"Ti aiuterò Margaret" disse infine Thomas, con tono incolore. Aveva trovato una soluzione. "Ti aiuterò ad ottenere la tua vendetta fornendoti uomini, conoscenze e denaro. Ma ad una condizione."Margaret annuì: "Quale?"
Silenzio.
"Una volta ucciso Edoardo Ceracchi mi concederai il divorzio."
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Margaret fissò i suoi occhi sgranati sul volto di Thomas, cercando qualche traccia di scherzo ma non trovò nulla di simile: la sua espressione era grave.
"Sei serio? Vuoi divorziare da me?" sputò fuori dai denti lei, chinando la testa di lato.
Nessuna emozione particolare rivestiva i lineamenti marcati del marito e la sua risposta la raggiunse come una pugnalata al petto, rapida.
"Sì. Voglio, anzi pretendo il divorzio."
Margaret si voltò a fronteggiarlo e si mise a un palmo dal suo naso. Ora pochi centimetri li separavano e la donna poteva sentire chiaramente il respiro profondo ma calmo del marito infrangersi sulla sua fronte.
"Osa dirmelo adesso."
Thomas inarcò un sopracciglio e la sorpasso, diretto verso la porta; era intenzionato a troncare così la conversazione.
"Oso ripeterlo Margaret: voglio il divorzio e ti toccherà concedermelo se vuoi il mio aiuto con Edoardo Ceracchi. Dopotutto il nostro matrimonio è una farsa come ci hai tenuto più volte a precisare, dunque non sarà un grande sacrificio per te firmare due carte."
Margaret serrò le palpebre e si portò il pugno al costato. Le ciglia fremettero e nelle iridi smeraldine passò un lampo.
"Confermo, in passato ci siamo sposati per convenienza ma questo non significa che ora non provo nulla per te."
Quella dichiarazione sussurrata con cocente ardore ebbe il potere di pietrificarlo. Thomas aveva la mano quasi calata sulla maniglia ma nell'udire le parole della donna, la lasciò ricadere lungo il fianco. Poi si riprese e si voltò per fronteggiarla, squadrandola con disgusto.
"Scommetto che questo è un altro dei tuoi subdoli trucchetti per impedirmi di andarmene."
Margaret avanzò verso di lui e sollevò la testa nella speranza di intercettare il suo sguardo.
"Non è vero. Abbiamo lasciato le bugie fuori da questa stanza, ti ricordi? Da quando ho messo piede in questo ufficio sono stata completamente onesta nei tuoi riguardi e ho risposto a tutti i dubbi che mi hai posto."
Thomas si passò stancamente una mano sul volto e contrasse con dolore la mascella.
"In questo momento, Margaret, l'ultima cosa che voglio è parlarti. Non ne posso più delle tue affermazioni. Non riesco più a capire dove finisce la menzogna e dove inizia la verità. Mi hai mentito troppo a lungo e troppo profondamente" sussurrò lui. "Ho bisogno di tempo, adesso non riesco a crederti, spero mi capirai."
"Non abbiamo tempo, maledizione!" sbottò Margaret prima di fare un gesto che lo sconvolse.
La donna iniziò ad armeggiare con i bottoni della camicia, poi con le dita tremanti prese a slacciare la gonna. Lasciò scivolare i tessuti lungo il suo corpo, facendoli cadere per terra. Rimase in intimo, con il petto che si alzava e abbassava velocemente.
"Vorresti privarti per sempre di me?" continuò lei, indicandosi.
Non paga si sganciò anche il resto, rimanendo completamente nuda ai suoi occhi.
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IMPERIVM || Thomas Shelby
RomanceBirmingham, 1923. Thomas Shelby ha tutto ciò che si possa desiderare: potere, soldi e lusso. Eppure c'è un particolare che gli manca: una moglie, possibilmente seducente così da poterla sfoggiare come un gioiello privato della sua collezione. Margar...