Capitolo 3

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-io un giorno di questi lo strozzo- ringhiò la donna facendo avanti e indietro sotto lo sguardo preoccupato del marito.

-Moni calmati-

-calmarmi? Nando non scherzare! Come può essere così ottuso e omofobo?- ringhiò ancora la donna incrociando le braccia al petto facendo risaltare il suo seno che era già messo in evidenza per via del bikini che indossava cosa che faceva impazzire dalla gelosia il marito ogni qual volta qualcuno posava lo sguardo sulla moglie.

-non stavamo parlando del fatto che ha costretto nostro figlio a portare una povera ragazza a pranzo?-

-anche ma ciò non toglie il fatto che è un troglodita omofobo-

-okay adesso non stiamo parlando solo di nostro figlio ma anche di tuo fratello- sospirò Nando alzandosi per andare a raggiungere la moglie e lasciarle un bacio sulla testa.

-come può non capire che l'amore è uguale a prescindere dalle tue preferenze sessuali? Non voglio che mio figlio abbia lo stesso trattamento di mio fratello da parte di quello stronzo. Farò di tutto perché mio padre non metta voce su quello che è-

-va bene, ma fino a quando nostro figlio non esce allo scoperto è meglio che noi non facciamo niente. Stanno arrivando i tuoi- aggiunse velocemente Ferdinando per far calare qualunque discorso prima che arrivassero i due.

-mi chiedevo dove fosse finiti- rise Tommaso guardando i due con un ghigno -l'ingresso del lido però non mi sembra il luogo adatto per appartarsi-

-Tommaso!- lo ribeccò la moglie anche lei con un sorriso sulle labbra.

-non ci siamo appartati per fare quello che credi papà- sbuffò Monica mentre osservava curiosa un uno moro che era appena entrato nel lido. Perché gli sembrava suo fratello? Certo non lo vedeva da anni e forse si stava facendo film mentali ma sembrava proprio lui. Si staccò dal marito, sotto lo sguardo curioso e geloso di quest'ultimo, e mise una mano sulla spalla del moro che si girò di scatto abbassando leggermente gli occhiali da sole.

-si?- chiese confuso.

-Michele?- chiese quasi titubante Monica e il moro sgranò gli occhi per poi alzare lo sguardo e ritrovarsi davanti, dietro la sorella, anche i suoi genitori e un uomo che non aveva mai visto.

-ciao Monica- disse facendole capire che si era proprio lui.

-sei tu- disse tutta contenta la donna abbracciandolo di slancio e facendogli sgranare gli occhi. Non si era aspettato un gesto del genere da parte della ragazza che non vedeva da anni.

-Monica allontanati da quel frocio- ringhiò Tommaso guardando malissimo il figlio che buffo -a meno che il frocio non abbia capito di essere dalla parte del torto-

-quello dalla parte del torto sei tu- ringhiò Michele mentre Monica si era staccata dal fratello e lo stava osservando attentamente, voleva imprimersi ogni minimo particolare in mente.

-oh no io ho ragione e scommetto anche che sei un fallito come tutti quelli della tua specie-

-fallito? Sono uno dei chirurghi più richiesti non direi proprio di essere un fallito- rivelò con orgoglio il moro e sorrise nel vedere la faccia sconvolta del padre a quella rivelazione.

-come hai fatto a pagare gli studi? Stai solo mentendo-

-lavorando come un mulo, ma alla fine ha ripagato e adesso credo di avere il doppio se non il triplo dei tuoi soldi. Ora chi è il fallito tra noi?- chiese con un ghigno ancora stampato in faccia. Certo doveva aspettarsi di trovare i suoi li, visto che quello era il lido dove andava da piccolo, ma no credeva addirittura il primo giorno di vacanza.

-lo stai dicendo solo per vantarti, tu sei un fallito e lo sarai per sempre-

-vuoi vedere il mio conto in banca?- chiese sarcasticamente Michele incrociando le braccia al petto.

-no perché mostreresti quello di un altro. Sei una persona schifosa diversamente da tua sorella che si è sposata e ha un figlio. Tu sei inutile- ringhiò Tommaso facendo esplodere il sangue nelle vene a Michele.

-Michele- il moro si voltò verso il bellissimo biondo che lo stava raggiungendo dalla spiaggia e lo guardava confuso e preoccupato.

-ehi, ti raggiungo subito- gli disse velocemente e con un sorriso sul volto. Non voleva che suo marito assistesse a quell'incrocio con la sua famiglia.

-e lui chi è la tua troia?- chiese Tommaso. Hallam capì in parte le parole dell'uomo e lo guardò confuso mentre Michele sembrava una furia.

-azzardati di nuovo a dire una cosa del genere a mio marito e ti spacco la faccia!- urlò con Hallam che iniziava a tenerlo per un braccio per non farlo scattare e tirare veramente quel pugno.

-marito? Voi froci non dovreste nemmeno potervi sposare!- urlò a sua volta Tommaso.

-papà!- protestò Monica. Non voleva un litigio in quel momento.

-papà un corno tesoro mio è la verità. Tuo fratello è un frocio e quel ragazzo che è al suo fianco è la sua puttana. Stai lontana da loro!-

-io ti ammazzo!- urlò Michele facendo per fiondarsi verso l'uomo ma Hallam riuscì a tirarlo abbastanza per non farlo avvicinare.

-Michele maledizione calmati!- borbottò il biondo tirando il marito indietro -andiamo dagli altri okay?- Michele fece un profondo respiro e annuì decidendo che come al solito il marito avesse ragione e quindi voltò le spalle ai genitori e alla sorella, con tanto di dito medio, e se ne andò stringendo forte la vita di Hallam.

-ricordami perché abbiamo scelto questo lido?-

-perché era l'unico dove avevamo casa vicine per tutti- sorrise Hallam vedendo che il marito si era finalmente calmato. -come va?-

-come dovrebbe andare secondo te visto che ho appena visto i miei e il mio odio per mio padre non è diminuito anzi è aumentato?-

-intendevo adesso che ti sei allontanato un po' e poi la mora era tua sorella?-

-si Monica e no non sto meglio, sono tranquillo solo perché tu sei qui con me- sussurrò alla fine Michele stringendosi ancora più vicino il marito che gli sorrise.


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