genitori erano andati li con loro in vacanza.

-avrei preferito la Francia- borbottò Thibalut.

-la vuoi smettere? Ogni volta la stessa storia tu!- gli diede un pugno sulla spalla Michele prima di comporre velocemente il numero di Flavio per avvisarlo che erano appena atterrati in Italia dove loro li avevano invitati per quelle vacanze estive.

-non ammazzatevi per favore. C'è una metro che ci porta direttamente al mare?- chiese Marvin sbadigliando sonoramente nonostante avesse passato tutto il viaggio in aereo a dormire sulla spalla del marito.

-metro? Sei serio?- rise Michele -ohi Fla noi siamo atterrati- disse poi quando il castano dall'altro lato gli rispose -si si prendiamo la navetta e arriviamo, conta sempre quelle due orette-

-che ha detto?- domandò Thibault a Margaret e Hallam che erano gli unici che capivano di più l'italiano di tutti i presenti.

-che avremo due ore di navetta?- borbottò Hallam che non capiva cosa fosse la navetta-

-è tipo un pullman- spiegò al marito girandosi intorno per controllare che tutti i presenti avessero preso le loro valige -okay gente venite con me così prendiamo il pullman- tutti sospirarono e lo seguirono anche se i quattro ragazzi si misero in disparte, più indietro rispetto ai genitori, in modo da poter chiacchierare senza essere sentiti.

-che cazzo!-

-Phil- protestò Margaret alzando gli occhi al cielo -avremo la nostra casa dove staremo con Leo e Alice mentre loro staranno nella villetta accanto. Di cosa ti lamenti?-

-del fatto che non potremo fare un cazzo anche con loro in un'altra casa-

-ma non è vero! Riusciamo a fare le cose a casa con loro anche qui sarà una passeggiata- rise Annika.

-già perché tu non hai due genitori poliziotti! Io e Phil non riusciamo a fare cose in casa senza che se ne accorgano. Dobbiamo per forza dipendere dagli altri-

-oh si non posso portarmi i ragazzi a casa perché se no quei due si accorgono di tutto- sbuffò Philip -capite perché volevo godermi la vacanza-

-vuoi dire le scopate con gli italiani boni- lo corresse la gemella che in realtà era dello stesso avviso. Anche lei voleva conoscere un bel italiano.

Welcome to Italy: New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora