Capitolo 19

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Lauren's p.o.v
Camila si svegliò la mattina presto, entrambe eravamo distese sul divano in una posizione abbastanza scomoda, lei dormiva su di me, con la sua testa appoggiata sul mio petto.
Si alzò leggermente, appena la sentii muoversi aprii gli occhi, i suoi erano già fissi nei miei e un sorriso apparve sul suo viso.
"Andiamo a letto?" Sussurrò facendomi annuire, sembrava decisamente più tranquilla rispetto a prima, ma qualcosa nel suo sorrisetto non mi convinceva.
Si alzò per prima aiutandomi a mettermi in piedi, poi camminò al mio fianco fino alla sua camera, mi raggirò e si sedette sul letto, il suo sguardo fisso nel mio.
"Vieni" Parlò con sicurezza, mi avvicinai di qualche passo e le sue mani presero istintivamente le mie.
"Camila..." Il mio tono era quasi un avviso, a fermarsi e a pensare a quello che stava facendo, ma a lei non sembrava importare.
"Ho fatto un sogno...non voglio che rimanga solo una piccola fantasia nella mia mente" Sussurrò, accarezzandomi le mani, sapevo cosa voleva, lo volevo anche io, così cedetti, mi avvicinai e nel frattempo lei si stese sul letto, indossava solo una canottiera che mi permetteva di osservare tutto il suo corpo, le mie mani si posarono ai lati della sua testa, per tenermi in equilibrio mentre coprivo il suo corpo con il mio.
"Sei sicura?"
"Al cento per cento"Lo sussurrò con un lieve sorriso, mentre le sue dita accarezzavano le mie braccia, non aspettai nessun'altra parola o segnale, mi abbassai, facendo scontrare le nostre labbra, ormai sembravo esser diventata dipendente da esse
Non volevo cedere in quel modo, volevo solo lasciarla riposare e ammetto che quella notte avevo fatto affidamento con tutta me stessa alla mia poca forza di volontà rimasta, per fermarmi e non andare oltre.
Ma ora lei voleva, lei voleva andare oltre, lei mi voleva, e io non potevo negarmi a Camila, perché la verità è che mi aveva, completamente.

Baciai le sue labbra, tirando leggermente quello inferiore, ricevendo dei sorrisetti da parte sua che mi incitavano solamente a continuare il mio piccolo gioco, scesi con le labbra, baciai la sua mandibola, le sue guance e il suo mento, morendola di tanto in tanto.
"Lauren non farmi aspettare" Le sue mani si posarono sulla mia testa, per farmi fermare e per lasciarmi il tempo di guardarla, sorrisi e annuii, non volevo aspettare nemmeno io.
Mi affrettai a toglierle i vestiti, lasciandola completamente nuda sotto di me, il suo corpo era bellissimo, le sue curve erano fatte per esser percorse con il palmo di una mano, ma non uno qualsiasi, il palmo della mia mano.
Così la tentazione vinse sulla mia fretta, le accarezzai la vita, lo stomaco, passai sul suo seno e finii sulle sue cosce, il tutto sotto al suo sguardo pieno di lussuria e desiderio.
"Amo il tuo corpo" Sussurrai più per me stessa ma ricevendo comunque un sorriso stupendo da parte sua.
"A quanto pare il mio corpo ama te" Mi stuzzicò e io decisi di stare al gioco
"Si?" Domandai curiosa
"Si, perché non controlli commando" Quel maledetto soprannome, scossi la testa e capii immediatamente cosa stesse aspettando, così decisi di farla finita con quella tortura, che iniziava a far soffrire anche me.
Abbassai la mano fino al suo centro, ma il mio sguardo non si staccò dal suo, ci guardavamo con intensità, con il desiderio che fino a quel momento eravamo riuscite a nascondere ma che ora era diventato impossibile da trattenere.
Passai un diro sulla sua entrata, era bagnata e quando il mio sguardo si abbassò sentii una risata uscire dalla sua bocca.
"Te lo avevo detto" Si limitò a dire, strozzando un gemito quando il mio dito la penetrò lentamente, iniziai dei movimenti constanti, mentre la mia bocca cercò di nuovo la sua, zittivo i suoi gemiti con le mie labbra, le sue mani si aggrappavano alla mia schiena e alla mia testa, mentre le mie spinte si facevano sempre più intense e profonde.
"Fammi sentire quanto ti piace allora..." La sfidai e lei inarcò leggermente la testa sul cuscino.
"Più forte Laur, così " Ansimò nel mio orecchio, mandandomi scosse per tutto il corpo.
Ancora poche spinte e il suo corpo tremò sotto al mio, un grido profondo uscì dalla sua bocca, venne sulle mie dita mentre la sua bocca cercò la mia, non riuscii a distogliere lo sguardo dal suo viso percorso dal piacere.

Purple Hearts (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora