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Non era la prima volta che passavo un pomeriggio a casa, da solo. Soprattutto in un giorno di pioggia come quello.
Non aveva fatto altro che piovere da quando mi ero svegliato, fino ad adesso. Anche mentre ero in aula a seguire una delle tantissime lezioni, non sembrava aver smesso di piovere neanche per un secondo.
Infatti, portai con me un ombrello. Non si poteva dire lo stesso di Shi Quingxuan.
Per tutto il giorno non aveva fatto altro che lamentarsi di questo e del fatto che sarebbe tornato a casa bagnato fradicio e di come non poteva permettersi di ammalarsi, dato che quella sera doveva uscire insieme a suo fratello. Così chiese inizialmente a me un passaggio, ma si pentì subito quando gli dissi che non passavo per quella zona per tornare a casa.
Chiese pure a Hua Cheng e Ming Yi e quest'ultimo, dopo numerose suppliche, acconsentì. Anche se un po' forzatamente, ma alla fine non sembrava essere chissà quanto offeso dalla cosa.

Parlando di Hua Cheng invece, senza neanche dare il tempo a Shi Qingxuan di fare la sua domanda, disse subito di no. Questo perché era occupato nel pomeriggio e potevo tranquillamente immaginare il motivo. Non che ci volesse un genio per capirlo, se dovevo essere onesto.
E ora se ci pensavo bene, il moro ed io non avevamo avuto modo di vederci molto in questi giorni. Io causa delle varie tavole e progetti che dovevo concludere e Hua Cheng perché era sempre rinchiuso dentro lo studio a provare e suonare in costante ripetizione i due notturni su cui era indeciso. Ancora insisteva a non volermi dire quali fossero, mi sa che neanche sotto tortura mi avrebbe detto i nomi. 
In compenso, però, riuscivamo a parlare un po' durante l'ora di pranzo per telefono o mandandoci qualche messaggio durante il giorno. E senza rendermene conto il nostro rapporto, piano piano, stava diventando sempre più stretto. Stavamo cominciando a conoscerci meglio e senza darci fretta. Lo stavamo facendo ai nostri tempi. Come noi volevamo. 

Però...

Però...non mi sembrava di essere giusto per lui. Mi sembrava di essere un pessimo amico perché non riuscivo ad essere completamente onesto con lui. Non riuscivo a dirgli quello che mi passava per la testa, ma sapevo che non dovevo preoccuparmi. Era solo questione di tempo, prima o poi sarei riuscito a superare questo mio blocco. Non c'era bisogno che mi mettessi fretta e che dicessi ciò che provavo contro la mia volontà. In più, sapevo che Hua Cheng avrebbe aspettato. Non sapevo esattamente cosa me lo faceva dire, ma con lui potevo stare tranquillo. 

<Che potrei fare?> mi chiesi mentre appoggiavo il telefono sul divano e coprivo il mio corpo fino all'altezza del mio busto con una coperta piuttosto pesante. 

Per quanto amassi stare in casa mentre fuori pioveva, finiva sempre così.
Io che non sapevo esattamente cosa fare e che diventavo un tutt'uno con il divano. E a dire il vero, non avevo molta voglia di fare qualcosa. Sicuramente avrei preferivo molto di più guardare la TV che fare la muffa sul mio divano, ma era come se in quel momento non avessi la forza di fare nulla. 

Passai minuti interi a guardare il mio salotto e più lo guardavo, più mi saliva la nostalgia di casa. Del mio passato. Dei miei genitori e delle persone con cui ero cresciuto nel corso di questi anni.  Mi sembrava assurdo come la mia vita fosse riuscita a cambiare così tanto. Oltre che assurdo, mi sembrava irreale.
Non riuscivo a capire come fossi riuscito a cambiare così tanto in meno di due mesi. E ogni giorno mi ripetevo questa domanda quasi come se fosse un mantra: era veramente possibile lasciare indietro il tuo passato e ripartire da zero così? E perdonarsi così facilmente? 

E proprio in quel momento, senza rendermene conto, il mio sguardo cadde su una foto appoggiata sull'angolo del mobile su cui si trovava la TV. E quando la guardai, scattò in me qualcosa. Un sentimento che sembrava essere qualcosa di simile a rabbia, tristezza e nostalgia. Così, ripresi in mano il mio telefono e dopo averlo sbloccato, andai direttamente sulla barra di ricerca di Youtube.

<Non pensavo che ci fossero così tanti video su di noi e che avessero così tante visualizzazioni!> esclamai non appena notai un video con un totale di due milioni di visualizzazioni.
Dal titolo non riuscivo a capire bene il contesto e il mio motivo per cui fosse stato guardato da così tante persone. E così lo feci partire.

La prima cosa che riuscii a vedere, non appena il video si caricò, fu un palco piuttosto grande che mi sembrava alquanto familiare e poi una figura al centro che riconobbi essere io. In quel video i miei capelli erano molto più corti di adesso, mi arrivavano poco più sotto delle spalle. Ma non era questo ciò che catturò la mia attenzione. Ma i vari inchini che facevo tenendo stretto al mio petto un mazzo di fior e poi la sorpresa nei miei occhi quando arrivarono loro ad abbracciarmi. Nel video vidi il giovane me mollare la presa del mazzo e ricambiare il gesto con altrettanta felicità. E con quella scena, con di sotto fondo il suono degli applausi del pubblico mentre noi tre ci abbracciavamo, il video si concluse. 

<Perché?> questa fu la prima cosa che mi chiesi tenendo il mio sguardo sul mio telefono.< Perché non potevamo continuare ad essere amici? Cosa avevo fatto di sbagliato? Anzi, avevo fatto qualcosa di sbagliato?... Non potevamo continuare ad avere questo rapporto? Io-> e poi mi fermai. <Anche se mi faccio queste domande nessuno mi risponderà> ammisi con una risata amara.
Avevo ragione e questo faceva ancora più male. 

Con un profondo sospiro spensi il telefono rimettendolo sul mio divano, nascosto sotto un cuscino che mi ero portato dalla camera. 

E nonostante riuscissi a sembrare calmo esternamente, dentro di me c'era il caos più totale. Era come se la calma e la tranquillità che la maggior parte delle volte riuscivo ad avere su di me fossero state sostituite da un turbine di emozioni che non sembrava voler finire. 

<Non dovevo vederlo, non dovevo affatto> mi rimproverai coprendomi il viso con le mie mani.

Mi sentivo soffocare. Era come se sul mio petto ci fosse qualcosa che mi rendesse difficile respirare e sapevo a cosa era dovuto. Lo sapevo. Ma non riuscivo a smettere di farlo. Non riuscivo a smettere di avere fiducia. Speranza che per davvero le cose sarebbero cambiate e che tutto sarebbe tornato alla normalità, ma sapevo che per loro non era così. 

Perché non riuscivo a vedere l'uscita di questo tunnel? Perché mi sembrava di allontanarmi sempre di più dall'uscita e dalla luce? 

E con la coperta che mi copriva ormai il mio intero corpo, tranne la testa, mi rannicchiai su me stesso e chiusi gli occhi. Volevo dormire. Volevo scappare da questi pensieri che non facevano altro che torturarmi e che mi ero stancato di ascoltare. 

Angolo Autrice

Beh che dire, molto felice come capitolo :) Scherzi a parte, scusatemi per il ritardo ma questa settimana sono stata davvero impegnata con la scuola e mi viene la morta a pensare che a breve sarà peggio. Rido per non piangere. 
Spero comunque che vi sia piaciuto anche se a me non fa impazzire.

Bye bye  

The melody of your heart// HualianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora