Capitolo 2

1.2K 59 3
                                    

Camila's p.o.v
Dopo la fine del turno mi ero avviata immediatamente a casa, ero stanca, e nell'ultima ora avevo combattuto con un forte mal di testa, che mi aveva reso difficile perfino guidare.
Fortunatamente i turni al bar erano serali, mentre di giorno facevo qualche altro lavoretto per pagarmi da vivere, uno fra questi era insegnare a suonare il piano alla figlia dei vicini.

Quella mattina mi alzai controvoglia, mi sentivo ancora stanca ma dovevo assolutamente uscire di casa e andare in farmacia, il promemoria che avevo messo sul telefono mi aveva ricordato che avevo praticamente esaurito l'insulina.
Guidai alla farmacia più vicina, lo stomaco iniziava a brontolarmi ma decisi di posticipare per un momento la colazione, e svolgere prima le faccende più importanti, sopravvivere era una di queste.

"Buongiorno"
"Buongiorno, in cosa posso esserle utile?" Mi accolse una giovane ragazza dai capelli rossi.
"Sono Camila Cabello, dovrei avere la prescrizione per l'insulina..." La vidi schiacciare sui tasti della tastiera ma improvvisamente la sua espressione mutò.
"Mi dispiace ma dice che non posso dargliene altra prima di quattro giorni" Ascoltai le sue parole, rimanendo per un attimo immobile, prima di prendere in mano la mia borsa:
"Beh, ne ho davvero bisogno ho finito sia la scorta di insulina lenta sia quella di insulina rapida, e la mia fiala di riserva è praticamente finita, non posso aspettare quattro giorni"
"Se vuole può pagare in contanti"
"Ok, non penso mia sia spiegata bene io-"
"La sua assicurazione non è stata rinnovata e non copre il costo dell'insulina, può pagare in contanti le scatole che mancano" Sbuffai per cercare di calmarmi, a quanto pare non potevo fare altro così mi rassegnai.
"Quanto verrebbe a costare?"
"Sono trecento per quella lenta e duecento la rapida, un totale di 500$" Presi il mio labbro inferiore tra i denti, un gesto che ero abituata a fare per scaricare la tensione, le persone in fila iniziavano a spazientirsi e lamentarsi ma improvvisamente qualcuno mi toccò il braccio.
"Camila? Que pasa mija? (cosa succede figlia mia?)" Era mia madre, probabilmente l'ultima persona che volevo mi vedesse in questa condizione, mi girai, per risponderle ma la ragazza ci interruppe.
"Vuole farsi da parte mentre..."
"Può aspettare solo un attimo?" Iniziai a spazientirmi.
"Necesitas que yo pague Camila?" (Vuoi che paghi io?)
la cassiera sembrò capire perché parlò a mia madre in spagnolo, facendomi corrugare le sopracciglia.
"Quiere pagar de su-" Iniziò a parlare ma io la fermai.
"Non parla solo spagnolo, grazie" La ragazza mi guardò brevemente per poi scuotere la testa.
"Camila!"
"Prendi i contanti, io uso la carta" Insistette mia madre, lasciando sul tavolo delle banconote piegate.
"Ma..."
"La salute prima di tutto"
"Gracias" Le risposi, mentre lei si allontanò per tornare in coda.
"Beh, ce l'abbiamo fatta" Il rumore della tastiera tornò ad infastidire le mie orecchie, mentre presi in mano i soldi, e mi accorsi di una cosa...
"Vuole una busta?"
Contai le banconote e vidi che non superavano i cento dollari, guardai verso la ragazza che sembrava genuinamente dispiaciuta.
"Cavolo..."
"Cercherò di farne a meno fino a venerdì" Lei non mi rispose, aprì e chiuse la bocca più volte ma sembrò non trovare nulla da dire così parlai:
"Grazie, viva le case farmaceutiche" Uscii velocemente dalla farmacia, cercando di nascondere l'amarezza che ormai era ben visibile sul mio volto.
Decisi di fermarmi a mangiare qualcosa per distrarmi, usai i soldi che mia madre mi aveva dato per comprare la colazione in un bar vicino alla spiaggia, guardai il sole splendere sui passanti e sulle barche attraccate vicino al porto, ma la mia mente non riusciva a non pensare ai  quattro giorni che dovevano ancora passare.

Mi arrivò un messaggio che volevo ignorare con tutta me stessa, poi una chiamata, sapevo che se avessi ignorato anche quella avrei solamente creato della preoccupazione inutile:
"Mama?"
"Hija, dove sei? non ti ho vista uscire dalla farmacia"
"Sto tornando a casa..."
"Perfecto, ti aspetto qui"
Non feci in tempo a controbattere perché la chiamata si interruppe subito, lasciandomi con un senso di frustrazione nello stomaco.

Purple Hearts (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora