5. Quello che non so di te

931 42 12
                                    





3 mesi dopo...




Denti che scorrevano sul ventre piatto fino ad approdare ai seni rotondi e generosi, lasciando a contatto con la delicata pelle dei capezzoli una scia che bruciava più di una prigione ardente.

Thomas sollevò lo sguardo dal petto di Margaret e la trovò vittima del momento, con i capelli scuri riversi in una nuvola attorno al bel volto contratto dall'estasi di autentico piacere.

"Thomas..." la sua voce di velluto lo raggiunse. "Thomas" ripeté lei con tono spezzato, ruotando le iridi all'indietro.

Sembrava un angelo caduto tra le sue braccia eppure Thomas era convinto che Margaret fosse più un demone incantatore per come lo aveva ridotto: un'ombra di sé stesso, schiavo di due occhi verdi da vipera.

Le gettò un ultimo sguardo eloquente prima di entrare dentro di lei e iniziare a muoversi a fondo con il bacino, sempre senza smettere di studiarla.

Non si scambiarono parola e ben presto nella camera da letto risuonarono solo i loro rochi sospiri sempre più strozzati a causa dell'atto che stavano consumando.

Dopotutto non si conoscevano e ai due per il momento andava benissimo così.



******



Qualche ora più tardi Thomas spalancò gli occhi cerulei e cercò la presenza della moglie al suo fianco; tastò alla cieca il materasso e si accorse che il lenzuolo era ancora caldo. Fece forza sui gomiti e sollevandosi vide che Margaret era già sveglia e gli dava le spalle, appoggiata con il fianco al davanzale della finestra.

Il corpo nudo era celato da una leggera sottoveste in pura seta viola e la criniera bruna ancora arruffata dal sesso giaceva scomposta, sciolta lungo le spalle magre.

In silenzio la raggiunse e le si mise dietro, facendo aderire il suo petto al corpo voltato di lei. La circondò con le braccia muscolose e inspirò a fondo l'odore che rilasciavano i suoi lunghi capelli.

"Cosa c'è di così interessante là fuori per privarti della mia meravigliosa presenza?" la interrogò canzonatorio, ma solo un secondo più tardi si accorse che la domanda non era affatto scontata: un uomo si stava velocemente allontanando dal loro campo visivo, percorrendo i ciottoli del piazzale sotto la finestra.

L'uomo in questione era Dorian Wilson, il fratello del defunto marito di Margaret.

Thomas inarcò un sopracciglio e appoggiò il mento sulla clavicola di lei.

"Stavate insieme?" andò dritto al punto, spostandole i capelli di lato.

Al quesito la sentì irrigidirsi appena tra le sue braccia ma nessun altro gesto tradì cosa realmente le passasse per la mente.

"Mi è stato vicino quando avevo il resto del mondo contro e gliene sarò per sempre grata." 

Quella risposta non aveva affatto soddisfatto la curiosità di Thomas, che anzi nutriva sempre più dubbi.

"Non hai risposto alla mia domanda" le fece notare, iniziando a lasciare lievi baci sul suo collo per distrarla.

Margaret rabbrividì al contatto inatteso e le dita si arpionarono al cornicione della finestra.

IMPERIVM || Thomas ShelbyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora