8: sorry

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Amelia e suo fratello erano tornati a casa e avevano mangiato in silenzio da soli, come succedeva molto spesso, suo padre era infatti molto amico di Joyce Byers e in quel momento la voleva aiutare.

La ragazza fece addormentare il fratello e poi si sedette sul divano, troppo preoccupata per riuscire ad addormentarsi mentre aspettava il ritorno del padre, si chiese poi come era riuscita ad affezionarsi così tanto ad un uomo che era il sostituto del suo vero padre, le memorie di David che cercava con tutto se stesso di aiutarla ad andare sui pattini o di quando avevano sistemato la sua auto insieme, di come l'aveva aiutata ad alzarsi la prima volta dalla sedia dopo l'incidente.

Tornò a concentrarsi sul film finchè qualcuno non bussò insistentemente alla porta facendola alzare di scatto, la aprì.

"Pap..." Iniziò a dire felice, poi riconobbe la persona che le stava davanti, Billy Hargrove era là e non osava guardarla in faccia, accanto a lui c'era il padre, Neil Hargrove, che invece la guardava con superiorità.

"Buonasera." Disse la ragazza ricomponendosi.

"Amelia Turner suppongo." Disse l'uomo sorridendole falsamente.

"Neil Hargrove, suppongo." Rispose lei con la stessa quantità di saccenza nel suo tono, lo stava sfidando e i due lo sapevano bene, Billy alzò i suoi occhi azzurri su di lei e la pregò di non farlo, che non sarebbe finita bene, lei alzò gli occhi al cielo e tornò a guardare l'uomo dritto in faccia.

"Mi scuso a nome di mio figlio." Continuò l'adulto.

"Come prego?!" Esclamò la ragazza quasi scoppiando a ridere.

"Ho scoperto, attraverso Max, che ti aveva trattata male,Amelia, mi volevo scusare a nome suo prima di farvi parlare tranquillamente dentro casa tua." Concluse quindi facendola quasi affogare con la sua stessa saliva.

"Beh, grazie, Billy, vuoi entrare?" Disse tenendogli la porta aperta, il biondo entrò dentro la casa della ragazza e lei, prima di seguirlo, assicurò al padre che lo avrebbe riaccompagnato a casa con la macchina, l'adulto la salutò un'ultima volta prima di allontanarsi.

Quando entrò lo vide che guardava le foto sul mobile dell'ingresso, le foto partivano da quando Amelia aveva cinque anni e nella maggior parte c'era una donna straordinariamente familiare alla ragazza, solo con qualche ruga in più.

"Mi dispiace, per essere piombato qua con lui." Disse quindi continuando a non girarsi, lei si strinse le spalle mentre si avvicinava al ragazzo.

"Tranquillo, non è successo niente, anche se stavo per ridergli in faccia, si vedeva lontano un miglio che stava fingendo!" Esclamò la ragazza alzando le braccia al cielo e facendolo ridacchiare.

"Comunque è vero, per quello che ti ho detto l'altra volta." Disse lui voltandosi per la prima volta e fissandola con gli occhi pieni di lacrime.

"E' tutto ok, Billy, era chiaro che non volevi parlare ed io ho sbagliato, mi dispiace." Rispose lei sorridendogli tristemente.

Il ragazzo le prese il viso dolcemente e scosse la testa di baciarla, la baciò intensamente e mille dubbi si formarono nella sua mente quando lei non ricambiò subito, ma tutto quello durò qualche minuto perchè subito dopo, Amelia, ripresa dallo shock ricambiò altrettanto intensamente.

I due non sapevano di essere finiti in una marea di guai.

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