dodici

858 60 22
                                    


capitolo dodici,
little star.

19 ottobre

ALEX


Pagai il taxi e io e Celeste scendemmo dal veicolo che ci aveva portato in stazione. Presi la piccola valigia dal bagagliaio e ringraziai per l'ultima volta l'autista insieme alla mia ragazza, che teneva dall'inizio del breve viaggio una bustina blu tra le mani. Sapevo solo che fosse il regalo che aveva comprato quando era uscita con Isabella che non mi aveva dato, nulla di più, e proprio per questo la mia curiosità era alle stelle in questo momento.
"Quindi non potrò ascoltare mano ferma in anteprima?" chiese lei.
Scossi la testa ridendo nel pensare a quanto Celeste si ostinava a chiedermelo anche se sapeva perfettamente la risposta.
"Ed io che pensavo che mettendomi con un cantante avrei avuto il privilegio di ascoltare i pezzi prima di tutti" disse.
Misi l'unica mano libera sulle sue spalle e le lasciai un bacio sulla cute: "Ti prometto che i pezzi del nuovo album te li faccio ascoltare tutti appena torno"
"Saranno sicuramente tutte un capolavoro"
"Non esagerare"
"Ti sottovaluti troppo, Alex" sbuffò.
"Forse" abbassai di poco il tono della voce, ma non esageratamente per evitare di doverlo ripetere.
"Il fatto che tu lo semi-ammetta è già un passo avanti."
Guardai un attimo il grande schermo sul muro per capire su quale binario sarei dovuto andare. Binario nove, che casualmente era lo stesso dove ero andato quando ero andato a prendere Celeste solo pochi giorni fa.
Il resto del breve tragitto lo passammo completamente in silenzio, ed io ne approfittai per riflettere un attimo su tutto quello che stava per succedere: sono di gran lunga più emozionato rispetto a quando mi sono esibito in quello studio la prima volta. Ancora mi ricordo tutto ciò che ho provato, specialmente il non sapere cosa sarebbe accaduto dopo. Un costante punto interrogativo che si è trasformato in un punto esclamativo appena uscito da Amici. Tra tutti gli impegni e gli eventi a cui ho dovuto e avuto l'onore di partecipare.
Arrivammo sul binario in poco tempo, una decina di minuti prima che il treno dovesse partire, e dopo aver individuato la carrozza giusta mi fermai sul posto e rivolsi completamente la mia attenzione a Celeste, che ora come ora sembrava particolarmente con la testa tra le nuvole. Sembrò ritornare sulla terra quando io mi misi a ridere, e mi guardò scocciata quando si rese conto del perché stessi ridendo.
Mi calmai dopo pochi secondi e mi scusai con Celeste che nel mentre aveva cominciato a scuotere la testa rassegnata.
"Ora posso sapere che cosa c'è dentro quella scatola?" le chiesi.
"Sarei tentata di negartelo perché mi hai riso in faccia, ma eviterò di farlo"
"Quindi è un si?"
"È decisamente un si" mi porse il regalo e lo presi in fretta e furia, proprio come un bambino che ha aspettato di ricevere un regalo per mesi e mesi. "Ti ho voluto fare questo regalo perché mi sono resa conto che io ho qualcosa che mi ricorda te, mentre tu no" disse.
Mi fermai dal prendere una piccola scatolina che si trovava dentro la busta per risponderle. "La tua felpa non la prendi in considerazione?"
"Come mi ha detto un saggio tre mesi fa la felpa non si mette d'estate" sorrise e così feci anche io: "E poi non la porti sempre con te" 
Avrei voluto dirle che si, non la portavo mai con me, ma avrei mentito, perché in quel momento quella stessa felpa grigia che mi aveva regalato quando eravamo a Capri si trovava nella mia valigia. Lo usavo ormai come portafortuna, ad ogni viaggio che facevo veniva sempre con me; e ovviamente Celeste questo non lo sapeva.
Ripresi ad aprire il regalo sotto il suo sguardo divertito ma anche intimorito, conoscendola perché non era certa che la cosa che mi aveva regalato mi sarebbe piaciuta.
Eppure ogni cosa che mi avrebbe regalato mi sarebbe piaciuta di sicuro.
Anche un suo calzino mi sarebbe andato bene (possibilmente quello con le fantasie nere e azzurre).
"C'è una spiegazione dietro questo regalo, aprilo e poi te lo dico" disse.
"Mi stai mettendo ansia"
"Dovresti averne, specialmente perché il treno parte tra una decina di minuti e tu non sei ancora salito"
"Va bene, mi sbrigo" mi rassegnai.
Aprì la scatoletta in velluto e d'istinto vedendone il contenuto sorrisi e passai lo sguardo da Celeste a ciò che mi aveva regalato. Un orecchino. Non uno qualsiasi ovviamente. 
Un orecchino in argento a forma circolare con una piccola stellina che pendeva da esso. Simile a quello con l'ala, che mi accompagnava ormai da anni.
La guardai e lei guardò me, ansiosa di vedere una mia reazione. Io in tutta risposta presi le sue guance a coppa tra le mie mani e le accarezzai lentamente.
"La stella è un simbolo universale, eppure per ognuno di noi ha un significato diverso" cominciò sussurrando. "Spero che tu possa trovare il tuo modo di interpretarlo. Molte cose sono personali, penso che i regali di questo tipo lo siano ancora di più"
Appoggiai le mie labbra sulle sue unendole in un bacio delicato. Le sue labbra morbide oggi lo erano ancora più del solito, come lo era la mia gratitudine verso di lei. Incrociò le sue braccia dietro al mio collo e subito dopo ci staccammo per la mancanza di fiato. Me ne lasciò altri due a stampo velocemente, ma prima che me ne potesse dare un altro la fermai.
"Sono curioso di sapere cosa ne pensi tu" le sorrisi sincero, cercando di convincerla a parlarne. Spesso evitava di esprimere la sua opinione in casi come questo, al contrario di me, e proprio per questo mi piacerebbe sentire la sua versione in situazioni come questa.
Mi guardò supplicandomi in silenzio, ma io rimasi fermo nella mia convinzione. Passarono un po' di secondi e poi parlò anche se in modo incerto: "La stella è un simbolo paradossale, quindi i suoi significati possono essere molti-"
La interruppi, sapendo perfettamente che stesse cercando di sviare il discorso. "Non ti ho chiesto questo, vorrei sapere cosa ne pensi tu"
Non suonò come un obbligo, ma proprio come una cosa che avrei desiderato che lei facesse. 
"Non mi sono preparata nessun discorso" replicò in difficoltà.
Sorrisi un'altra volta a quella scena, perché sembrava proprio una bambina piccola alla ricerca di un'ancora su cui aggrapparsi, solo che lo stava facendo in modo molto impacciato.
Esprimere un proprio pensiero è una cosa che viene sottovalutata spesso. Si dà per scontato che chiunque sia in grado di esprimere a parole ciò che pensa. 
"Non devi sempre farlo"
"Mi è quasi impossibile certe volte, e questa è una di quelle volte. Ma per farti contento formulerò una frase che viene esclusivamente da qui" indicò la sua testa e si mise subito a pensare. Le potevo concedere qualche secondo di riflessione, dopotutto la capivo, avevamo entrambe una confusione in testa che non era paragonabile a nulla.
"Riprendendo ciò che ho detto prima, la stella ha diversi significati del tutto sconnessi tra di loro, letteralmente paradossali; in un certo senso lo siamo anche noi due: paradossali no, ma opposti sicuramente" lasciai scorrere le mie mani dalle sue guance ai suoi fianchi coperti dalla felpa, e accarezzai la sua pelle da sopra il tessuto pesante: "Per citare un esempio molto semplice, tu sei la notte ed io sono il giorno. Il giorno non è sempre felice, e quando non lo è si rabbuia e fa scomparire tutta la luce che sprigiona, o meglio, quasi tutta. Rimane una piccola luce, una piccola stella, che è un po' la sua speranza, la sua unica speranza" abbassò lo sguardo e sorrise timidamente, cominciando a giocherellare con le dita delle mani in modo nervoso. "Quella piccola stella ha un potere enorme tra le sue mani e neanche se ne rende conto. È proprio questo che la rende così speciale." Posò la sua fronte sulla mia, e mi specchiai dentro ai suoi occhi marroni e verdi, riuscendo a notare perfino in che modo la stessi guardando. "La mia piccola stella sei tu Alex, riesci a illuminare ogni cosa nella mia vita" disse sospirando. "Questo è il motivo per cui ti ho voluto fare questo regalo"
Rimasi in silenzio, non sapendo veramente cosa dire.
"Dì qualcosa, per favore" mi supplicò anche se con il sorriso.
"Ti dico che ti amo e che adoro questo regalo"
Senza sprecare un secondo in più presi l'orecchino dalla scatoletta e lo diedi in mano a Celeste per far sì che potesse mettermelo. Non le dissi nulla, ma lei capì lo stesso e si avvicinò maggiormente a me, mettendosi sulle punte per arrivare alla mia altezza.
Una volta che me lo ebbe messo invece di allontanarsi si avvicinò ancora di più e mi strinse in un abbraccio che ricambiai subito, ovviamente. 
L'unico rumore su cui mi concentrai fu un battito cardiaco. Non saprei dire se fosse il mio, quello di Celeste, oppure entrambi che battevano all'unisono. Strinsi il suo corpo minuto tra le mie braccia non volendo più lasciarla andare, specialmente dopo ciò che aveva detto. Io ero la sua piccola ma grande stella, quella che la guida nei momenti più bui e che la aiuta nei momenti di difficoltà. Un riferimento, una luce. Una cosa con molti significati, proprio come aveva detto lei.
"Ora devi andare" disse titubante guardando l'orologio.
Lo feci anche io, ed effettivamente mi accorsi che mancavano solo due minuti alla partenza del treno che avrei perso se non fossi subito salito.
"Devo andare, giusto"
"Ci vediamo domani, amore" mi salutò.
Sorrisi proprio come un ebete. Era la prima volta che mi chiamava in quel modo, e mi piaceva da impazzire detto da lei. Anche questa una parola ricca di molto altro: gesti, emozioni e pensieri.
"A domani, piccola stella "

...

Dopo tanto, e decisamente troppo tempo ho finalmente aggiornato!
Spero vi sia piaciuto il capitolo; sono un po' "arrugginita" per quanto riguarda la scrittura e mi scuso in anticipo se questo capitolo vi è sembrato frettoloso o pieno di errori grammaticali  
❤️
Mi dispiace veramente per il ritardo degli ultimi capitoli che ho pubblicato, ma con l'inizio della scuola le cose si sono abbastanza complicate e ho dovuto concentrarmi solamente su quella. Ora, con l'arrivo delle vacanze di natale posso assicurarvi (anche se non del tutto) di riuscire a pubblicare più di due capitoli a settimana, inoltre se tutto va secondo i piani dovrebbe uscire qualcosina nel periodo di natale...
Voi come state? 
Ci vediamo il più presto possibile <3

Little Star || Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora