Capitolo 7: Vuoto incolmabile

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Bakugo's POV

Gli scontri furono tutti interrotti.

Venni portato in infermeria anche io insieme a Deku perché avevo braccia e mani ferite, anche leggermente il viso. Il mio costume e gli accessori furono tutti sostituiti perché si erano parzialmente distrutti.

La vecchia (Recovery Girl) mi curò con il suo quirk: per me fu semplice perché erano ferite superficiali e disse che potevo uscire dall'infermeria il giorno stesso dopo avermi bendato entrambe le braccia e le mani. Deku invece, a detta sua, sarebbe dovuto rimanere lì per un paio di settimane per la totale guarigione. Le cure della vecchia sicuramente l'avevano aiutato per le ustioni gravi, ma per il resto doveva lasciar fare tutto al suo corpo in modo naturale.

Il Nerd ancora non aveva ripreso conoscenza ed era rimasto lì a dormire. Io invece uscii il giorno stesso dall'infermeria e ricevetti all'istante la punizione che ovviamente meritavo: fui sospeso per una settimana dalle lezioni e fui costretto a svolgere dei lavori per la scuola e i dormitori, in più avrei dovuto svolgere dei compiti aggiuntivi a quelli che normalmente avrebbero dato a lezione.

Mi sentivo ancora una merda, ero totalmente spento dentro di me, come se una gran quantità di acqua avesse spento le scintille che mi scoppiettano dentro ogni momento.

Mi odiavo per quello che avevo fatto e odiavo anche il fatto di essermi dovuto abbassare a chiedere scusa davanti a tutti i professori. Non è da me chiedere scusa, un tipo orgoglioso come me.

Il ricordo del volto e del corpo ferito di Deku, che ogni minuto mi balenava in testa, mi faceva rendere conto di una cosa: il debole non è lui, sono io che me la sono presa con lui per tutto questo tempo. Mi faceva male ammetterlo, ma era la dura realtà.

Passai la giornata in camera mia, non volevo vedere nessuno. Il Mezzo Mezzo non mi rivolse più né la parola né lo sguardo. Avevo paura di essermi completamente isolato da tutti, temevo che nessuno più mi avrebbe considerato e che mi avrebbero messo tutti da parte, ignorandomi.

Qualcosa però, quella sera, mi riscaldò leggermente il cuore, pensando che non mi avrebbero escluso neanche questa volta

<<Bakugo, ci sei? Io e Kaminari stiamo andando a cena, vuoi venire?>> mi disse Capelli a punta da fuori la mia porta della stanza, dopo aver bussato.

<<Non ho fame>> urlai per farmi sentire. <<Va bene... se cambi idea, siamo giù!>> mi rispose da fuori.

Rimasi per qualche ora ancora sul letto a pensare a come mi sarei dovuto presentare agli altri l'indomani, come avrei trovato il coraggio di guardarli in faccia.

Senza pensarci troppo, mi alzai dal letto e decisi di scendere nella sala comune, li avrei trovati sicuramente lì sul divano a chiacchierare, tranne il Bastardo a metà, che invece non aveva lasciato per un attimo l'infermeria per stare con Deku.

Io sono Bakugo Katsuki e di coraggio ne ho da vendere, non ho nessuno da temere.

Una volta arrivato lì, aprii la porta spalancandola di colpo e tutta la classe sussultò al mio arrivo improvviso

<<Hey, alla fine sei sceso!>> mi sorrise Capelli di merda seduto sul divano. Vidi qualcun altro sorridere appena e altri agitare la mano per salutarmi. Sinceramente... non mi sarei mai aspettato un comportamento così nei miei confronti dopo quello che ho fatto.

L'unica cosa che potevo fare era chiedere scusa anche a loro, ma le parole non mi uscivano. Odiavo dover chiedere scusa, non è da me! Ma dovevo farlo, se volevo ritornare a stare -per quanto mio solito- tranquillamente in mezzo a loro. Insomma, ero sempre il solito rabbioso e furioso, ma almeno ero me stesso e non venivo visto come il cattivo stronzo di turno.

L'innocenza di un bambino: la condanna di un ragazzo | BAKUDEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora