IV. Qual è l'opzione peggiore

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<<Toc toc>> Venus si girò di scatto, i capelli biondi le rotearono intorno alla testa come un'aureola mentre uno dei libri scivolava giù dal materasso, Venus lo prese al volo e poi guardò Remus sorridendo

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<<Toc toc>> Venus si girò di scatto, i capelli biondi le rotearono intorno alla testa come un'aureola mentre uno dei libri scivolava giù dal materasso, Venus lo prese al volo e poi guardò Remus sorridendo. <<Ciao!>>

<<Ciao...non ti ho vista a cena e- pensavo che Narcissa ti avesse abbandonato a Diagon Alley>>

<<Non è così male dai>> Venus rispose mentre un'altro libro cadeva dal letto, Remus si avvicinò e lo sollevò, il titolo in corsivo di Pozioni e Miscugli gli si presentò davanti. <<Sirius dice che è un po'...rigida>>

<<Ah vero che sono cugini>> Venus si raddrizzò, mettendo le mani sui fianchi e dando una veloce occhiata al letto perfettamente fatto della mora in questione, quasi invidiava gli angoli piegati in modo impeccabile della sua coperta e il cuscino senza il minimo segno di una testa che ci si fosse mai appoggiata sopra. <<Ha un po ragione lo devo ammettere, non mi ha voluta accompagnare fuori da Diagon Alley però mi ha aiutata a completare la lista>>

<<Fuori Diagon Alley? Per cosa?>> Venus si girò con fare ovvio, Remus era seduto sulla sedia della lunga scrivania scura appoggiata all'unico muro che non ospitava un letto e stava sfogliando distrattamente il libro di pozioni. <<Non ho niente qui, e non so per quanto rimarrò, l'ho minacciata dicendo che se non voleva accompagnarmi avrei usato i suoi vestiti per il resto dell'anno perché "i miei bagagli sono stati persi", ma non le ha fatto molto effetto>>

<<Ti accompagno io>> Remus si alzò di scatto, lasciando il libro sul tavolo, e Venus lo guardò sorpresa. <<Sul serio? No però non ho soldi, non penso che i galeoni valgano nella Londra babbana del- beh, di qualsiasi anno>>

<<Conosco un trucchetto, sul serio ti accompagno io, te lo devo>>

<<Me lo devi? E per cosa?>> Remus deglutì, ma il senso di colpa non andò comunque giù e si dovette accontentare di ignorarlo. <<Mi hai...mi hai portato da mangiare oggi, il minimo che ti devo sono un paio di vestiti, dai andiamo>>

<<Adesso?>> Remus annuì, spedito già verso la porta. <<Si, finché gli altri sono ancora a mangiare, passiamo da me così ti do dei vestiti per il viaggio e poi andiamo, conosco un passaggio per la stazione, Silente capirà>> il ragazzo aprì la porta, facendo segno a Venus di uscire, e lei lanciò un'ultima occhiata ai libri sparsi sul letto mordendosi il labbro prima di obbedire e uscire velocemente dalla stanza. Passarono attraverso i corridoi del seminterrato, e poco prima della sala comune dei serpeverde Remus prese una svolta opposta sparendo dietro una statua e tirando Venus insieme a lui. La guidò per il passaggio buio, la bacchetta in mano che illuminava leggermente davanti a loro il giusto per fargli capire dove stesse andando anche se ormai conosceva quei passaggi a memoria, e sbucarono ben presto nei corridoi decorati da stendardi rosso e oro sui lati insieme a torce e decine di porte. Venus vide Remus contare mentalmente le porte, l'indice che picchiettava delicatamente su ogni colonna lo tradì, e quando arrivarono alla sesta porta sul lato destro la aprì rivelando la stanza dei malandrini.

WRONG || sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora