CAPITOLO 4 - ISPIRAZIONE

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San, quella mattina, si svegliò meno debole del solito. Si chiese se avesse a che fare con il fatto che la sera prima aveva mangiato qualcosa di diverso dal pollo fritto riscaldato, e sorrise contro al cuscino. Era la prima volta che qualcuno faceva qualcosa del genere per lui... un quasi-sconosciuto, per giunta.

Quella mattina avrebbe avuto uno shooting fotografico per una campagna pubblicitaria cosmetica. Si fece una doccia lavandosi accuratamente, e poi andò a prendere dal freezer dei cubetti di ghiaccio da mettere sotto gli occhi per decongestionarli e sembrare più fresco; un trucco che gli aveva insegnato Kai quando era entrato in agenzia. Infine, bevve un bicchiere d'acqua e prese l'ascensore.

Nel parcheggio, trovò Wooyoung ad aspettarlo, puntuale come un orologio. Cercando di nascondere un sorriso, San andò alla macchina.

"Buongiorno," iniziò Wooyoung porgendogli un sacchetto.

San lo prese, e notò che oltre al caffè c'era un muffin ai frutti di bosco. Alzò un sopracciglio.

"Wooyoung, ho un servizio fotografico. Non posso mangiare un muffin."

"E chi lo dice?"

"...Beh, ho sempre —"

"Se è per quella cosa che ti gonfi se mangi, sappi che a mio parere è una cazzata. E poi non sono stato promosso a manager-chef? La colazione è il pasto più importante della giornata. Mangia."

San lo guardò esterrefatto. Quel ragazzo non si faceva minimamente mettere in soggezione dal fatto che lui fosse una celebrità e che avrebbe potuto farlo cacciare a calci nel sedere.

San, arreso, salì sulla suv, e Wooyoung mise in moto. Dopo aver bevuto qualche sorso di caffè, dette un piccolo morso al muffin. Cavolo, era davvero buono. Lo addentò con più decisione, per accorgersi che Wooyoung lo guardava sorridente dallo specchietto. San si sentì avvampare.

"Puoi sforzarti di sembrare meno soddisfatto?"

"No, non direi."

San si affrettò a bere un sorso di caffè per nascondere il sorriso che minacciava di sbocciargli sulle labbra.

Dopo aver passato il viaggio a giocare a "parole in catena", che Wooyoung gli aveva insegnato, finalmente giunsero a destinazione. San vide nuovamente una schiera di fan ad aspettarlo, e sospirò. Durante i comeback avveniva molto spesso che una soffiata anonima annunciasse ai fan la sua posizione, molto più che durante il resto dell'anno, perciò San era rassegnato.

Si mise mascherina e occhiali, e notò che Wooyoung stava prendendo dei respiri profondi.

"Stai bene?"

"Sì, sono solo rimasto traumatizzato dall'ultima volta, onestamente. I tuoi fan sembravano davvero determinati ad usarmi come tappeto per arrivare a te."

"Ti ci abituerai, ci si abituano tutti. Pronto?"

"...Andiamo."

Detto ciò i due uscirono dal suv contemporaneamente. Stavolta Wooyoung non cadde in balia degli eventi come l'ultima volta, e gli cinse le spalle con un braccio, proteggendogli il viso con l'altra mano per evitare che gli scattassero delle fotografie. San era abituato ad essere toccato in quel modo, ma se solitamente si trattava di un tocco freddo ed impersonale, stavolta Wooyoung lo stringeva forte, come a volerlo rassicurare e fargli sentire che non era solo. Ogni azione di Wooyoung, che fatta da altri gli era sembrata di routine, era carica di significato, come se portargli il caffè, accompagnarlo agli appuntamenti e difenderlo dalla folla fossero cose a cui teneva davvero.

Quando furono dentro, San quasi rimpianse quella stretta rassicurante.

Venne scortato in camerino, dove il team di truccatrici e parrucchiere iniziarono a prepararlo. Adorava quella parte, i pennelli sul viso e il calore sui capelli lo rilassavano incredibilmente.

MAKE ME WANNA LIVE | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora