𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐃𝐨𝐝𝐢𝐜𝐢

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[T/n] saltò giù dal letto, correndo in bagno a lavarsi e vestirsi per andare a scuola

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[T/n] saltò giù dal letto, correndo in bagno a lavarsi e vestirsi per andare a scuola. Rabbrividì quando entrò in contatto con le piastrelle fredde del bagno.

«Ma quando finisce l'inverno? E non ha nevicato nemmeno una volta quest'anno!»

Quando uscì dal bagno e arrivò in cucina per fare colazione si accorse di essere già in ritardo. Mangiò qualcosa velocemente e prese lo zaino, pronta ad uscire. Incontrò suo padre mentre stava andando al lavoro.

«Papà! Papà! Questo weekend andiamo a quel ristorante in centro? Non ci andiamo da tipo un anno.»

«Devi chiederlo alla mamma, non a me.»

«Ma lo sai che dice di no perché deve restare a dieta! Tra l'altro è una stilista, non una modella, non capisco tutti i problemi che si fa con la linea!»

«Ehi, ehi, tesoro, non sei in ritardo?»

«Cosa? Oh certo, ciao pa'!» corse fuori dalla porta e rimase a bocca aperta: durante la notte aveva nevicato e ora il giardino era ricoperto da un manto bianco.

La sua attenzione venne catturata da delle piccole impronte, probabilmente di un gatto, che portavano proprio sul retro del giardino. Incuriosita le seguì e trovò un gattino nero rannicchiato contro la fontana dei pesci rossi (vuota in quella stagione).

«E tu che ci fai qui? Aspetta solo un attimo.»

Ritornò all'ingresso, uscì dal giardino per confondere il padre con le impronte e tornò dal micetto. Aspettò che suo papà uscisse per andare al lavoro e andò in casa a svuotare lo zaino e prendere una coperta.

«Tu ora vieni con me al negozio di animali. Sono già in ritardo, tanto vale saltare la giornata di scuola per prendersi cura di un bel gattino!»

Si incamminò verso il negozio di animali più vicino, a due isolati da casa. Le suonò il telefono: era sua madre. Merda, deve avermi scoperta. Non rispose e continuò a camminare.

Arrivata, aprì la porta che fece tintinnare una campanella; entrò. Si guardò intorno ma non c'era nessuno.

«Buongiorno» disse un po' incerta.

«Buongiorno, come posso aiutarti?» dal retro del negozio sbucò un ragazzo all'incirca della sua età, aveva i capelli di un insolito color pesca e gli occhi color glicine. Per un qualche assurdo motivo [T/n] li trovò incredibilmente belli e rassicuranti.

«Uhm... ciao. Ho trovato questo gattino nel giardino di casa mia. Dato che è inverno non mi è sembrato il caso di lasciarlo lì, quindi vorrei comprare delle cose per prendermene cura.»

«Hai fatto bene a venire qui. Hai già qualcosa come cuccia, ciotole o cibo?»

«No.»

«Vieni, ti faccio vedere che mangiare è più adeguato per lui.» La portò agli scaffali e le mostrò quali scatolette di cibo fossero più adatte ad un cucciolo di gatto. [T/n] prese nota mentalmente.

«Ora prendo anche un paio di ciotole, una cuccia e una lettiera.» prese tutto il necessario e andò a pagare.

«Sono 8800 yen.»

Woah, così tanto! Vabbè, per un gattino così carino ne vale la pena!

Prese i soldi dal portafogli e pagò.

«Metto le cose nello zaino, puoi tenere un attimo in braccio il gattino?»

«Nessun problema.» si fece avanti per accogliere il piccoletto tra le sue braccia e [T/n] glielo passò.

Sistemò il necessario nello zaino e quando stava per alzarsi sentì un lamento di dolore.

«Ahi! Il piccolino ha le unghie!»

«Oddio, ti ha graffiato! Scusami! Sembrava così tranquillo con me.»

Il ragazzo aveva tre linee rosse sulla guancia, accanto alle labbra, era proprio un bel graffio.

«Non preoccuparti, può capitare quando si fa un lavoro come il mio.»

«Be' se insisti.» disse leggermente imbarazzata. «Scusami comunque!» riprese il gattino dalle mani del commesso.

«Se hai bisogno torna qui oppure chiamai. Ecco, ti lascio il mio numero. Sono Sabito, lavoro qui part-time.»

«Uhm, okay. Io sono [T/n], frequento l'ultimo anno.» Salvò il numero in rubrica. «Ci vediamo, Sabito. Tornerò di sicuro!» gli sorrise, salutando.

«A presto.» Salutò e lei uscì sorridendo.

Prendersi cura del nuovo animaletto le avrebbe di sicuro fatto piacere e ci avrebbe messo molto impegno, sarebbe anche tornata spesso in quel negozio, qualche volta addirittura solo per vedere Sabito.

FINE

Angolo autrice

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Angolo autrice

E finalmente concludo questa storia! Ci ho messo più del previsto ma le scadenze non sono il mio forte. L'importante è avercela fatta, dai.

Forse il capitolo è un po' corto, ma mi sembrava superfluo aggiungere altro ahah.

Come al solito vi chiedo un parere sul capitolo e anche sul finale della storia. Vi è piaciuto? Ve lo aspettavate? Troppo cliché (in alcuni casi sono belli, tipo nella vita reale)?

Per chi non lo avesse capito o avesse ancora speranze (troppo cute): Sabito è morto durante la selezione finale.
¯\__/¯

Per i ringraziamenti e i saluti finali ho fatto un capitolo a parte, ci vediamo lì.

Lia~

𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 || Sabito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora