Dopo due mesi di preparazione era arrivato il grande giorno; finalmente Fleamont ed Euphemia si sarebbero sposati.
Avevano deciso di fare un matrimonio non in chiesa, per il semplice fatto che lui era induista e molto attaccato alle tradizioni del suo paese.
Euphemia era protestante, ma questo non le fece né caldo né freddo, anzi.
Fu lei in primis a proporre l'idea, volendo portare rispetto alle tradizioni del suo futuro marito.
Lei avrebbe indossato un abito bianco molto semplice, lui invece un completo più tipico indiano.La sua di famiglia non fu per niente contenta del suo compagno, prediligendo molto di più un tradizionale matrimonio in chiesa con un uomo inglese.
Ma Euphemia disse loro semplicemente che Fleamont aveva la cittadinanza inglese, un lavoro rispettabilissimo, che lo amava da morire e che le loro lagne non le avrebbero fatto cambiare idea.
La famiglia di lui invece se all'inizio non era stata entusiasta dell'idea che Fleamont si mettesse con una inglese vedendo però come lei era rispettosa della loro cultura la rivalutarono molto.E così arrivarono in un grande giardino decorato in maniera semplice, da una parte erano seduti i parenti di Fleamont e dall'altra quelli di Euphemia.
La giovane sposa stava finendo di sistemarsi l'abito, e vicino a lei una ragazza le finiva di acconciare i capelli.E quella ragazza era proprio Darika.
Appena compiuti veramente diciotto anni era arrivata in Inghilterra, anche lei con qualche difficoltà nella lingua e nel trovare un impiego.
Ma aveva trovato un signore molto affabile che le aveva offerto un impiego come sarta, e così era riuscita a permettersi una casetta tutta sua.
Aveva rivisto Fleamont, e dopo un pomeriggio passato a raccontarsi i loro ultimi avvenimenti, le aveva offerto un lavoro molto ben pagato nella sua compagnia.
Era un lavoro d'ufficio, e si occupava sempre dell'immagine e dello stile.
Lei aveva accettato senza pensarci due volte, e così aveva potuto permettersi una casa più grande in una zona più carina di Londra.Ormai con suo padre non parlava più, ma non le importava.
"Sei stupenda" disse alla sposa, il suo inglese ancora aveva qualche acciacco.
"Grazie mille meree priyatama*" le rispose la giovane emozionantissima, col cuore che le batteva all'impazzata.
Darika sorrise e con l'occasione sistemò il suo sari* allo specchio.
"Anche tu sei stupenda Darika" ed in effetti era vero.La ragazzina che era aveva lasciato spazio ad una giovane donna più alta, con meno acne e soprattutto più felice.
Non portava più il velo come in India, soprattutto perché da piccola veniva costretta dalla mamma ad indossarlo.
Poi aveva finalmente trovato l'amore in Ravi, un altro ragazzo indiano che aveva conosciuto da poco per mezzo di un'amica in comune."Grazie mille Euphemia, adesso io vado che tuo padre sta venendo"
"va bene" disse lei abbraciandola.
La giovane ricambiò la stretta e tornò a sedersi accanto al fidanzato, che le sorrise e le baciò una guancia.
"Adesso che succede?" chiese Yamir vedendo il figlio vicino all'altare un po' nervoso.
"Adesso arriverà Euphemia, la accompagnerà suo papà" rispose la moglie.
"Non è una cerimonia di quelle veramente tradizionali questa" aggiunse Darika. "E penso che quei signori non siano felici per questo" disse riferendosi ai parenti di Euphemia.
"idioti" borbottò Ravi. "Si godano la felicità degli sposi piuttosto"
"oddio eccola" mormorò la madre della ragazza, facendo girare tutti i presenti.Euphemia camminava a passo lento, col padre che le teneva un braccio con l'aria più fiera del mondo.
Fleamont le sorrise sistemandosi la giacca, e quando le gli arrivò davanti la guardò meglio.
"Sei bellissima" mormorò.
"Anche tu" rispose lei poco prima che la cerimonia iniziasse.Quella non fu seguita con particolare interesse da nessuna delle due famiglie, ma quando arrivò il momento del bacio tutti applaudirono con veemenza, e qualcuno versò anche qualche lacrima.
I padri degli sposi mentre tutti si dirigevano verso il luogo della festa si strinsero la mano, presentandosi a vicenda.
Si dissero soltanto i loro nomi, poi si sorrisero.
La madre di Euphemia nonostante l'emozione era ancora fortemente contrariata all'idea che proprio quel Fleamont dovesse sposarsi sua figlia, e tutto il disappunto che aveva avuto per la vacanza a Nuova Delhi era solo triplicato.Ma questo sembrava non importare nessuno, soprattutto ad Euphemia, che stringeva la mano del marito mentre lui la guardava con occhi sognanti; ce l'aveva fatta.
L'amico che quel lontano giorno di anni fa lo aveva incoraggiato ad usare quel foulard dimenticato come scusa per attaccare bottone purtroppo quel giorno non c'era.
Era stato gravemente ferito durante una protesta contro i colonizzatori e purtroppo non ce l'aveva fatta.Ma Fleamont era sicuro che in quel momento il suo amico si era reincarnato, forse in un uccello o in un fiore, e lo osservava.
E che soprattutto, era molto fiero di lui.Finalmente sono riuscita a scrivere la fine, scusate ma se non scrivo qualcosa di triste non sono io.
Spero che questa storia vi sia piaciuta com'è piaciuta a me e ci vediamo all'epilogo <3*meree priyatama- tesoro mio
*sari- abito femminile tradizionale per le donne indiane, solitamente rosso o di colori accesi riccamente decorato.
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at first sight | potter family
FanfictionFleamont si lasciò sfuggire un sospiro a guardarla, così bella e sorridente. "cos'è quella faccia da citrullo" lo rimproverò il padre. "ti ricordi del tuo matrimonio con Danika si?" "certo papà" rispose il ragazzo. "tornatene in magazzino allora, ch...