11: jelousy

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Amelia tornò a casa qualche ora dopo, era stata da sola per qualche ora, indecisa se spiegare tutto a Billy, per farsi consolare e per sentirsi dire che avrebbero superato quell'ostacolo.

Ma non disse niente, rimase distesa sull'erba a guardare le stelle mentre le lacrime scendevano dagli occhi copiosamente, quando era tornata a casa, fortunatamente, suo padre e suo fratello già dormivano, quindi non avrebbe dovuto dare spiegazioni, ma sapeva che sarebbe stato difficile il giorno dopo a scuola.

Il giorno dopo, quando si svegliò aveva un terribile malditesta, i capelli neri erano aggrovigliati, ma non voleva pettinarli, li chiuse in una treccia, si vestì velocemente e si sedette a tavola, non riuscendo a toccare nemmeno un pezzo di cibo davanti  a lei.

Suo padre e suo fratello le chiesero più volte se c'era qualcosa che non andava, se stava bene, lei annuì semplicemente e mandò giù alcuni biscotti con una tazza di latte, dopo varie insistenze della sua famiglia.

Arrivò come al solito a casa Jackson per poi ricordarsi che era sabato, strano come la mente può giocare brutti scherzi, esattamente come il fato visto che nel vialetto della casa c'era parcheggiata un'auto fin troppo familiare, l'auto di Billy Hargrove, cercò di calmare il suo respiro, poi bussò al campanello e come sempre aprì la porta Julia, che le sorrise calorosamente prima di farla entrare.

"Dj! Nicole!" Esclamò quindi, la prima si affacciò dalla porta della sua camera e le sorrise non appena la riconobbe, quindi scese velocemente le scale e l'abbracciò.

"Mi devi spiegare tante cose." Le sussurrò quindi all'orecchio.

Amelia annuì prima di seguire la sua amica in camera e, passando nel corridoio del primo piano la giovane Jackson bussò alla porta della sorella.

"Nicky! Indovina chi c'e!" Esclamò quindi, quando la porta si aprì appervero alla vista delle due amiche Nicole Jackson e William Hargrove, entrambi stupiti dalla presenza della corvina.

"Amelia?!" Esclamò la ragazza prima di abbracciarla.

"Ciao." Rispose lei ricambiando l'abbraccio, poi sentirono la voce di Howard Jackson rimbombare per tutta la casa.

"Amelia Turner! Vieni subito qua!" Aveva esclamato l'uomo, non era arrabbiato, anzi, quasi divertito.

La ragazza, con un sorriso genuino sulla faccia, roteò gli occhi al cielo e raggiunse l'uomo di sotto.

"Allora, signorina Jackson, quando crede che potrò fare un giro con lei nella sua chevrolet impala che abbiamo ricostruito insieme?" Le domandò alzando un sopracciglio e con il tono da professore.

"Anche ora se vuole signor Jackson." Rispose lei con un tono molto simile, i due si guardarono in faccia per un po' prima di ridere calorosamente.

Billy, Nicky e Dj avevano assistito alla scena dal piano superiore, come la signora Jackson che era arrivata accanto a loro, la donna sorrise all'unico ragazzo e iniziò a spiegare il comportamento del marito.

"Howard e David erano molto amici, quando Amelia ha avuto un incidente, mio marito li ha aiutati a riparare la macchina, creando un bellissimo rapporto con quella povera ragazza."

Il ragazzo avrebbe voluto chiedere di più, ma la donna era già tornata di sotto per assicurarsi che i due non combinassero alcun guaio.

"Qualche volta sono così gelosa del rapporto che lei ha con mio padre, io non riesco quasi a parlarci se non urliamo entrambi." Borbottò Nicole.

"Nicky, lo sai che lo fanno per supportarsi, nessuno dei due ha superato il trauma, non veramente." Rispose la sorella mandandole uno sguardo severo.

"Quale trauma?" Domandò il ragazzo incapace di trattenersi.

"Probabilmente ne parleranno a tavola, sono abbastanza sicura che le hanno detto di rimanere." Rispose la prima, poi scese anche lei e iniziò ad aiutare ad apparecchiare per il pranzo, come stava già facendo l'amica.

Quando si sedettero Howard si voltò verso la ragazza e le sorrise.

"Come vanno le gambe?" Chiese quindi.

"Qualche volta fanno così male che non riesco quasi a muovermi, ma questo capita solo quando provo a smettere con gli antidolorifici." Rispose lei, destando l'attenzione di Billy, lui infatti non sapeva che la giovane Turner prendesse medicinali.

"I dottori te lo hanno detto, devi prenderli per tutta la vita, andando diminuendo l'assiduità ma devi farlo." Intervenne Julia fissandola preoccupata.

"Mi dispiace interrompervi, ma di quale incidente state parlando?" Domandò quindi il biondo attirando tutta l'attenzione su di sè.

"Poco dopo aver ricevuto la mia macchina ho avuto un brutto incidente, una macchina mi aveva abbagliato e non vedevo bene, inoltre tornavo da una festa, non avevo bevuto tanto, solo un poco per rilassarmi, però mi sono schiantata lo stesso, trauma cerebrale, entrambe le ginocchia rotte, frattura scomposta, sono finita in rianimazione, ma ora sono qui, quindi..." Rispose la corvina riassumendo velocemente i fatti di quella sera.

"Non è tutta la verità e lo sai." Intervenne Nicole duramente facendo sussultare tutti.

"Non era in macchina da sola, con lei c'era il suo ragazzo, mio fratello, Nathan Jackson, sono finiti entrambi in rianimazione, solo che lui non si è più svegliato, mentre lei ha riaperto gli occhi." Continuò la ragazza con lo stesso tono duro.

"Nicole!" Esclamarono i tra Jackson contemporaneamente, mentre lacrime trattenute appannavano lo sguardo di Amelia, Billy la guardò e le mandò uno sguardo che chiedeva perdono, poi il ragazzo si voltò verso la ragazza accanto a lui e capì perchè aveva parlato in quel modo di Amelia Turner, era gelosa, di lei, del rapporto con i suoi genitori e probabilmente anche del rapporto con lui.

Nicole Jackson, una delle ragazze più popolari della scuola era gelosa della sua stessa amica.

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