capitolo 43

246 3 0
                                    

Ci furono alcuni attimi di silenzio in cui lui mi guardava non capendo perché non scendevo dalla macchina.
Io invece guardavo un punto fisso davanti cercando di raccogliere la forza per parlare.
"Fra non è a casa"dico non guardandolo ancora in faccia.
Lui non risponde in evidente imbarazzo.
"Che vuoi fare?"Mi chiede dopo un pó.
"Ti porto da Martina?"Mi chiede.
Nego.
"Non è a casa"rispondo.
"Chia non ci stanno altre alternative"inizia a spazientirsi.
"Portami in un albergo"dico guardando ancora davanti a me non avendo il coraggio di incrociare il suo sguardo.
Fa partire la macchina senza dire niente.
Annuisce soltanto.
Che stronzo che è.
Mi distraggo durante il tragitto con il telefono.
La macchina si ferma e Luca scende.
Mi guardo in torno.
Questa è casa sua.
Scendo dalla macchina.
"Perché stiamo qua?"Chiedo.
"Secondo te io ti avrei mandato in albergo Chia?".
Silenzio.
"Portami in albergo"dico fredda.
Mi guarda sorpreso.
Nega accarezzandosi la barba corta sul mento.
"Vabene"mi giro incamminandomi verso il senzo opposto.
"Ma perché fai la ragazzina,è tardi dove cazzo vai?!" Sbuffa incazzato.
"Vaffanculo Luca"gli urlo senza girarmi
Mi raggiunge.
"Non mi sembra l'orario giusto per andare in giro da sola"dice.
"Luca vai a dormire è tardi"lo prego.
"Senza di te no".
"Sopravvivi te lo assicuro".
"Chiara non te lo ripeto una seconda volta"fa una pausa.
"Vieni a casa"dice serio.
Continuo a camminare.
Annuisce sorridendo leggermente prima di prendermi a sacco di patate.
"Ao non scherzare Lu mettimi giù" Inizio a scalciare per scendere.
Cerco in ogni modo di scendere ma senza alcun risultato.
"E stai buona" dice sbuffando continuando a camminare.
"E tu lasciami andare"dico.
Mi mette giù.
Lo guardo negli occhi e gli tiro uno schiaffo sul viso.
Chiude gli occhi stringendo i denti per l'evidente incazzatura.
"Non fare mai più una cosa del genere".
"Faccio quello che voglio"dico avvicinandomi al suo viso con sguardo sfidante.
Mi guarda anche lui in silenzio.
Mi prende per un braccio avvicinandomi a lui.
Sorpresa dal suo gesto sgrano leggermente gli occhi.
"Scappi sempre,quando c'è un problema lo fai sempre"dice in modo serio.
"Non c'era niente da dire era ovvia la cosa"rispondo capendo che si riferisce  all'ultima volta che ci siamo visti.
"No,non lo era".
Guardo il suo petto per non guardarlo negli occhi.
"Chia io non ho fatto niente con Cristina,davvero"mi prende dal mento per guardarmi bene e far riposare i suoi occhi nei miei.
"Come faccio ad essere sicura che non mi stai mentendo?"Chiedo.
"Fidati di me,tu mi conosci come nessuno".
Dopo averlo guardato per un altro istante prendo le distanze e mi dirigo verso casa.
Mi appoggio vicino alla porta aspettando che la apra.
Mi si avvicina lentamente guardandomi negli occhi.
Fa entrare a contatto i nostri petti e nel mentre apre la porta guardandomi dritto negli occhi.
Entro guardandomi intorno.
Come se stessi entrando per la prima volta in quella che un tempo era anche la mia di casa.
"Faccio un pó di pasta al pesto"dice levandomi il giacchetto.
Annuisco.
Lui si dirige verso la cucina e io verso il divano.
Si è tarda notte ma se c'è una cosa che accomuna me e Luca è quello di mangiare la pasta alla fine della serata dopo che torniamo a casa.
Ci mettiamo a tavola dopo un quarto d'ora.
Mangiamo in silenzio.
Poi quando ho finito prendo il mio piatto lo metto in lavastoviglie.
"Vado a farmi una doccia".
Annuisce.
Mi dirigo nel bagno e mi lavo.
Mi avvolgo negli asciugamani che avevo preso prima,uno sul corpo e uno a turbante nei capelli.
Prendo un pantaloncino e una maglietta larga da Luca,apro alcuni cassetti per cercare dei calzini e trovo le mie mutande,metto tutto e vado in salotto.
"Come dormiamo?"Chiedo diretta.
Fa passare il suo sguardo sul mio corpo.
E come sempre alla fine attacca le sue iride scure alle mie.
"Quindi?"Chiedo ancora.
"Se ti da così tanto fastidio nonostante quello che è successo tra noi,mettiamo dei cuscini in mezzo ma io non dormo sul divano"parla.
Annuisco soltanto.
Raggiungiamo la camera e io mi metto a letto,lui prende due cuscini in più da un armadio e li mette in mezzo a noi.
Si leva la maglietta rimanendo in pantaloncini.
"Buonanotte"dice sdraiandosi sul letto verso di me.
"Notte"dico girandomi di spalle.
Chiudo gli occhi,l'unica cosa che sento è il suo buon profumo.
Mi perdo nei miei pensieri e poco dopo mi addormento.

voglio stare in alto,ma con lei qui affiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora