8.Biglietti

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Lo aprí facendo piano e rimase con gli occhi spalancati. Non era il classico biglietto di compleanno o qualcosa del genere e nemmeno una lettera di augurio.
"Sappi che ho sentito tutto quando stavi per suicidarti e so perfettamente che ti piace la tua amichetta. Se vai a dirlo a qualcuno che io lo so, come a tua madre, succederà qualcosa che nemmeno ti immagini a te e a tutti a quelli a cui tieni: partendo da tua madre e la tua amichetta.

Il tuo caro papà"

"C-che" pensò spalancando gli occhi ancora di più. "Ora sono io che devo proteggere loro o non le potrò più vedere, me lo sento" disse a bassa voce.
Si avviò in cucina dove incrociò lo sguardo del padre che le sorrise e lei subito dopo distolse lo sguardo prendendo un bicchiere d'acqua. Appena tornò in camera sua appoggiò il bicchiere e rilesse il biglietto con più attenzione guardando anche il dietro dove c'era qualche scritta non ben leggibile come se quella scritta fosse vecchia. Provò a leggerla e c'era scritto "7 2   34  ". C'erano degli spazi vuoti e questo le fece pensare che doveva trovarli anche se non sapeva a cosa servisse questa specie di codice. Scosse la testa bevendo il bicchiere d'acqua e andando sul letto.

"Ciao"
"Ciao, Jenni"
"Ho chiarito con Elisa e le dispiace per quello che ha fatto sia a me che a te"
"E l'hai perdonata?"
"Be si...se non avrei perdonato lei non avrei dovuto perdonare nemmeno te"
"Va bene mi fido, ma se succede qualcos'altro di brutto per colpa sua non la devi più perdonare" disse abbracciandola come se fosse una bambina
"Va bene" aggiunse una risata a causa dell'abbraccio. Dopo qualche secondo riprese fiato e disse:"Andiamo da lei. È lì che ci aspetta"

Andò al suo armadietto come tutte le mattine per prendere i libri quando cadde un foglio da uno di essi.
"Un'altro biglietto?" disse
"Biglietto?" Jennifer era di fianco a lei che stava per chiudere il suo armadietto.
"Ehm...niente" disse raccogliendo il foglietto mettendolo nella tasca della giacca.
Pensò a come avrebbe fatto suo padre a mettere il foglio dentro l'armadietto e come fosse possibile che le abbia dato di già un numero mancante così facilmente. In classe lo prese e lo lesse
"Pensavi che ti avessi dato un numero mancante, vero? Sei proprio come tua madre. Non chiederti come abbia messo il biglietto dentro il tuo armadietto tanto sprecherai solo tempo, fidati.

Ps.: è un codice, anche se probabilmente già lo avevi capito

Il tuo caro papà"

Nella sua testa disse che questo biglietto non aveva aiutato a nulla, anzi che fosse inutile. E forse era solo un giochetto per farla spaventare. Ma come? Come aveva fatto ad entrare nella scuola?
"Maria"
"Si, prof?"
"È la terza volta che ti chiamo, stai attenta!"
"Mi scusi. Stanno succedendo tante cose in questo periodo. Sono soprapensiero"
"Va bene, ma i tuoi problemi devono rimanere fuori da qua"
*Come faccio a non pensare ai miei problemi quando ne ho uno proprio in mano* pensò
"Ora continua a leggere"
"Va bene, mi scusi ancora" disse spostando il bigliettino e guardando la pagina del libro per poi leggerla.

Voglia di essere libera con te - pizza__wgfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora