7. Pagine nuove

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Lasciamo fare al tempo.
Jane Austen

Okay ma prima di andare potresti almeno pensarci? Di accettare il mio aiuto?"

Clarisse non riesce a togliersi dalla testa quelle parole, nonostante da quella sera siano passati diversi giorni.

Tutto torna sempre a quella breve conversazione. A lei a lui, alla determinazione negli occhi smeraldini del monegasco, al vibrare assordante della sua voce a contatto con l'aria che poi arriva alla sua pelle; e infne il suo silenzio.

Pensaci le aveva detto porgendogli nuovamente il suo biglietto da visita, prima di chiudersi la porta alle spalle, lasciandola sola nel lussuoso corridoio.
E Clarisse ci ha pensato eccome. Tanto da risultare morbosa e incredibilmente strana agli occhi dei suoi collaboratori, perplessi nel vederla così distratta e pensierosa.

"Si può sapere cosa frulla nella tua testolina? Sento i tuoi pensieri da dietro il bancone" Chiede ad un certo punto Giovanni, notando la sua assenza e il continuo guardar fuori dalle vetrate.

"Scusa" sussurra la ragazza, fingendosi affaccendata con i tovaglioli già piegati. "Stavo pensando a come far quadrare i conti. Non c'è giorno in cui non arrivi una nuova bolletta"
Quello che dice non è del tutto falso, ma non basta a convincere del tutto l'italiano che molla calici e strofinaccio per andare a sedersi accanto a lei.

"C'entra questo vero?" Domanda facendo scorrere sul tavolo un biglietto da visita. "Non volevo farmi gli affari tuoi sia chiaro, ma tu dovresti imparare a non lasciare in giro le tue cose" un sorriso benevolo gli inarca le labbra sotto la barba bruna e Clarisse dopo un primo momento di imbarazzo si lascia andare ad un sospiro, facendogli capire di aver fatto bingo.

"Immagino sia per lavoro quindi perchè non lo chiami?"

"Perchè è complicato" Borbotta lei, scuotendo il capo ed infossando il collo all'interno del dolcevita. "Non capiresti"

Il bel bruno sbuffa una risata giocando con il cartoncino abbandonato in mezzo al tavolo, guardandola con curiosità. "Hai ragione non capisco tante cose Clari. Motivo per cui una spiegazione sul perché ricevere aiuto da Charles Leclerc ti indisponga così tanto sarebbe gradita"

"Chi ti dice che vuole aiutarci?"

"Con tutto il rispetto non credo che se volesse provarci con te ti lascerebbe il numero di telefono del suo ufficio" la canzona lui, facendole alzare gli occhi al cielo in un espressione che ha la capacità di farlo ridere ancora di più.

"Io davvero non capisco dove sta il problema" continua poggiando i gomiti sul tavolo inarcando un sopracciglio. "Lo chiami e se quello che ti dice non ti piace gli rispondi di no, è semplice"

The red prince •Charles Leclerc•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora