CAPITOLO 2 - PRIMO GIORNO CON UNA STAR

474 27 14
                                    

Il mattino dopo, Wooyoung arrivò all'appartamento di San alle 6.45 del mattino. Aspettò tamburellando nervosamente sul volante, avrebbe dovuto chiamarlo per dirgli che era arrivato? Alla fine fortunatamente non fu necessario, perché alle 7 in punto San emerse dall'ascensore. Era vestito con una comoda tuta oversize, completamente struccato. In quelle vesti sembrava meno una celebrità e più un normale ragazzo della sua età... certo, bellissimo, ma comunque normale.

Wooyoung scese frettolosamente dal suv per aprirgli la portiera, ma San si mise a ridere.

"Sai, non serve che fai queste cose. Posso aprirmi la portiera da solo. L'ho notato già ieri, ma... sembri un ragazzino al primo appuntamento."

Wooyoung diventò paonazzo. Lui stava cercando solo di "trattarlo con tutti i riguardi, al massimo delle sue capacità" come gli era stato detto di fare, ma evidentemente aveva frainteso il significato di quella frase. O forse a tutti in quell'agenzia piaceva metterlo a disagio facendogli domande ed osservazioni fuori luogo.

Wooyoung cambiò rapidamente discorso. "Ti ho preso un po' di cose. Non so ancora cosa ti piace. C'è del caffè, succo, the e un latte macchiato. Ti va qualcosa?"

San prese subito il caffè. "Grazie. Di solito bevo caffè senza zucchero. Poi puoi distribuire allo staff queste altre cose."

Wooyoung prese nota mentalmente, chiedendosi come San facesse a bere di prima mattina quell'intruglio amaro che sicuramente non poteva considerarsi una colazione nutriente.

Li aspettava un'ora di viaggio, e mentre San sorseggiava il suo caffè lentamente, Wooyoung decise di provare a fare conversazione. Il silenzio non gli era mai piaciuto.

"È vero che scrivi tu tutte le tue canzoni?" chiese guardandolo dallo specchietto.

"Certo, è la mia passione fin da ragazzino. Che ne pensi? Ti piacciono?"

Wooyoung notò che San glielo stava chiedendo in modo sinceramente interessato e lievemente titubante, come se avesse bisogno di conferme, seppure fosse uno degli artisti più affermati del paese. Decise quindi di ponderare bene la risposta.

"Ecco, non sono un esperto, ma secondo me sono delle gran canzoni. Si riesce a sentire l'emozione che provi quando canti, catalizza l'attenzione. Però... i testi sono davvero cupi, personalmente non mi ci rispecchio molto in realtà, quindi non posso dire che sia il mio genere di musica. La trovo anche molto triste. Per questo mi chiedevo se la scrivessi davvero tu."

San annuì pensieroso. "Grazie. Mi interessa il parere delle persone della mia età. La gente con cui parlo di solito è più vecchia, o comunque lavora per me e vuole leccarmi il culo."

Wooyoung sorrise. "Anche io lavoro per te."

"Ma per qualche motivo mi sembri troppo spontaneo per lanciarti in una sviolinata come tutti gli altri."

"Sì, forse hai ragione."

"Attento però, io lo preferisco, ma se fossi così sincero con qualche altro artista dell'agenzia, potresti essere licenziato."

"Lo terrò a mente."

Wooyoung doveva ammettere che trovava gradevole la compagnia del cantante, in sua presenza non si sentiva in soggezione come aveva temuto. Gli sembrava che anche San si sentisse a suo agio con lui, probabilmente non aveva molti amici se aveva dovuto chiedere ad uno sconosciuto un parere sincero sul suo lavoro. Wooyoung provava pena per lui, in un certo senso.

Quando Wooyoung ebbe parcheggiato il suv, si trovò davanti una scena inaspettata. Di fronte allo studio dove sarebbe stata condotta l'intervista, si erano radunate centinaia di persone, che non appena Wooyoung ebbe parcheggiato, iniziarono a spingersi a vicenda per avvicinarsi all'auto e a scattare fotografie. Quattro energumeni vestiti di nero uscirono dall'edificio, affiancandosi al suv, aspettando che San scendesse.

MAKE ME WANNA LIVE | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora