capitolo 15 cliché che piacciono, ma su altri

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Un'altra settimana è quasi al termine, solite lezioni, solite facce e solite chiacchiere di corridoio.
L'unica cosa che rallegra le giornate di Camilla è alzare il terzo dito ogni volta che Alex prova a parlare con lei.

Le ha detto che era un po brillo, un po geloso e lei pensa che in realtà è stato solo un po coglione.
Lasciarla a piedi per orgoglio, perché voleva fare il grande uomo davanti ai suoi amichetti di gioco, ha fatto male i conti e con la ragazza sbagliata.

Quindi come ogni giorno ecco il suo solito rituale mattutino, mandare a fan culo Alex, litigare con Tristano per la solita cazzata con l'appoggio dei gemelli, guardare harley perdere sempre di più la sua luce.

Ogni giorno pensa a quanto vorrebbe andare lì, strapparla dalle mani di quel pezzo di merda.
Alcune volte è arrivata persino a perdere la pazienza e a fare qualche passo verso di lei, per fortuna capendo che così avrebbe fatto il gioco di quel coso.
Deve trovare il modo di riavvicinarsi a lei, di mostrarle quanto male le sta facendo.
Ma non oggi, anche oggi lei è troppo stretta nella mani di lui per salvarla perciò continua a camminare con il cuore che batte più forte quando le passa di fianco, senza fermarsi con il rammarico di non averla salvata nemmeno oggi.

Una ulteriore nuova abitudine è l'incontro ormai non più casuale nei corridoi con Dominic.
Non si parlano, semplicemente si guardano, un occhiolino risposto da lei con una linguaccia e anche questa oggi è andata.
Che noia, la quotidianità inizia a diventare logorroica, deve assolutamente trovare un nuovo passa tempo.

"Hai sentito dei provini per lo show di beneficenza?
Quasi quasi mi iscrivo, sono ancora un asso con la chitarra."

Si pavoneggia Tristano sedendosi vicino a lei negli ultimi banchi dell'aula di letteratura.
Camilla sbuffa, alzando gli occhi al cielo, non le bastano le ragazze che continuano ad urlacchiare euforiche per questo evento ora ci si mette anche il suo migliore amico.

Ed ora la guarda, entrambi sanno che la sua è solo un esca per lei, un modo sottinteso per invitarla a fare anche lei il provino.
Ma Camilla non ne ha nessuna intenzione e si, sta cercando una distrazione che però mai sarà la danza.

"Buon per te, verrò a vederti e porterò con me qualche melone da lanciarti.
Per i pomodori non è più stagione."

Non salirà mai più su un palco, lo ha promesso quel giorno in cui ha riposto le scarpette in una scatola nell'armadio.
Ma poi, come ha già detto, lei non vive la danza come se fosse una distrazione, ballare anche se solo nella sua sala prove è l'unica costante abitudinale che ama nella sua quotidianità.
È respiro.

"Già, lo immaginavo."

Risponde Tristano, sospirando e arrendendosi ancora prima di cercare a convincerla.
Camilla sospira, perché sa che l'amico non si riferisce alla sua battuta fruttata ma al fatto che lei mai avrebbe partecipato e non sa quando potrà di nuovo vederla risplendere su un palco.

In segno di pace gli passa il suo amato pacchetto di caramelle gommose ai frutti di bosco e il discorso finisce lì, ancora prima di cominciare.
E anche questa è ormai una abitudine, troppe cose lasciate aperte, irrisolte e in attesa di essere chiuse.

Come per esempio, chi sia la famosa ragazza ad averlo spinto a lasciwrla sola nel locale fregandole la macchina.
Da una settimana lo tempesta di domande, ma ancora niente, Tristano si nasconde dietro a dettagli inutili e balbettii che lo fanno sembrare colpevole di qualcosa.

"Sento che oggi è il giorno giusto.
Oggi me la presenterai."

Torna alla carica, ma questa volta la studiata bene.
Finita la terza lezione della mattina lo ha preso a braccietto trascinandolo nel giardino sul retro con la scusa di voler prendere un po di aria.
Finalmente soli, i gemelli lontani e tranquilli in qualche sala relax, non avrà più scuse per nascondersi.

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