capitolo sei,
ah, l'amour.16 ottobre
CELESTE
"In futuro, tra dieci o anche quindici anni, ti ci vedi con il tipico vestito bianco da sposa?"
"Perché questa domanda?" chiesi stranita.
"Non so..." rendendosi conto della mia indecisione Alex accennò un sorriso imbarazzato: "Sta tranquilla, non ho intenzione di chiederti di sposarmi" puntualizzò, spostando una ciocca di capelli dal mio viso: "Almeno non adesso"
Sorrisi come una scema, accarezzando la sua guancia: "Ora me la bevo di più"
"Non hai ancora risposto alla mia domanda"
"Due anni fa ti avrei dato come risposta un no in partenza, ma ora come ora ti direi un no particolarmente incerto"
"Però è sempre un no" abbassò gli occhi, quasi colto di sorpresa in senso negativo dalla mia risposta.
Non avevo mai fantasticato su un nostro - sicuramente non prossimo - futuro matrimonio, ma evidentemente lui l'aveva fatto.
Sono dell'idea che se due persone si amano non devono per forza organizzare una cerimonia per ufficializzarlo a tutti.
Da piccolina pensavo tutto il contrario: non vedevo l'ora di poter indossare l'abito bianco per sembrare una principessa e ricevere tutte quelle congratulazioni da parte di chiunque io conoscessi, persino dai miei pupazzetti.
"Non te la prendere adesso" gli lasciai un piccolo bacio sulle labbra per tranquillizzarlo: "Se vivessimo in una fiaba io ti sposerei anche subito"
"Davvero?"
"Si" annuì con la testa. "Ma proprio perché questo è il mondo reale ci sono diverse cose che mi frenerebbero, almeno adesso" continuai. "Poi chi lo sa cosa succederà tra dieci anni"
Effettivamente come ho cambiato idea in dieci anni potrei cambiarla ancora, quindi non posso essere certa di ciò che vorrò e penserò tra altri dieci anni, dove sicuramente sarò più matura e avrò una stabilità sia economica che mentale.
"Tu invece?" chiesi.
"Io ti sposerei anche adesso"
Mi coprì il viso con le mani, cercando di nascondere l'ampio sorriso da innamorata che si stava facendo spazio sul mio volto.
Nonostante tutto una parte di me sperava che in futuro noi restassimo insieme, e perché no, ufficializzarlo con una festa che si potrebbe assolutamente evitare di fare. Ma dall'altra avevo parecchia paura.
Se le nostre strade dovessero separarsi?
Meglio non pensarci, almeno per ora.
"Non ti ci vedo in smoking e cravatta" cercai di rendere la situazione più ironica che romantica, proprio per la mia fottuta paura.
"Ne resteresti sorpresa"
Mi baciò la fronte, il naso, e le labbra delicatamente.
"Cavolo, sei proprio tanto bella" disse tra un bacio e l'altro.
"Anche tu sei proprio tanto bello"
"Beh, abbastanza da superare la concorrenza"
"Concorrenza?" chiesi per avere una risposta più chiara, nonostante sapessi quasi perfettamente a cosa si stesse riferendo.
"Tutti quelli che ti vanno dietro"
"Io cosa dovrei dire?" mi accigliai, sempre con il sorriso: "Ci sono una miriade di ragazze che ucciderebbero anche solo per avere un tuo abbraccio"
"E tu sei una di queste"
"Si, è vero, sono una di queste" ripetei rassegnata.
Sorrise compiaciuto e allargò le braccia per invitarmi ad abbracciarlo.
Per agevolarmi mi sedetti sul divano in ginocchio e poi circondai il suo collo con le mie mani.
Sbilanciato dal mio peso cadde di schiena sulla superficie del divano, continuando a ridere. Accarezzò la mia schiena coperta da una delle sue camicie mentre io lasciai dei piccoli bacetti del tutto innocui sul suo collo.
"Così mi fai venire i brividi"
Risi sul suo collo e avvicinai ancora di più il mio corpo al suo, attorcigliando le gambe intorno al suo bacino.
Alzai la testa per vedere quanto i suoi capelli fossero scompigliati e i suoi occhi pieni di energia e allegria, che almeno in mia compagnia erano sempre presenti.
Gli diedi un bacio sulle labbra, ma prima che potessi dargliene un secondo il campanello della porta suonò.
Portai la mano al petto per riprendermi dallo spavento, e visto che tra i due ero io quella che poteva raggiungere più facilmente la porta, mi alzai dal divano, e assottigliando la camicia con le mani andai ad aprire a chiunque avesse suonato il campanello.
Attraverso lo spioncino non vidi granché, solo un grande mazzo di rose rosse e due teste di non so assolutamente chi.
Alla fine non ero impresentabile: una camicia leggermente trasparente a coprire il mio petto e un paio di pantaloni della tuta sulle gambe. Sospirai e aprì la porta per capire per quale motivo qualcuno dovesse recapitare un mazzo di rose in questo appartamento.
"Abbiamo interrotto?" era la voce che avevo sentito solo ed esclusivamente vocali, con quell'accento napoletano inconfondibile.
"Luca!" esclamai prima di fiondargli addosso.
"Ci sono anche io" la testa di Luigi sbucò dal mazzo di fiori sorridente, così non persi altro tempo e abbracciai anche lui subito dopo il napoletano.
"Non ti ho dimenticato Luigi, sta tranquillo"
Entrammo completamente nell'appartamento e notai Alex ora seduto sul divano invece che sdraiato.
"Dopo tre mesi finalmente siamo riusciti ad incontrarci..." Luca lasciò la frase in sospeso guardandosi attorno: "Oh ciao Alex"
"Ciao anche a voi" rispose, forse con tono leggermente alterato.
Nonostante questo sorrideva, quasi come a scherzarci su.
"Si, abbiamo decisamente interrotto" sussurrò Luigi all'amico.
"Volete un bicchiere d'acqua?" chiesi.
"Non è l'unica a saper cambiare discorso quasi senza farsi beccare" ammiccò Luigi.
"Io si, grazie" rispose Luca "Oh, abbiamo portato delle rose"
"Immagino siano per me" scherzò il mio ragazzo.
"Mi dispiace, ma queste sono solo per lei" mi offrì le rose galantemente e io le presi subito, mettendole in un vaso con un po' di acqua.
"Grazie, non dovevate"
"Certo che dovevamo: per ringraziarti di averci tolto tra i piedi Alex"
Ale strabuzzò gli occhi e quasi gli buttò l'acqua del bicchiere addosso: "Sei proprio divertente Luca"
"Scusate se non abbiamo avvisato, in realtà non era programmato neanche che ci incontrassimo" si scusò Luigi.
"Ci ho fatto l'abitudine ormai" disse Alex. "Come ve la passate voi?"
"Bene, sto incidendo un nuovo singolo"
Quel bene però sembrava essere riferito solo alla musica, e me ne resi conto:
"Con Giulia tutto bene?" chiesi.
"Alti e bassi in realtà..."
Come avevo immaginato.
"Va bene, recepito" aprì le braccia per invogliarlo a farsi abbracciare. "Vieni qua dai"
Si fece finalmente abbracciare, anche se con un po' di indecisione.
"Anche io ne ho bisogno" si intromise Gigi.
Tutti abbiamo bisogno di un'abbraccio in realtà, anche quando non riusciamo ad ammetterlo.
Sono dell'idea che gli abbracci siano il modo più simbolico per dimostrare affetto, soprattutto essendo una persona che non riesce a sopravvivere senza un minimo di contatto fisico.
"Tu non ti unisci Alex?" domandò il vincitore di Amici.
"Io-"
"Abbracci solo quando vuoi, lo so lo so" continuò, interrompendolo: "Scommetto che lei la abbracci ogni volta che te lo chiede" disse, facendo riferimento alla sottoscritta.
"Beh..." lo vidi grattarsi la nuca con un lieve filo di imbarazzo mentre noi conclusimo l'abbraccio. "É diverso"
Sorrisi sotto i baffi, cercando di nascondere anche io un po' del mio imbarazzo. Sapevo bene che gli abbracci di Ale erano destinati a poche persone, e mi si riempiva il cuore sapendo che tra queste persone ci fossi anche io.
Luca diede una gomitata al fianco di Luigi, ridendo: "Guarda che faccia da pesci lessi che c'hanno"
"Ah, l'amour "
Scossi la testa divertita e mi misi a sedere sullo sgabello vicino a Alex, per continuare a parlare con i due che si erano presentati alla porta.
Sapevo che Albe non ci fosse perché ora in America per vedere Serena, la sua ragazza, e un po' mi dispiaceva: mi sarebbe piaciuto incontrarlo dal vivo.
"Ce'" mi richiamò Luca: "Fino a quanto ti fermi?"
"Non ho ancora preso il biglietto del treno ma penso tra poco o più di una settimana"
"Bene, allora abbiamo tempo per fare serata!"
"Sono sicuro preferirebbero fare altro questi due-" io scossi la testa divertita, mentre Alex si limitò ad accennare un sorriso, entrambi consapevoli che Luigi non aveva poi così tanto torto.
"Parla quello con Carola perennemente in testa"
Calò il silenzio nella stanza, interrotto dalla sonora risata di Luca: "Amico, ti sei fottuto da solo" disse, rivolgendosi a Luigi.
Non parlò, ma accennò un sorrisetto di nascosto.
Ero al corrente della situazione, e l'unica cosa che mi sentivo di dire era che Luigi fosse un ragazzo perennemente indeciso, così come Carola.
Da un lato li capivo: il contesto dove si sono conosciuti non era certo l'ideale, ma dall'altra qualcosa mi frenava dall'esprimermi completamente su ciò che pensavo.
Giuste persone al momento sbagliato, è così che si dice no?
Non ho mai conosciuto Carola, non ci siamo mai scritte: d'altronde non è così interessata alla vita sentimentale del mio ragazzo come lo sono i tre moschettieri.
"Direi di invitare anche Chri" ipotizzò Ale: "Bergamo non è poi così lontana"
Annuimmo tutti e tre, e ricominciammo a parlare.
Neanche Christian conoscevo molto bene, Ale me lo aveva presentato una volta in videochiamata e ci siamo seguiti su insta a vicenda, non abbiamo mai avuto l'occasione di scambiare due parole nonostante lui e Alex fossero veramente molto legati.
"Assolutamente si, non vedo l'ora di vedere Ce' ubriaca"
"Ma sta zitto" lo rimproverai. "Guarda che lo reggo bene l'alcool"
"Ti devo ancora ricordare di quella sera?" si ntromise Alex, ricordandomi automaticamente la nostra prima notte passata assieme, oltre che a tutti i miei giramenti di testa e le provocazioni.
"Ero brilla, non ubriaca" lo corressi.
Luigi ci guardò sorridendo: "Chissà cosa è successo dopo piuttosto" non rispondemmo entrambi, che cercavamo di trattenerci dal dire qualsiasi cosa. Non c'era bisogno di parlare, penso proprio si capisse senza alcuna spiegazione: "Come immaginavo"...
Salve!
Come state?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio ancora per le stelline e i commenti, che soprattutto in questo momento mi tirano su il morale perché non sto tanto bene <3
Anche questo capitolo è molto di passaggio, ma sono comunque abbastanza soddisfatta nonostante non sia uno dei migliori che ho scritto.
Domenica la puntata verrà mandata in onda e non vedo l'ora di conoscere i nuovi componenti della classe di Amici! (nonostante abbia già visto le anticipazioni ma shh)
Noi ci vediamo presto <3
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Little Star || Alex Wyse
FanfictionSEQUEL DI VENERE La fine dell'estate è spesso vista come la fine di tutto. Significa tornare alla propria routine, che delle volte può risultare noiosa e monotona. Al contrario però, almeno per Celeste e Alex, la fine dell'estate segna l'inizio dell...