I. Butta il bicchiere

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LA SCENA era abbastanza semplice: due sorelle pronte per la festa più importante dell'anno, Halloween ovviamente

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LA SCENA era abbastanza semplice: due sorelle pronte per la festa più importante dell'anno, Halloween ovviamente.

Le foglie secche e colorate cavalcavano le occasionali ventate d'aria fuori dalla finestra di casa Alpin, danzando nella notte sulla musica del loro fruscio, ma i loro sussurri venivano facilmente oscurati dai continui sbuffi di crudelia, l'eyeliner rosso stasera non voleva proprio saperne di venire bene.

Liscio, dritto e appuntito, perfetto come piaceva a lei.

Era da ormai venti minuti che stava cercando di specchiare l'ala dell'occhio destro, il righello che aveva usato qualche minuto fa per misurarne la lunghezza giaceva adesso sulla scrivania mentre lo specchio la osservava sbuffare infastidita.

Il suo costume era perfetto, aveva un tubino nero di lana con le spalline sottili e uno spacco sulla gamba sinistra che le risaliva fino alla coscia. Varie ciocche nere spuntavano da sotto ai capelli corti e biondi, quasi bianchi, che aveva accuratamente arricciato per dare quel tocco di pazzia che solo Crudelia de Mon poteva avere. La pelliccia che, dopo tante preghiere, era riuscita a togliere dall'armadio della nonna adesso si adagiava perfettamente sulle sue spalle, le piccole macchie nere la fecero leggermente sorridere. Non aveva l'interno camosciato in rosso, certo, ma quello era un dettaglio su cui poteva sorvolare, Thomas non avrebbe di certo prestato attenzione a quello.

A lei importavano gli occhi, era con quelli che si comunicava quando non si sorrideva - e crudelia non sorrideva molto, quindi doveva rimanere nel personaggio - a quello avrebbe prestato attenzione, e il rosso li esaltava come nient'altro al mondo.

Ignorava completamente i continui sbuffi della sorella che ormai le aveva massacrato i cuscini decorativi sdraiandocisi sopra, sapeva benissimo che fossero in ritardo, ma sapeva benissimo anche che non era minimamente un problema. Sapeva anche che gli sbuffi non erano per la loro puntualità, dopotutto Jupiter non era mai stata una che arrivava sempre in orario, era più una che ti pregava di vestirsi coordinate ad Halloween come le sorelle di Arcane: Jinx e Vi, ma poi le dicevi di no e si buttava sul tuo letto sospirando drammaticamente e sempre più forte. Finalmente la coda dell'eyeliner le era venuta bene, il sangue dei dalmata che aveva ucciso le adornava gli occhi rendendo il tutto perfetto per la festa, e per gli occhi di Thomas.

Era perfetta, e potevano andare.

Venus si girò afferrando il braccio della sua sorellina per tirarla su, e vide un sorriso fulmineo formarsi sul suo volto sempre imbronciato mentre il suo corpo scivolava giu dal letto trascinandosi dietro le infinite trecce blu che lei stessa aveva fatto. Forse per questo non le era venuto bene l'eyeliner fin da subito, perché le sue dita si erano esaurite intrecciando le ciocche blu della parrucca di sua sorella, ma non osava lamentarsi.

Un suo raro sorriso ne valeva la pena.

«Non è nemmeno accurato, come fa Crudelia a essere sia lei che il cane che vuole uccidere» Jupiter allungò pigramente la mano per sistemarle la coroncina con orecchie di dalmata e Venus trattenne uno sbuffo divertito. «Da quanto ne so Jinx non è nemmeno un ninja, mica aveva una pistola lei?» Venus ribatté indicando con la testa la katana che Jupiter si stava togliendo dalla schiena per entrare nell'auto sul sedile del passeggero, mentre lei accendeva il motore sorridendo soddisfatta.«Non mi piacciono le pistole, e la katana fa più stile» l'occhiolino alla sorella la fece ridere al volante mentre andavano finalmente verso la festa. La madre gli aveva persino lasciato prendere la macchina.

WRONG || sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora