Pugnalata?

155 19 12
                                    

Minho pov

Kyong: "io invece avrei un'idea migliore" rispose facendo un sorrisetto malizioso.

Non ebbi nemmeno il tempo di realizzare, che una voce stupita occupò la stanza.
Jackson: "cosa stai facendo?" chiese guardando mia madre con la coda nell'occhio;
Kyong: "metto fine alla tua inutile vita, stupido parassita" ringhiò spingendo la canna della pistola direttamente sulla testa di Jackson e tenendo un dito sul grilletto.

Tutti rimanemmo a bocca aperta, compresi Jackson e i suoi uomini.
Jackson: "non fare la stupida, lo sai che la fama potrai averla solo con me" cercò di dissuaderla, ma rimanendo fermo come una statua;
Kyong: "sai una cosa? Hai ragione" concordò con lui sorridendogli falsamente "peccato che non è più quello che cerco" concluse rafforzando la presa sulla pistola.

Ormai tutti gli uomini avevano le pistole puntate sulla traditrice, così presi al volo l'occasione e mi mossi velocemente verso l'uomo che avevo più vicino, riprendendomi la pistola con un gesto fulmineo.

Presa l'arma, la portai subito alla testa dei due uomini che tenevano Jimin e li uccisi, liberandolo.

Da qui scoppiò il putiferio: anche i miei compagni si mossero velocemente e si ripresero le pistole, uccidendo qualche uomo che tentava di attaccarli, riuscendo a liberare anche Jungkook.

Io nel mentre liberai anche Lucky, che subito si alzò e andò a sbranare qualche nemico.
Io: "cercate di non ucciderli, disarmateli e feriteli, ma ripeto, NON uccideteli" urlai correndo da una parte all'altra per non farmi colpire, mentre sparavo a più non posso, tentando di ferire più uomini possibili;
Chan: "DI QUA" urlò indicando degli scatoloni di ferro dietro di noi.

Noi seguimmo le sue indicazioni e ci nascondemmo dietro gli enormi scatoloni.
Namjoon: "tutto bene?" lo sentì chiedere, preoccupato;
Jin: "sì tutto bene, mi hanno colpito il braccio, ma è solo un graffietto" lo rassicurò sorridendogli.

Non attaccavamo solo noi, ma anche i 4 ragazzi liberati si diedero da fare e dovevo ammettere che non erano niente male, dato che riuscivano a colpire un bel po' di uomini.

Continuammo a sparare, riuscendo a ferire la maggior parte degli uomini.
Jeongin: "MINHO!!" mi chiamò urlando e indicando una porta che si chiudeva sulla destra.

Io mi mossi subito e andai verso la porta, ma venni fermato per un braccio.
Jisung: "vengo con te?" mi chiese con sguardo dolce;
Io: "no, stai con gli altri, al massimo vi chiamo" risposi indicando il walkie-talkie, per poi lasciagli un bacio a stampo e andare velocemente verso la porta.

Riuscì a schivare tutte le pallottole e mi precipitai nella nuova stanza, vedendo Jackson e Kyong scomparire dietro un corridoio, così li seguì.

Continuai a camminare stando dietro di loro di qualche passo, per vedere dove Kyong lo stava portando.
Jackson: "perché lo stai facendo?" gli chiese con la pistola ancora puntata alla testa e le braccia tenute dalle mani della donna;
Kyong: "secondo te?" gli domandò di rimando spingendolo un po';
Jackson: "immaginavo non l'avessi ancora superato, dovevi amarlo davvero molto. Patetico." rispose borbottando l'ultima frase, schifato;
Kyong: "come ti avevo già detto 2 anni fa, non mi aspetto che tu capisca" si lamentò continuando a camminare.

Jackson non protestò e ben presto Kyong si fermò davanti ad una porta, aprendola con un calcio.

Aspettai un po', ma alla fine entrai, trovandola mentre sistemava delle catene sul muro.

Nel mentre però, notai che Jackson tirò fuori qualcosa dalla tasca. Vidi il luccichio di una lama, così presi subito la mia pistola e sparai esattamente sul coltello, facendolo cadere. Andai velocemente a raccoglierlo e ovviamente non mancò il commento di Jackson.
Jackson: "è arrivato il figlioletto a salvarla" ghignò guardandomi schifato;
Kyong: "Minho" mi chiamò girandosi e notando un coltello tra le mie mani "grazie" sussurrò facendomi un piccolo sorriso, che ricambiai, anche se per pochi secondi.

D'altronde è vero che ci aveva appena salvato, ma non bastava comunque per farsi perdonare.
Io: "cosa vuoi farne?" gli chiesi indicando Jackson;
Kyong: "pensavo di rinchiuderlo qui finché non avete finito" rispose indicando le catene sul muro;
Io: "sei sicura? Non voglio lasciarti qui da sola con quel... coso" dissi guardando Jackson, schifato;
Jackson: "oh poverino, non vuole lasciare la sua mammina sola soletta" borbottò guardandomi con un sorrisetto;
Io: "è inutile che mi provochi" dissi avvicinandomi a lui e spingendolo contro il muro "perché ora quello in catene" continuai prendendo le corde di ferro  "sei tu" conclusi legandolo stretto e stringendo con forza i polsi, facendolo mugugnare.

Gli feci un sorriso falso e mi girai verso mia madre.
Kyong: "vai pure che sto io qui a controllarlo" disse sorridendomi;
Io: "d'accordo" risposi semplicemente, per poi lanciare un'occhiataccia al prigioniero e uscire velocemente dalla stanza.

Raggiunsi velocemente gli altri e notai che si erano riuniti in mezzo alla stanza.
Jisung: "MINHO" urlò correndomi incontro e abbracciandomi stretto "sei stato via un'eternità" mi sussurrò all'orecchio con voce tremante;
Io: "lo so, mi dispiace, voi state bene?" gli chiesi ricambiando l'abbraccio;
Jisung: "sì" borbottò contro il mio collo.

Rimanemmo abbracciati per un po', fino a quando sentimmo un colpo di tosse che ci fece staccare.
Seungmin: "scusa Minho, ma Jackson e Kyong?" chiese avvicinandosi a me;
Io: "Jackson è incatenato in una stanza di là e mia madre lo sta controllando" risposi indicando il corridoio da cui ero appena arrivato;
J-Hope: "quindi è vero. Kyong è tua madre" disse guardandomi serio;
Io: "beh sì, mi dispiace per non avervelo detto subito... è che il nostro rapporto è abbastanza complicato" risposi guardando i BTS;
Suga: "tranquillo, ti capiamo" mi tranquillizzò sorridendo.

Tutti gli altri lo seguirono a ruota, sorridendomi ampiamente.
Jisung: "andiamo da loro allora? Che ne dici?" domandò accarezzandomi il braccio.

Io annuì e ci dirigemmo insieme a prendere Jackson.
Jackson: "sai mi fidavo di te" lo sentì dire prima di entrare nella stanza;
Kyong: "beh, non dovevi" le rispose con tono freddo;
Io: "è vero" mi intromisi entrando nel loro campo visivo, insieme a Jisung;
Jackson: "oh che bello, ti sei portato anche il fidanzatino questa volta" disse ironicamente, guardandomi con la sua solita faccia schifata;
Io: "sai, è veramente bello vederti legato" ghignai avvicinandomi a lui e aprendo le catene, per poi legargli i polsi con le manette e le caviglie con delle corde di ferro, lunghe quanto bastava per farlo camminare.

Lo spinsi un po' per farlo andare verso la porta, ma lui si dimenò e si buttò su Jisung, che nel mentre stava controllando le sue armi.
Io: "JISUNG" urlai, cercando di fermare Jackson, ma invano.

~
Io che mentre scrivevo l'ultima parte continuavo a imprecare contro Jackson👿👿👿

Research - MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora