Introduzione

1.6K 70 90
                                    

Mi chiamo Izuku Midoriya. Vivo in una società in cui la normalità ormai è possedere un quirk, una società in cui gli eroi lavorano insieme alla polizia per mantenere pace e ordine nel mondo.

Il mio sogno, fin da bambino, è sempre stato quello di diventare un eroe che salva tutti con il sorriso, proprio come il mio mito Allmight. C'era una sola cosa, però, che non permetteva di farmi avvicinare a tutto questo, e cioè il fatto che io non possedevo un quirk. Già... non è una cosa da poco.

Semplicemente, nella mia noiosa e pesante vita, cercavo di mantenere sempre viva in me quella speranza che mi faceva andare avanti; chissà, magari un giorno sarebbe avvenuto un miracolo che avrebbe potuto aiutarmi a realizzare il mio sogno. Non era per niente un pensiero realistico, è vero, però era l'unica cosa che mi rendeva felice e mi dava il coraggio di continuare.

Non avevo una vita semplice: sia quando uscivo di casa la mattina per andare a scuola e sia quando ritornavo a casa dopo le lezioni ero costretto a indossare un sorriso per far finta che agli occhi degli altri tutto andasse bene in me, ma così non era in realtà. Semplicemente non volevo creare altre preoccupazioni a mia madre e non volevo attirare altra attenzione su di me a scuola, visto che già ero sotto gli occhi di tutti, in modo negativo ovviamente. In realtà non sapevo nemmeno io il motivo di tutto ciò: mi prendevano in giro perché nella mia classe ero l'unico a non possedere un quirk e per altre cose che non conoscevo nemmeno io.

Ero all'ultimo anno delle medie e mi toccava scegliere un liceo. Avrei voluto tanto entrare nel liceo UA nel corso per eroi, ma... date le mie condizioni... beh, fa niente, si vedrà. Ero solito cercare sempre strade alternative, soluzioni o strategie, ma ora come ora non me ne venivano in mente, dato che il mio obiettivo era sempre e solo quello.

Non vedevo l'ora che finisse questo periodo delle medie perché davvero non ne potevo più di sentirmi soffocato in quella classe. Non avevo amici, tranne Kacchan. Io e lui ci conoscevamo praticamente da sempre, abitavamo vicini e quindi abbiamo sempre giocato insieme fin da bambini, abbiamo sempre condiviso la nostra passione per gli eroi (soprattutto per il nostro mito Allmight) e abbiamo frequentato tutte le scuole insieme, comprese le medie.

Di solito mi ritrovavo sempre con lui e altri suoi amici che però non mi piacevano per niente: troppo violenti. Beh, non che lui non lo fosse. Però ho sempre ammirato Kacchan, era forte e sapeva sempre trovare una soluzione per uscirne vincitore da qualsiasi situazione. Era molto istintivo e riusciva sempre in tutto quello che faceva, inoltre aveva un quirk fantastico. Gli altri ragazzi del suo gruppo non li ho mai sopportati perché erano tra quelli che mi prendevano in giro. Anche Kacchan lo faceva, ma io e lui eravamo amici... no? Siamo sempre stati insieme, quindi direi di sì.

Mi ritrovai così assorto nei miei pensieri riguardanti la mia vita che neanche mi accorsi di ciò che mi accadeva intorno, quando all'improvviso qualcuno mi fece scendere dalle nuvole: <<Hey Deku, non intralciarmi la strada!>> trasalii a quel tono di voce così alto a prima mattina, ma poi mi accorsi che era tutto normale: <<C-ciao K-kacchan!>>, senza dire altro, il biondo mi superò e si incamminò davanti a me verso la strada per la scuola, mantenendo lo zaino in spalla. Mi fermai un attimo a guardarlo da dietro, abbassai un attimo la testa per riprendermi dal piccolo spavento e poi ripresi a camminare a passo più deciso.

<<NON SEGUIRMI!>> urlò senza girarsi.

<<M-ma Kacchan, la strada per la scuola è questa!>> dissi quasi balbettando in risposta.

<<Non mi importa, cambia strada!>>

Rimasi di nuovo a fissarlo da più dietro, mentre lui continuava a camminare con lo zaino in spalla, senza voltarsi verso di me.

L'innocenza di un bambino: la condanna di un ragazzo | BAKUDEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora