CAPITOLO 1 - LUI

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Wooyoung continuava a giocare nervosamente con la stoffa della sua giacca nel sedile posteriore del taxi. Gli sudavano le mani e aveva lo stomaco attorcigliato. Era diretto alla JK Entertainment, dove avrebbe iniziato il suo primo lavoro come manager.

Wooyoung aveva fatto diverse esperienze nel corso della sua vita, ma non aveva ancora trovato la propria strada. Durante il servizio militare aveva imparato a guidare diverse tipologie di veicoli, scoprendosi molto portato alla guida, ma poco al mondo militare. Tornato dalla leva, si era quindi iscritto ad un'università nell'ambito della comunicazione, dal momento che era sempre stato dotato di ottime doti interpersonali. Aveva pensato di poter avere un futuro nell'area delle vendite... peccato che i suoi evidenti problemi con i numeri e l'economia si fossero rivelati più grandi delle le sue doti relazionali.

Si era ritrovato a lavorare in un call-center, cercando di vendere abbonamenti telefonici, solo per farsi puntualmente sbattere il telefono in faccia non appena apriva bocca. Non era esattamente quella che si definisce "una carriera soddisfacente".

Alla fine, il suo istinto aveva avuto la meglio sulla ragione e si era licenziato, tornando a vivere da sua madre con la coda tra le gambe. Sua madre era un'operatrice sanitaria, lavorava in un'ospizio, e Wooyoung si ritrovò a proporsi come intrattenitore volontario per gli anziani. Qualche pomeriggio andava a leggere per loro, gli faceva compagnia, ed era diventato in poco tempo il pupillo di tutta la casa di riposo, un raggio di sole che tutti aspettavano.

Insomma, vi chiederete cosa c'entra tutto questo con il fatto che si trovasse su un taxi diretto alla JK Entertainment... C'entra perché sua madre un giorno gli aveva detto: "Wooyoung, non puoi continuare a vivere qui e bighellonare tutto il giorno. Hai 26 anni e non hai un lavoro, vedi di darti una svegliata!".

Wooyoung aveva fatto una lista di tutti i propri pregi per cercare di capire come orientarsi. Era un ottimo autista, un grande oratore e gli piaceva prendersi cura delle persone... iniziò a pensare che sarebbe stato davvero fantastico lavorare come manager in una agenzia di intrattenimento... avrebbe potuto accompagnare delle celebrità ai loro appuntamenti e, nel mentre, imparare molte cose sul mestiere.

Si era ritrovato a mandare il suo curriculum e ad auto-candidarsi presso diverse agenzie, ma mai avrebbe pensato che sarebbe stato effettivamente chiamato, soprattutto non da una delle più importante agenzia del paese. E non per diventare un manager qualunque, ma il manager personale di Choi San.

Chiunque in Corea conosceva Choi San o aveva perlomeno sentito parlare di lui. Era un cantante solista pop-rock, che scriveva e produceva in autonomia la propria musica dallo stile gotico, e possedeva il tipico fascino da "bello e dannato". Anche se Wooyoung non era un suo fan, bene o male conosceva tutte le sue hit. La più recente era di pochi giorni prima, "Make me wanna die", una canzone dai toni oscuri e cupi che aveva riscosso un successo incredibile, e da quando era uscita passava continuamente alla radio.

"Eccoci, signore."

"Cosa? Oh, grazie!"

Ci siamo. Era arrivato. Dopo aver pagato il tassista prese un respiro profondo, prendendosi un momento per osservare l'enorme edificio patinato di fronte a lui. La JK Entertainment. Gli tremarono le ginocchia, ma proprio quando stava per avere dei ripensamenti, si sentì poggiare una mano sulla spalla.

"Jung Wooyoung, eccoti. Coraggio, entriamo, San sta provando."

Era Kim Jongin, nome d'arte Kai, proprietario della JK Entertainment. Era un uomo estremamente affascinante che ai tempi d'oro era stato un artista di fama mondiale. Purtroppo, non si era mai ripreso completamente da un brutto infortunio, e la sua carriera era giunta al termine. Invece di abbattersi, e nonostante la giovane età, aveva deciso di restare nel campo aprendo la propria agenzia. Da piccola realtà qual'era all'inizio, era oggi diventata un impero proprio grazie ad artisti del calibro di Choi San, la punta di diamante dell'agenzia.

MAKE ME WANNA LIVE | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora