4. Are we at Buckingham Palace?

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<<È sempre stata dormigliona, non c'è da meravigliarsi se ancora non si sveglia>>

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<<È sempre stata dormigliona, non c'è da meravigliarsi se ancora non si sveglia>>

Sono a letto, ormai sveglia dato che i tre uomini vissuti sono entrati in camera come elefanti in una cristalliera e stanno parlando discutendo da più di dieci minuti.
Spero ancora che se ne vadano per poter continuare a dormire, sono stanca e ho freddo.

Non credo sia normale nelle tue condizioni Nicole.

Sicuramente non è normale, ma non ho proprio la forza di affrontarli.

<<Ma non per così tanto tempo, sono quasi ventiquattr'ore Ryan. Dovremmo chiamare un medico>> è Matthew che parla riconosco la sua voce calda che è quasi una ninna nanna nella stato in cui sono, vorrei parlasse ancora.

<<Hai fatto venire il miglior medico della California e ha detto che è normale dorma un po'. A che ti serve chiamarne un altro?>> Ora è Cris a parlare, ecco lui vorrei stesse zitto.

<<Un altro parere fa sempre comodo>> risponde l'altro.

<<Se faceste silenzio riuscirei a dormire ancora>> pronuncio ormai stanca di sentirli battibeccare.

<<Ecco, la bella addormentata è viva posso anche andare a sparare i fuochi d'artificio, ciao>> e sento la porta sbattere, segno che Cris è appena andato via.

Sia lodato il Signore.

<<Mi avete messa in un'altro scantinato? Si gela qui dentro>> mi lamento portando il piumone fin sopra al naso cercando di diffondermi più calore.

<<Dirò alla Signora Lindsey si alzare la temperatura>> avrà fatto un patto con Morfeo per avere una voce così rilassante?

<<C'è anche la temperatura in questo scantinato, ci siamo evoluti finalmente>>

Ryan ride sommessamente poi aggiunge <<Se aprissi gli occhi vedresti che non sei in uno scantinato>>

Il punto è che non riesco proprio ad aprirli, sono troppo pesanti.

<<Sono stanca Ryan, non riesco>> e mi accoccolo meglio nel letto, provo a tirarmi le gambe verso il petto, ma un dolore lancinante mi fa desistere.

Cazzo la ferita.

Me ne ero completamente dimenticata.

<<Non è normale sia così stanca>> ecco ora non ride più, il biondino è serio. Sembra quasi preoccupato.

D'improvviso sento una mano, enorme, sulla fronte. È congelata.

<<Nicole devo controllarti la ferita, puoi girarti?>>

Non ho le forze per protestare per cui mi volto verso la direzione della voce e provo anche ad aprire gli occhi, giusto per non sembrare una sonnambula.

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