undici

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capitolo undici,
cambio d'umore.

18 ottobre

ALEX


La porta del bagno si aprì e Celeste uscì dalla piccola stanza, con ancora i capelli legati in una coda alta e il pigiama a trama scozzese indossato. Struccata, senza nemmeno un filo di mascara, ma comunque sempre bella. Lei era sempre bella.
Si mise seduta sul letto, e dopo aver spento la abat-jour si stese accanto a me, dandomi le spalle. Non spiccò una parola, e nemmeno si avvicinò a me come era solita fare ogni volta che dormiamo insieme.
Avvolsi le mie braccia intorno al suo busto e appoggiai la testa sulla sua spalla, cercando una sua qualsiasi reazione. Non fece nulla, ma rimase immobile, e cominciai a sospettare ancora di più che qualcosa non andasse:
"É successo qualcosa con Isa?" le chiesi, cominciando ad accarezzare il suo addome.
"No, tutto nella norma"
"Sei tesa, quindi mi stai mentendo"
"Non è vero" cercò di sviare il discorso, ma qualcosa nella sua voce suonava diversa, come se da un lato volesse rimanere in silenzio ma dall'altra volesse parlare di tutto quello che le passasse per la testa.
"I tuoi muscoli non sono rilassati, quindi si, sei tesa" continuai.
Si girò verso di me, e le mie mani andarono a finire sulla sua schiena: il suo sguardo questa volta aveva un che di convincente, in questo momento avrei potuto dirle che sapeva recitare in maniera eccellente. "Ale, va tutto bene"
"Non ti credo" nonostante questo non mi arresi, cercando di andare fino in fondo.
Mi prese le guance tra le mani e lasciò un bacio delicato e casto sulle mie labbra, riuscendo il qualche modo ad offuscarmi la mente per qualche secondo: "Possiamo non parlarne per favore? Ho bisogno di dormire, e anche tu"
Sbuffai, e prima che potessi dire qualcos'altro venni interrotto nuovamente dalle sue labbra morbide. Mi resi conto del leggero retrogusto salato, come se avesse pianto e le sue lacrime fossero scivolate fino alla sua bocca.
Mi staccai da lei, affidandomi a quella briciola di buon senso che mi era rimasta, e mi misi seduto, riaccendendo la lampada in modo che la stanza fosse un minimo illuminata e potessi vedere il volto di Celeste, ora completamente coperto dai suoi capelli.
"No, dobbiamo parlarne invece" non ottenni risposta, ma stranamente si mise anche lei seduta, come se volesse che continuassi: "Non riuscirei a partire serenamente sapendo che tu sei da sola ad affrontare chissà quali problemi"
Sarei dovuto scendere a Roma, per annunciare l'uscita del mio nuovo singolo e cantarlo nello stesso posto dove un anno fa avevo cantato il mio inedito "Sogni al cielo". Un grande traguardo per me, ma che da una parte non penso vivrei a pieno se lasciassi Celeste in queste condizioni.
"Sarà per meno di un giorno-" 
"Che passerai comunque senza di me" le presi le mani, rendendomi conto che la verità era ben altro: "che io passerò senza di te" mi corressi.
Sarebbe stato tutto più facile se solo fosse venuta con me.
"Sopravviveremo entrambi" cominciò ad accarezzare la mano, come se dovessi essere io quello ad essere consolato. "Come abbiamo sempre fatto"
"Stavamo parlando di te inizialmente"
"Me, noi: che differenza fa?" scosse la testa sorridendo, e per un secondo percepì un'attimo di leggerezza nella sua risata, che si interruppe subito dopo, tornando all'espressione triste e malinconica di poco prima.
"Proprio perché non fa differenza, quando uno di noi sta male anche l'altro lo è di conseguenza" dissi.
"Non devi essere triste perché lo sono io"
"E tu dovresti dirmi il motivo di questo improvviso cambio d'umore"
Il silenzio inghiottì la stanza, e Celeste distolse il mio sguardo dal suo.
"É solo per mio fratello, ha avuto una litigata pesante con i miei ed è scappato di casa"
"Sicura che è solo questo?" le chiesi.
"Cosa altro dovrebbe essere?"
"Nulla, dal momento che me lo stai dicendo tu" dissi. "Come sta tuo fratello ora?"
"Sò solo che è a casa di un amico" sembrò molto incerta su ciò che diceva, però non ci feci tanto caso, giustificando questi atteggiamenti con la semplice preoccupazione che lei stava provando. Magari aveva pensato che stessi sottovalutando ciò che era successo, e proprio per questo mi aveva risposto in maniera più brusca del solito.
Si, probabilmente era solo questo.
Dopotutto cosa mai sarebbe potuto essere?

━━━━━━ ◦ ❖ ◦ ━━━━━━


Mi ritrovai nuovamente steso, ma questa volta con Celeste tra le mie braccia, petto contro petto. Lei mi accarezzava la mandibola mentre io avevo gli occhi chiusi e mi rilassavo sotto il suo tocco leggero. Non ero ancora del tutto tranquillo, ma il solo avere Celeste vicino a me riusciva in qualche modo a calmarmi, proprio come un sonnifero. Sono sicuro che potrei crollare dalla stanchezza da un momento all'altro, ma cerco di rimandare quel momento il più possibile per godermi nel migliore dei modi quel tocco leggero quanto delicato della mia ragazza.
Sapere che domani sera a quest'ora sarei stato in una camera d'hotel senza di lei non mi piaceva affatto, figuriamoci: se fosse stato per me Celeste sarebbe partita con me come in automatico. Sarebbe potuta essere un'occasione per visitare Roma. Potrei andare anche nel posto meno interessante di tutti, mi sarebbe bastato avere Celeste accanto a me. 
Quest'inverno, per le vacanze di natale, potrei portarla a Londra, sono sicuro che le piacerebbe da morire. O a Parigi, la città dell'amore. Anche Madrid, perché no?
Sono tanti i posti che vorrei visitare, e altrettanto i posti che vorrei visitare con lei. Potrei cominciare ad elencarli adesso, ma finirei domani pomeriggio. 
Il dovermi allontanare da lei per così poco tempo mi suona così insensato, come se ci fossero altri modi per fare in modo che lei venga con me.
Eppure no. 
Mi ha esplicitamente detto che nonostante la sua incredibile voglia di venire con me, non può.
Non ho fatto altre domande, per stasera ne ho già fatte troppe; sono stato in silenzio, uno dei motivi per cui ora sono muto come un pesce invece di parlare con lei.
Non sono arrabbiato, nemmeno offeso.
Il fatto è che sono permaloso.
E fino a qua lo sappiamo tutti. 
Sono permaloso e quindi voglio cercare di sembrare triste e offeso per avere una minima possibilità che lei possa cambiare idea. E che mi consoli con una doppia dose di coccole rispetto a quella normale. Ma sappiamo bene che lei non inizierà una conversazione per il solo gusto di vedermi cedere.
Lo so così bene che ormai non cerco neanche di nasconderlo:
"Va bene, hai vinto" mi arresi, e aprì gli occhi.
"Era palesemente scontato"
Rise, forse per l'espressione strana che si era creata sul mio viso nell'udire quelle parole.
"A parte questo argomento che è meglio oltrepassare, stavo pensando a una cosa" dissi.
"Sono tutta a orecchie"
"Che Leone e Gemelli sono due segni zodiacali molto compatibili"
"Lo so" alzò le spalle, fiera di avermi anticipato. "Appena ci siamo conosciuti e mi hai detto la tua data di nascita sono subito andata a vedere" 
Mi accigliai e cominciai a ridere: "Questa cosa è molto più invadente che chiedere il numero di telefono, lo sai vero?"
"Certo che lo so, proprio per questo l'ho fatto dopo avertelo chiesto" si avvicinò a me e mi lasciò un bacio sul naso, seguito da un secondo. "Penso di essere io quella più intraprendente nella coppia proprio per questo"
"Ti devo rinfrescare la memoria oppure ti ricordi da sola che sono stato io a fare il primo passo?"
"Chiedere informazioni su di me a un'altra persona non è il primo passo, forse mezzo si dai"
"Se non fosse stato per me forse adesso non staremo qua a parlare"
"Sono sicura che le nostre strade si sarebbero comunque incrociate"
Si avvicinò ancora di più a me, appoggiò il mento sulla mia spalla e girò leggermente la testa, sfiorando il mio collo con la sua bocca. Il suo respiro caldo si infrangeva sulla mia pelle, ero così concentrato sulla sensazioni che mi provocasse questo leggero soffio che per qualche secondo mi scordai di dover partire l'indomani.
"Ti amo tanto" sussurrò, probabilmente sul punto di addormentarsi.
"Anche io" dissi. "Forse lo sai meglio di me"
Si sporse verso di me, dandomi un bacio a stampo: "Buonanotte"
Ritornò nella stessa posizione e in poco tempo il suo respiro cominciò a diventare sempre più pesante, e la sua presa sulla mia vita sempre meno stretta è più leggera. 
Non feci in tempo ad augurarle buonanotte che lei si era già addormentata.

...

Dopo tanto tempo sono tornata!
Vi è piaciuto il capitolo? (scusate per gli errori grammaticali che potrebbero essere più del solito hahaha).
Le cose da questo capitolo cominceranno a complicarsi, quindi godetevi gli ultimi attimi di "spensieratezza" tra questi due, perché non ne avrete altri per un po' di tempo...
Ritornando a noi, come ho già accennato nell'annuncio sul mio profilo oggi ho finalmente incontrato Alex, e non ho ancora realizzato: ho conosciuto nuove persone e sono tanto fiera di me stessa per essere riuscita a farlo <3 Alex è veramente disponibilissimo in una maniera assurda, tiene moltissimo a noi. 
Dato che ormai sono nel mood: se qualcuno viene al concerto a Roma scrivetemi in privato così magari riusciamo a vederci!
Detto questo, vi ringrazio per tutti i commenti, e ci vediamo al prossimo capitolo <3

Little Star || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora