V. Chi siamo

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Venus corse velocemente verso il gruppetto fin troppo riconoscibile, evitando il più possibile di sbattere contro i vari componenti della massa che si stava spostando in cerca delle proprie classi dopo il suono della campanella

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Venus corse velocemente verso il gruppetto fin troppo riconoscibile, evitando il più possibile di sbattere contro i vari componenti della massa che si stava spostando in cerca delle proprie classi dopo il suono della campanella. Appena arrivata abbastanza vicino toccò il braccio di Remus per farlo fermare, e poi si prese qualche secondo per riprendere fiato.

Diciotto anni e ancora aveva bisogno di conferme che non era di certo lei la sorella fatta per correre.

Remus la guardò divertito, era leggermente piegata con le mani sulle cosce e prendeva respiri profondi, ansiosa di essere in ritardo, e dopo qualche secondo si raddrizzò come nulla fosse sotto allo sguardo del gruppo. L'uniforme era impeccabilmente a posto, con tanto di camicia attentamente infilata nella gonna e cravatta verde perfettamente dritta sul petto, James Potter persino dopo sette anni a Hogwarts poteva ancora solo sognare un nodo così nitido. <<Ciao>> la bionda buttò fuori con un ultimo fiatone, sorridendo a trentadue denti mentre si aggiustava la borsa piena di libri sulla spalla e sperava di non crollare sotto al suo peso, appena avuta l'occasione avrebbe chiesto a qualsiasi di loro di insegnarle o fare per lei l'incantesimo di espansione e sollevarla da quella tortura.

<<Ciao>> Remus le rispose, sorridendo e ricominciando a camminare con lei di fianco, Sirius prese posto alla destra della straniera e vedendola maldestramente inclinata per colpa del peso della borsa allungò la mano, infilando le dita sotto alla cinghia che le premeva sulla spalla. <<Posso? Ti vedo un po in difficoltà >> il sollievo sul volto della bionda era indescrivibile mentre gliela lasciava prendere e annuiva energicamente. <<Si grazie, non so ancora fare- sai, bi bi di bo bi di, per alleggerirla>> Mary, Remus e Lily risero leggermente, cogliendo il riferimento alla famosa fata madrina dei babbani mentre gli altri quattro si scambiavano uno sguardo, ormai abituati a quei dettagli mondani che scappavano dalle labbra dei nati babbani, Peter particolarmente non incline a dire qualsiasi cosa in presenza della bionda. Sirius tiró fuori la bacchetta mentre raggiungevano il corridoio che conduceva alla classe di trasfigurazione, puntandola sulla pesante borsa e sussurrando parole a Venus incomprensibili mentre un fulmineo raggio di luce si insinuava nella sua borsa. La bionda allungò la mano e- non cogliendone più il fardello, sorrise se possibile ancora di più, le sue sopracciglia si arcuirono leggermente mentre guardava il Black piena di gratitudine. <<Grazie, arrivare fin qui è stato un parto, pensavo che si sarebbe rotta>>

<<Come mai sei in ritardo?>> il moro le chiese con un tono gentile, quasi preoccupato, e le guance di Venus si arrossirono lievemente, non le piaceva essere in ritardo, eppure persino dietro a quel genuino imbarazzo Sirius riuscì a vedere malizia. <<Pepe non è molto amico delle bende>>

<<Pepe?>> Marlene chiese curiosa. <<Bende?>> Lily si intromise, da sotto al braccio di James, preoccupata, Dorcas non ebbe alcuna reazione, aveva visto il gatto stamattina sul letto della bionda, era abbastanza sicura che si riferisse a lui. <<Il mio nuovo gatto, l'ho trovato ieri sera, era ferito, sto ancora lavorando sul nome>> Venus storse leggermente il naso mentre entrava nella stanza, Pepe non andava bene, ma poi venne risucchiata dall'incantevole classe che le si presentava davanti: i vecchi banchi, di un legno scuro e scintillante, la lunga lavagna, il lampadario tintinnante che pendeva sulle loro teste e il gatto che muoveva nervosamente la coda seduto sulla cattedra. Un piccolo starnuto scappò dalle labbra della straniera mentre prendeva posto al primo banco, ansiosa di vedere ogni cosa.

WRONG || sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora