chapter 5

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Quella notte, invece, fu jisung a passarla pensando a minho e tutta la faccenda del cosiddetto scherzo. Forse minho stava veramente iniziando a provare qualcosa per lui? O forse era solo una sua impressione ed era lui quello che si stava innamorando? Riguardo a ciò era ancora molto confuso.

Si rigirò nel suo letto, avendo ora la testa diretta verso la scrivania, dove vide la gonna che aveva comprato quel giorno in compagnia di minho, appoggiata sulla seggiola. Ad ogni modo, cercò di non pensare troppo al ragazzo e si mise a dormire.

La mattina seguente, appena minho arrivò a scuola, trovò già tutti i suoi amici davanti al cancello ad aspettarli. Tutti tranne jisung.

"Hey ragazzi. Sapete dov'è jisung? Non l'ho visto" disse iniziando a guardarsi intorno.

"Beh no. Di solito arriva verso quest'ora, quindi non saprei. Magari adesso arriva" disse jeongin guardando l'orario sul proprio telefono.

Il gruppetto rimase lì qualche minuto a parlare mentre aspettavano il loro amico, quando improvvisamente arrivò, lasciando tutti a bocca aperta.

"Ma che avete? Dai su che sembrate degli ebeti più di quanto non lo siate già" disse minho.

"No no minho fidati; penso ti convenga girarti..." disse changbin.

Così il ragazzo alzò gli occhi al cielo per poi girarsi. Inizialmente pensava che avessero visto una delle solite belle ragazze (o almeno per i loro gusti), ma presto si rese conto che avevano reagito in quel modo alla vista di jisung.

Indossava la gonna che avevano comprato insieme il giorno prima, insieme a un maglioncino nero e un paio di stivaletti, anch'essi del medesimo colore.

Minho, oltre a rimanere pure lui a bocca aperta, non riusciva nemmeno a spiaccicare parola, e le sue guance erano diventate di un colore rosso acceso.

"Allora? Come sto?" disse jisung timidamente avvicinandosi al suo gruppetto di amici.

"Stai... benissimo, wow" rispose felix. Le risposte degli altri ragazzi non erano da meno, tranne per minho, che ancora non riusciva a parlare.

"Terra chiama minho, sei ancora con noi?" disse bangchan a voce piuttosto alta.

"Ah, si si scusatemi è solo che- caspita jisung sei meraviglioso" disse semplicemente. Come risposta, il minore sorrise timidamente; quella frase però fece presto diventare pure le sue guance di un colore roseo.

Pochi minuti dopo, essendosi ripresi, decisero di entrare a scuola. Mentre camminavano per i corridoi minho stava al fianco di jisung. C'erano delle persone che lo guardavano in modo disgustato, altri erano meravigliati per il coraggio che aveva avuto e per come gli stesse bene quell'abbigliamento. Infine, c'era addirittura un ragazzo che guardava jisung con fare non molto innocente. Questa cosa non passò inosservata agli occhi di minho, che lo fulminò con lo sguardo.

"Hey ji, ti accompagno fino alla tua classe, d'accordo?" sussurrò.

"Tranquillo non c'è bisogno che tu lo faccia solo per uno scher-" rispose il minore venendo però interrotto dall'altro ragazzo.

"Non lo faccio per quello stupido scherzo, tutte le cose che faccio non sono a causa dello scherzo" rispose deciso.

Questa affermazione fece riflettere jisung, ma cercò di non star lì a girarci intorno più di un tanto.

"Oh... va bene allora" così minho lo accompagnò fino alla sua aula.

Aspettò di vedere che si sedesse e tirasse fuori tutto il suo materiale, per poi salutarlo con la mano, accennandogli un sorrisetto, e andare nella propria classe.

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