PROLOGO

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San era profondamente addormentato in un sonno senza sogni, di quelli che quando ti svegli ti senti più stanco di prima, quando sentì delle labbra poggiarsi sulla sua tempia. Poi un morso, doloroso, sotto l'orecchio. Aprì gli occhi.

"Perché non ti sei messo la sveglia? Ti ho aspettato per dieci minuti."

"...Speravo mi svegliassi con un bacio."

"Non c'è tempo da perdere San, non scherzare. Domani c'è la tua prima apparizione televisiva dal comeback."

San fu tentato di alzare gli occhi al cielo, ma si trattenne.

"Alzati, su."

Sentiva ogni muscolo del suo corpo implorarlo di non alzarsi. Un dolore diffuso lo attanagliava, accompagnato da una sensazione di debolezza dalla quale, di recente, non riusciva a sbarazzarsi. Il pensiero di affrontare quella giornata gli faceva bruciare gli occhi di lacrime. Improvvisamente, si ritrovò seduto a seguito di uno strattone al braccio.

"Credi che sia venuto qui a giocare? Ti ho detto di alzarti, non fare il bambino."

San, suo malgrado, si vide costretto a fare quello che gli era stato detto. Era meglio non far innervosire ulteriormente l'altro. Bevve un bicchiere d'acqua, vestendosi velocemente, accompagnato dal suono ritmico del piede dell'uomo, che batteva impaziente sul pavimento.

"Ci sono."

"Bene, andiamo," disse. "Fortunatamente oggi arriva il tuo nuovo manager... se dovessi fare questa cosa tutte le mattine, ti strangolerei."

"Non dovresti essere felice di passare più tempo con me?"

L'altro lo guardò con fare accondiscendente. "Felicissimo."

San si piantò dov'era. Già si era alzato all'alba per affrontare una giornata di prove completamente inutili, dato che ormai gli era chiarissimo cosa avrebbe dovuto fare il giorno successivo. Oltretutto, al momento sentiva molto di più il bisogno di riposare che di provare, dato che non si era fermato un attimo dall'uscita del singolo. Infine, la persona che avrebbe dovuto sostenerlo maggiormente lo stava trattando come un idiota viziato.

"E adesso che c'è?" disse l'altro esasperato.

"Se mi tratti così non vengo. Anche io non vedo l'ora che arrivi il mio nuovo manager, dato che tu sei completamente incapace nel ruolo. Mi costringi a svegliarmi tutti i giorni all'alba e non mi porti neppure un caffè. Se non mi tratterai meglio ti giuro che mi rifiuterò di far sentire la canzone al vocal coach che hai invitato oggi."

San vide il viso dell'altro passare attraverso diverse sfumature di rosso e viola. San aveva il sentore che se avesse potuto lo avrebbe colpito... peccato per lui che San dovesse andare in televisione il giorno dopo e il suo viso doveva essere perfetto. Anche l'altro sembrò realizzare questa cosa, perché fece un respiro profondo e cambiò tattica.

"Hai ragione, piccolo, mi dispiace. So che sei stanco, fai solo questo sforzo, va bene?"

Detto questo lo abbracciò, e suo malgrado San si abbandonò contro il suo petto caldo. Dopodiché sentì una mano alzargli il mento, e delle labbra si premettero sulle sue.

"Ora fai il bravo, e andiamo, va bene?"

"Va bene."


----AUTHOR'S NOTES

Una breve premessa al personaggio di San e alla storia.

Spero che questa storia vi possa incuriosire, fatemi sapere cosa ne pensate <3

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