cinque

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capitolo cinque,
shampoo.

15 ottobre

CELESTE


Avevo gli occhi fissi su uno dei libri di psicologia dinamica, e stavo cercando disperatamente di ripetere nella mia mente frasi che non fossero sconnesse o senza un senso compiuto.
Era pomeriggio tardo e il sole cominciava a tramontare, lasciando nel cielo quel leggero strato di rosso misto al celeste.
Il motore delle macchine mi faceva da sottofondo, ma ormai ci ero così abituata che neanche ci facevo troppo caso.
D'un tratto la testa di Ale sbucò dietro le mie spalle, facendomi chiudere d'istinto il libro con un sonoro tonfo.
"Mi hai spaventato"
Sospirai, rendendomi conto di aver perso il segno delle pagine del libro.
"Scusa" disse, cominciando però a ridere.
Io scossi la testa, scontrando i miei capelli con il suo viso.
"Adesso, metti via questo libro" prese l'oggetto dalle mie gambe e lo scansò verso una parte del letto: "E dammi un bacio"
"Se non volessi farlo?" girai la testa, trovando automaticamente il mio viso a pochi centimetri dal suo.
"Non ci credi nemmeno tu"
Sentivo il suo fiato sulle labbra ad ogni parola, ma mi promisi di resistere, non volendo dargliela vinta.
"Era solo una supposizione"
Mi spostò una ciocca di capelli dal viso, cominciando a guardare anche le mie labbra: "In caso, ti bacerei io"
"Allora fallo, perché ho promesso a me stessa che non avrei ceduto"
"Per quanto mi alletti l'idea, sono costretto a declinare"
"Perché?" il mio tono di voce si fece più sottile, come se d'un tratto avessi perso la voce.
"Perché è così bello vederti cedere davanti ai miei occhi"
"Ti dimostrerò il contrario" vacillai: me ne resi conto io stessa.
"Vedremo..." cominciò ad accarezzare la mia guancia, e fui costretta a chiudere gli occhi per non osservare le sue labbra troppo a lungo.
Schiusi leggermente le labbra, espirando profondamente, in modo che il mio respiro si infrangesse direttamente sulla sua pelle.
Lo sentì avvicinarsi ancora più pericolosamente a me, e giurai di aver sentito per un millesimo di secondo il mio labbro superiore sfiorare il suo labbro inferiore.
Lentamente avvicinò la sua bocca al mio orecchio, torturando con la lingua il mio lobo.
Portai il collo all'indietro e misi le mani sulla superficie del letto dietro di me per evitare di sdraiarmi completamente sotto di lui.
Aprì di nuovo gli occhi quando sentì una delle sue mani fredde e piene di anelli nel mio interno coscia, coperto dal tessuto del mio leggins nero.
Sospirai rumorosamente, quasi mugolando, e strinsi il copriletto quando cominciò ad accarezzare il mio interno coscia, per evitare di prenderlo per il colletto della maglia e baciarlo come avrei tanto voluto fare.
Fortunatamente non ce ne fu bisogno, perché quando tornò con il viso davanti al mio azzerò lui le distanze.
A quanto pare non sapeva resistere neppure quando era lui a subire.
Ne prenderò nota.
In poco tempo le posizioni si invertirono, in modo che io potessi stare a cavalcioni su di lui, ancora seduto sul bordo del letto.
"È così bello vederti cedere davanti ai miei occhi "dissi tra un bacio e l'altro, per provocarlo ancora di più.
Sorrise maliziosamente e riprese a baciarmi, mentre la sua mano sinistra era ancora sulla mia coscia e l'altra infiltrata sotto il tessuto della mia maglietta.
Mi sistemai meglio su di lui, ottenendo un gemito in risposta quando il mio basso addome sfiorò la sua erezione.
Portò il collo leggermente all'indietro e ne approfittai mordendo e succhiando ogni parte a me accessibile, spostando le mie mani dal collo al suo petto.
Gli sfilai la maglietta in modo da tastare e succhiare ogni centimetro della sua pelle io potessi raggiungere, e dopo poco riattaccai le nostre labbra, mentre le mie mani vagavano verso il basso.
Accarezzai lentamente i suoi addominali, diventati più evidenti in questi ultimi mesi, e strinse ancora di più la presa sulla mia coscia, aumentando dentro di me il desiderio di stuzzicarlo.
Giocai con i lacci dei pantaloni della tuta, sfiorando con il palmo della mano la sua erezione da sopra il tessuto grigio.
Cominciò a lasciarmi dei baci umidi su tutta la mascella, finendo sulle mie spalle che succhiò maggiormente, lasciando vari segni violacei piuttosto visibili.
Sentì la mano di Alex farsi sempre più vicine, e gemetti quando premette con forza le sue dita contro la mia intimità ancora coperta.
Quasi per ripicca infilai una mano nei suoi pantaloni, entrando a contatto con il tessuto dei suoi boxer, ancora più vicina a farlo venire.
Senza chiedere permesso: ormai entrambi a conoscenza di quanto il chiedere potesse essere importante, ma sapendo anche che tra noi due non c'era bisogno di farlo. Ci fidiamo così tanto l'uno dell'altro da lasciarci andare completamente, senza sentire il bisogno di ricevere una conferma.
Cominciai ad accarezzare il suo membro da sopra il tessuto delle mutande, osservando compiaciuta la sua reazione.
Sorrise e si leccò il labbro inferiore, guardandomi a sua volta:
"Vuoi proprio vedermi soffrire?" domandò con voce roca e sensuale.
"Non sai quanto mi ecciti farlo"
Cominciò a sfilarmi la maglietta di dosso, in modo che l'unico indumento a coprire il mio petto fosse il reggiseno.
"Sai cosa eccita me invece?" rimasi impassibile, concentrandomi solo sulla sua mano nel mio interno coscia che si muoveva lentamente: "Mi ecciti tu, Celeste" slacciò il mio reggiseno.
Cazzo.
Sarei potuta venire anche solo per due parole pronunciate da Ale.
Questo ragazzo mi da proprio alla testa.
Infilai completamente la mia mano nei suoi boxer, trovandolo già pronto e eretto per me.
Cominciai a muovere la mano dall'alto verso il basso, aumentando la velocità ogni secondo che passava.
La sua mano strinse ancora di più il mio interno coscia, mentre l'altra massaggiava uno dei miei seni con più delicatezza possibile.
Mi abbassai sfilando i suoi pantaloni: ero praticamente inginocchiata davanti a lui, e nel vederlo così eccitato quasi mi convinsi a lasciarlo così, rimettendomi a studiare.
Appunto: quasi.
Avvicinai la bocca alla sua erezione, guardando Alex negli occhi, ora poggiato con le mani sul materasso come lo ero io poco fa. 
Lo leccai dalla base fino alla punta il più lentamente possibile, e poi lo misi in bocca.
Ale raccolse i miei capelli in un pugno, agevolando il mio movimento e spingendo qualche volta.
La mia mano destra continuava a fare su e giù dove io non potevo arrivare.
In pochi minuti sentì il liquido bianco riempirmi la bocca, e quando tornai in piedi davanti a lui mi pulì con il dito un piccolo residuo e lo succhiai lentamente, assaporandone il gusto amarognolo.
Sospirò e portò le mani sui miei glutei palpandoli fortemente. Io avvicinai le nostre labbra, undendole di nuovo in un bacio molto passionale.
Cominciò sfilarmi di dosso i pantaloni ed io lo aiutai toglendoli completamente una volta che furono all'altezza delle ginocchia.
La mia eccitazione cresceva e cresceva, volendo provare dopo quasi un mese quella sensazione di pienezza che tanto mi mancava.
Massaggiò il mio clitoride da sopra il tessuto dei miei slip, ed io mi aggrappai totalmente alle sue spalle cercando di respirare regolarmente.
Sentì il suo basso ventre contro la mia intimità, e il fiato mi si mozzò in gola, emettendo un gemito più forte di come avevo immaginato.
"Ale-" dissi nel suo orecchio: "Ti voglio, adesso"
Non se lo fece ripetere una seconda volta e invertì una seconda volta le posizioni, guardandomi negli occhi mentre mi privava completamente di qualsiasi indumento stessi indossando.
Si allungò verso il comodino per aprire uno dei cassetti e prendere la busta argentata che ruppe in pochi secondi, sfilando il preservativo su tutta la sua lunghezza sotto i miei occhi.
Sussultai quando sentì la sua punta sfiorare la mia entrata, e mi aggrappai alle sue spalle per poter avere i nostri visi ancora più vicini e captare ogni reazione e sensazione che l'altro provasse durante il rapporto.
Entrò dentro di me completamente e d'istinto affondai le unghie nelle sue spalle.
Cominciò a muoversi velocemente dentro di me e gemetti ripetutamente ad ogni spinta.
Alzai leggermente la testa, in modo da poter mordere la sua spalla e avere una migliore visuale.
Mi sembrava di toccare le stelle per quanto piacere stessi provando dopo tanto tempo.
Gemetti anche il suo nome e sentì una delle sue mani stringermi il seno, i miei gemiti sempre più vicini l'uno tra l'altro vennero soffocati dalle sue labbra sulle mie, che ogni tanto mordevo quando toccava un punto particolarmente sensibile dentro di me.
"Quanto ti adoro" sentì sussurrare sulle mie labbra.
Gemetti ancora più forte e Alex mi tappò la bocca con la mano, rendendo la situazione ancora più eccitante.
Vennì solo poco dopo, rilassando la presa sulle spalle di Ale, probabilmente piene di segni rossastri e leggeri graffi.
Si posò sul materasso accanto a me con un sorriso da ebete sulla faccia, così lo lo svegliai dal suo stato di trance scuotendolo leggermente con la mano.
"Che hai da ridere?" chiesi dopo.
"Nulla, è solo che è stato-"
"Diverso?" lo interruppi.
"Si" mi guardò "ma in senso buono" si affrettò ad aggiungere.
"Non ti allarmare, lo avevo capito"
Mi accoccolai meglio al suo petto, sentendo il suo respiro nei miei capelli.
Pensandoci entrambi abbiamo sempre distinto i nostri rapporti intimi come sesso, non so per quale motivo, nonostante sappiamo entrambi ciò che proviamo l'uno per l'altra.
Forse noi facevamo l'amore, un termine usato per descrivere un rapporto intimo come intimo in tutti i sensi, non solo materialmente.
Non avevo mai fatto l'amore prima d'ora se non con Alex, ed è vero ciò che si dice in giro: ovvero che è tutt'altra cosa.
Forse nell'esatto momento in cui succede non te ne accorgi, ma lo fai solo dopo, pensandoci e ripensandoci.
"Hai i capelli morbidi e profumati" sentì il suo naso tra i miei capelli e sorrisi a questo gesto.
"Non ti dirò che prodotti uso"
"Troppo tardi, hai lasciato tutto in doccia e ho dato un occhiatina"
"Lo dovevo immaginare" alzai gli occhi al cielo ironicamente: "Non ti immaginavo come un tipo da shampoo all'olio di cocco e cacao" dissi alludendo al tipo di shampoo che io uso.
"In realtà no" fece spallucce "Ma c'è sempre una prima volta"
"Giuro che se provi a rubarmi lo shampoo ti lascio" dissi impulsivamente, ovviamente con un velo di ironia.
"Addirittura?"
Alzai la testa completamente per guardarlo: "Non fraintendermi, non lo faccio perché sono gelosa del mio shampoo, solo perché il tuo ti calza a pennello e non voglio che tu lo cambi"
"Quindi ammetti che ti piace l'odore dei miei capelli" mi baciò la fronte.
"Esatto"
"Bastava solo dirlo prima" disse.
"Sarebbe stato meno divertente"
"Hai ragione" si arrese pensandoci un po' su.
"Come sempre" aggiunsi.
"Su questo avrei da obbiettare-"
"Sta zitto e baciami, per favore"

...

Finalmente!
Già come vi avevo anticipato sul mio profilo ho tardato con l'aggiornamento per il semplice fatto che il mio computer sembrava andato e io sono completamente entrata in pallone.
Giusto per farvi capire il mio livello di sfiga, questa cosa è dovuta capitare proprio tre giorni prima che cominciasse la scuola.
Fortunatamente sono riuscita a recuperare tutto ma ho preso lo stesso uno bello spavento.
Passando al sodo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e auguro a tutti voi un buon inizio di anno scolastico o di qualunque altra cosa.
Alex ha avuto il suo secondo live ieri e sono veramente felice per lui, non vedo l'ora che arrivi quel benedetto nove novembre così da poterlo ascoltare dal vivo anche io.
Voi andrete a una delle ultime due date? Se si, quale?
Ultima cosa e poi concludo, come avete potuto notare ho cambiato copertina sia in questa storia che in quella precedente a questa e mi farebbe piacere sapere il vostro parere!
 <3
Ci vediamo, si spera il più presto possibile!

Little Star || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora