KYLE
"Ciao, Norton" mi dice uno.
"A cosa devo il piacere?" chiedo io, fingendomi tranquillo.
"Aedus è incazzato con te e con la biondina. Vai a chiamarla, per favore. Dobbiamo parlarle" mi dice l'altro.
"No, lei non c'entra nulla. È stata colpa mia" dico subito.
Lei non ce la farà a sopportare un castigo, non in quelle condizioni.
"A quanto sappiamo è lei che è finita in ospedale, non tu" mi dice.
"Sì, ma per colpa mia. Lei non c'entra niente. Per Aedus l'importante è che qualcuno paghi, perciò fate pagare me".
I due uomini si guardano, poi sollevano le spalle. Sanno che ho ragione. L'importante è che qualcuno si ritrovi con qualche livido e non importa se è il diretto interessato o qualcun altro.
Indietreggio, raggiungendo il centro della sala e i due uomini mi seguono, chiudendo la porta d'ingresso alle loro spalle.
Fortunatamente casa di Sofia è insonorizzata e lei non ci sentirà, altrimenti so già che si sarebbe messa in mezzo. Odia che qualcun altro l'aiuti, ma è l'unica cosa che io voglio fare. Voglio aiutarla e difenderla. Prenderei un proiettile per lei.
Arrivano i primi pugni e subito dopo i primi calci. Cado a terra e ogni colpo è diretto alle gambe e all'addome. Questa volta non mi colpiscono molte volte la faccia e so che probabilmente dovremo affrontare qualche altra missione a breve e che quindi la mia faccia deve rimanere intatta proprio per questo.
Non urlo, non mi lamento mai. Prendo i pugni e i calci, cercando di ripararmi la testa con le mani.
Dopo una sfuriata di circa 10 minuti, i due si fermano.
"Alla prossima, Norton" dice uno, uscendo dalla villa e chiudendo la porta alle sue spalle.
Sono su un fianco e a fatica mi metto a pancia in su, cercando di riprendere aria. Sento dolore su tutto il torace e sulla schiena. Altre volte ci sono andati giù più pesanti, ma ogni volta è difficile riprendersi, soprattutto durante le prime ore.
A fatica riesco a sedermi e pian piano mi alzo in piedi. Vorrei farmi una doccia, ma sento troppo male per poter fare qualsiasi cosa.
Raggiungo la rampa di scale e mi poggio contro il corrimano. Facendo leva con il braccio, riesco a salire le scale e, poggiando una mano contro le pareti, raggiungo la mia camera. Mi avvicino al letto e tento di togliermi la maglietta, ma non riesco ad alzare le braccia così tanto.
Proprio in quel momento sento bussare e pochi secondi dopo la porta si apre. Sono di spalle, ma è ovvio che è Sofia. Avrei voluto che non venisse. Non voglio che sappia del castigo.
"Ehi, Norton, ti stavo chiamando ma..." inizia a dire, però si blocca subito.
So che ha visto i segni dei colpi. Ho sollevato la maglietta solo per metà, scoprendo la zona dei reni e l'addome, che sono le parti che sono state colpite di più.
"Che cazzo è successo?" mi chiede allarmata.
"Niente, sto bene. Non preoccuparti, torna in camera tua" le dico e tento di tirare la maglietta ancora più su, ma stavolta un lamento esce dalle mie labbra.
"Mi spieghi cosa è successo?" mi dice di nuovo.
La sento camminare, arrivando a sistemarsi davanti a me.
"Dimmi cosa cazzo è successo" ordina di nuovo, poi dal cambio di espressione, capisco che ci è arrivata. "Un castigo" sussurra.
Io annuisco.
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Handling
RomanceKyle si ritrova insieme ai suoi tre migliori amici nell'hotel più lussuoso di Los Angeles per uccidere quattro ragazze, ma lui non sa che loro sono lì per lo stesso motivo. Kyle riuscirà a portare a termine la sua missione? Riuscirà a resistere alle...