Capitolo 4

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Margaret corrucciò la fronte quando vide arrivare Alberto quasi correndo verso di lei. Diversamente dai suoi cugini e amiche lei non era entrata in acqua volendo semplicemente rimanere sulla spiaggia a prendere il sole e aveva individuato quasi subito il moro che stava correndo palesemente nella sua direzione.

-stai bene?- chiese in italiano la ragazza quando Alberto le fu abbastanza vicino. Alberto che la guardò per un attimo confuso per poi sospirare.

-no- rispose sempre in italiano -mio nonno è il problema-

-ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese preoccupata la mora sentendosi in colpa senza sapere cosa potesse aver fatto.

-no tu non hai fatto niente, è lui che è cocciuto. Ti vuole a pranzo con noi perché è super convinto che tu sia la mia ragazza e pensa che non voglia presentarti agli altri per timidezza e per questo mi ha ricattato. Quindi mi serve il tuo aiuto- spiegò lentamente il ragazzo in italiano sperando che la ragazza capisse. Margaret sospirò ringraziando mentalmente il ragazzo per aver spiegato tutto con calma facendole capire tutto.

-farò finta di essere la tua ragazza- concesse Margaret, voleva aiutarlo anche perché lo vedeva parecchio scosso -ma niente baci o palpate a tradimento-

-non ho capito la seconda condizione ma va bene- concesse Alberto. Di certo non voleva baciare una ragazza visto che gli era bastato farlo una volta ancora prima di sapere di essere gay e già allora aveva avvertito qualcosa di strano.

-tu non toccarmi e siamo d'accordo. Quand'è questo pranzo?- chiese curiosa Margaret guardandosi intorno in cerca dei suoi genitori per dire loro che un giorno sarebbe mancata a pranzo sperando in una non loro sfuriata.

-oggi- sussurrò Alberto facendo sgranare gli occhi alla ragazza che iniziò a cercare freneticamente almeno uno dei suoi genitori per avvisarli della sua assenza.

-vieni con me- disse poi avendo individuato uno dei due e correndo quasi verso di lui sotto lo sguardo sconvolto di Albert quando individuò due uomini biondi che stavano parlottando tra loro. -papà- attirò l'attenzione dell'uomo dai capelli corti Margaret che iniziò a scrutare curioso Alberto.

-tutto bene tesoro?-

-si zio non ti preoccupare. Papà io oggi non ci sono a pranzo, ho una cosa da fare-

-centra quel ragazzo affianco a te?- chiese curioso Hallam continuando a controllare curioso Alberto.

-si ma non è come sembra- si affrettò a dire la mora cercando di non far esplodere il padre che sembrava abbastanza tranquillo.

-tranquilla ho capito non ti preoccupare- sorrise Hallam alla figlia ringraziando che Michele fosse andato a prendere il cibo che aveva preparato in eccesso la madre di Flavio insieme a quest'ultimo, almeno aveva evitato una scenata da parte del moro -divertiti- le disse sorridendo anche al ragazzo che era al suo fianco infondo la sua bambina assomigliava di carattere più a Michele che a lui quindi quel povero ragazzo si sarebbe trovato in brutti guai.

-grazie papà. A dopo- salutò Margaret trascinando nuovamente Alberto. -allora? Quando si mangia?-

-a breve. Grazie per avermi aiutato, per un momento ho creduto che tuo padre volesse uccidermi-

-non è lui quello problematico tra i miei genitori quindi sei stato fortunato- rise Margaret ridendo alla faccia sconvolta di Alberto che aveva preso a far strada alla ragazza che per fortuna aveva preso tutta la sua roba senza passare davanti ai suoi cugini fin troppo iperprotettivi.

-va bene comunque dobbiamo inventarci qualcosa per come ci siamo conosciuti- sussurrò Albert mentre aspettava all'ingresso del lido i suoi genitori insieme a Margaret. Mancavano pochi minuti all'orario che gli avevano dato per la prenotazione al ristorante del lido e non voleva arrivare in ritardo con la minaccia del nonno ancora nella sua testa.

-i social, sono la cosa più semplice da dire considerando che io sono arrivata ieri sera qui- sviò il discorso Margaret che non aveva minimamente intenzione di pensarci troppo a tutta quella situazione che si era avviata solo e soltanto perché si era involontariamente scontrata contro Alberto.

-hai ragione ma cosa diciamo? Che ti ho contattato nei direct di instagram?-

-perché no- sorrise Margaret e Alberto stava per dire che quella non era proprio una cosa da lui e che i suoi lo sapevano ma si bloccò in tempo perché vide arrivare i suoi nonni e i suoi genitori anche se sua madre sembrava letteralmente infuriata.

-sei già qui?- chiese suo padre quando lo vide lanciando poi un veloce sguardo alla mora al suo fianco -di solito sei un ritardatario cronico-

-non potevo fare tardi oggi papà!- protesto Alberto cercando di capire cosa avesse fatto litigare sua madre e suo nonno visto che era chiaro fosse successo qualcosa tra i due per come la donna lanciava sguardi di fuoco in direzione del padre.

-ottimo Alberto almeno fai bella figura con la tua ragazza che non ci hai ancora presentato- disse proprio il nonno mentre sua madre scrutava attentamente Margaret come se stesse cercando di carpire qualunque suo segreto e la cosa non gli piacque minimamente.

-lei è Margaret- sospirò Alberto e vide suo nonno storcere la bocca a quel nome visto che lui era sempre rimasto un tradizionalista e odiava da morire i nomi stranieri sugli italiani. -Margaret loro sono i miei genitori e i miei nonni materni- spiegò alla ragazza lentamente e lei sorrise ai quattro.

-piacere- disse in un perfetto italiano che quasi stupì Alberto. Certo l'aveva sentita dire qualche parola in italiano ma non se le ricordava con una pronuncia così perfetta.

-piacere nostro cara. Vogliamo entrare?- disse Monica precedendo tutti all'interno del ristorante seguita a ruota da tutti gli altri.

-mi dimentico a volte che sai anche l'italiano- le sussurrò Alberto per non farsi sentire dagli altri davanti a lui e Margaret gli sorrise.

-già se lo dimenticano in molti soprattutto mio padre quando iniziamo a litigare. Devi sentire certi insulti che ci escono, è divertentissimo- rise Margaret ricordandosi di come il suo padre americano si sedeva sul divano con i pop-corn a guardarli aspettando che finissero visto che capiva solo la metà di quello che dicevano.

Welcome to Italy: New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora