VII. Tutto così sbagliato

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<<Expelliarmus!>> Venus roteò la bacchetta contro Remus, sbuffando, arresa già in partenza, e Remus scosse la testa quando nessuna luce gli volò contro e i suoi piedi rimasero incollati al pavimento

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<<Expelliarmus!>> Venus roteò la bacchetta contro Remus, sbuffando, arresa già in partenza, e Remus scosse la testa quando nessuna luce gli volò contro e i suoi piedi rimasero incollati al pavimento. <<Sei demoralizzata>>

<<Giustamente>> Il braccio della bionda si afflosciò contro il proprio fianco, e Venus cercò il banco più vicino per appoggiarcisi e sbuffare sonoramente. Remus si avvicinó, appoggiandosi alla cattedra come un professore, le maniche sollevate e le braccia incrociate gli davano l'aria perfetta per guadagnarsi quella cattedra. <<Sei nuova>>

<<Non è vero>> Venus scosse la testa, passando più volte il pollice sulle incisioni nel manico della bacchetta, perché non ci riusciva?

<<Io leggo questi incantesimi da quando avevo dieci anni, so la maggior parte del programma a memoria, l'unica cosa che mi mancava erano gli strumenti per metterli in atto e adesso- è- è->> dovette prendere un respiro profondo, le succedeva a volte di ricadere nel vecchio buco delle balbuzie in cui era cresciuta da piccola, tutti i pomeriggi con il logopedista e i progressi fatti durante gli anni non le impedivano, a volte, sopratutto quando era frustrata o stressata, di bloccarsi e annodarsi la lingua da sola. <<Ci vorrà del tempo, Venus, sapere la teoria non vale quasi niente in difesa contro le arti oscure, quella roba è più da trasfigurazioni, o storia della magia, erbologia persino, come sta andando con gli altri?>> il moro provò a tirarla su di morale, cercando il suo sguardo, ma gli occhi di Venus erano ancora puntati sul pavimento. <<M-mi sembra di sprecare il vostro tempo>> le labbra rosa della straniera scattarono, faticando a pronunciare quella delusione, e Remus corrucciò le sopracciglia. <<Assolutamente no, V, tu sei qui da quanto? Tre giorni? Quattro con oggi, non puoi aspettarti di diventare una strega del livello di Silente in così poco tempo, dai dimmi, come sta andando con gli altri?>> Remus si morse il labbro, c'era un componente in particolare di quei "altri" a cui si riferiva, Venus aveva già fatto ben due lezioni di astronomia con lui, e Sirius era convinto di poter usare il suo debole per il cielo per coglierla impreparata ed estorcerle la minima virgola che potesse confermare i suoi dubbi.

Agli occhi di Remus, tutto ciò, era imperdonabile, sfruttare ricordi e posti sicuri della mente di una persona per i propri sospetti, eppure era un codardo, aveva usato tutto il proprio coraggio fuori dall'infermeria in un disperato tentativo di convincerlo, ma vedendolo così determinato Lupin non potè fare a meno di sentirsi ancora più paralizzato. Ed era il tipo brutto di paralisi, quella che ti mangia da dentro, quella che provava quando guardava negli occhi della McGonagall e mentiva spudoratamente per coprire gli unici amici che aveva, quella che provava quando guardava negli occhi della Alpin e mentiva spudoratamente per non perdere gli unici amici che aveva.

Era calato uno strano gelo, tra lui e Sirius, James era abbastanza imparziale, con una leggera pendenza per il piano di Sirius ma solo per la paura che potesse avere ragione, era solamente lì, pronto a scattare nel caso si fossero rivelate assunzioni giuste pur di proteggere tutti loro, era sempre stato così James Potter. Peter invece non era imparziale, era decisamente dalla parte di Sirius, ma di nuovo, era sempre stato il suo idolo, sarebbe sempre stato dalla sua parte.

WRONG || sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora